Sandro Botticelli: biografia e metamorfosi

Scopriamo la vita e l'opera di questa straordinaria figura Rinascimentale, la cui grande eredità è tutt'oggi oggetto di diverse interpretazioni.
Sandro Botticelli: biografia e metamorfosi
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Ci immergiamo in un viaggio nel passato, nello specifico nel Rinascimento, per parlare di una delle figure più rappresentative dell’epoca. Sandro Botticelli nacque in un’epoca storica davvero speciale. Nato a Firenze, città che all’epoca si trovava a metà strada tra le idee aristoteliche e quelle degli accademici di ispirazione classica, o meglio Platonica.

Conosciuto come Filipepi, Sandro Botticelli ricevette numerosi apprezzamenti per le sue opere, oggi considerate tra le più grandi creazioni di quel periodo artistico così brillante e fruttuoso.

La storia della sua vita è un gioco di chiaroscuri in cui il prestigio e il talento della sua giovane età furono totalmente offuscati nell’ultima tappa. Il suo rapporto con un’altra figura-chiave dell’epoca, Giacomo Savonarola, sembra essergli costato caro.

Le opere di Botticelli e l’interpretazione delle stesse sono tutt’oggi oggetto di dibattito. Le teorie più classiche optano per un’interpretazione esclusivamente religiosa dei suoi quadri. Tuttavia, alcune correnti hanno proposto un’interpretazione associata ai numerosi riferimenti ad antichi e misteriosi simboli di iniziazione.

Misteri che sarebbero poi stati ripresi dai neoplatonici rinascimentali. Saperi che le lotte religiose della riforma, della controriforma e della sua caccia alle streghe avrebbero finito per seppellire.

La nascita di Venere.
La nascita di Venere.

I primi anni

Alessandro de Mariano di Vanni Filipepi, conosciuto come Sandro Botticelli, nacque a Firenze, città che avrebbe abbandonato una sola volta in tutta la vita. Firenze, di fatto, fece parte della vita e delle opere di questo magnifico artista.

La città di Firenze lo vide nascere, crescere e morire. Fu complice e rifugio del suo straordinario talento, dei suoi amori, dei suoi segreti e delle sue più mistiche aspirazioni.

Sui suoi primi anni di vita abbiamo appena qualche dato, ma sappiamo che Sandro Botticelli fece il suo ingresso nel mondo della pittura su tela già all’età di 14 anni.

Grazie all’amicizia della sua famiglia con i Vespucci, Sandro divenne il discepolo prediletto del grande Filippo Lippi. Lippi ebbe una grande influenza sull’intera opera di Botticelli, che riuscì ad acquisire la raffinata tecnica artistica del suo maestro.

Le espressioni delicate del suo viso e il suo approccio decorativo lo portarono in poco tempo a ergersi a uno dei pittori più richiesti di Firenze.

Prime opere

A 15 anni aprì il suo primo laboratorio, luogo in cui svilupperà poi un raffinato gusto per il platonismo. Lo fece attraverso la rappresentazione di figure davvero realiste, delineate in uno stile triste e malinconico. Il neoplatonismo faceva appello a diversi temi di ispirazione cristiana, con numerosi elementi pagani.

Molti dei suoi biografi e alcuni storici hanno visto un amore non corrisposto nel modello della sua opera La nascita di Venere. Eppure, questa ipotesi non ha trovato riscontro. Sappiamo che Botticelli aveva avuto una relazione omosessuale con un giovane che a un certo punto della sua vita, venne accusato proprio per questo.

Al di là delle teorie circa le sue relazioni affettive, sappiamo di Botticelli che riuscì a diventare un artista di spicco, con una certa fama, denaro e grande prestigio. Il suo legame alla famiglia Medici offrì a Botticelli una buona posizione sociale.

Sandro Botticelli: l’età adulta

La fama di Botticelli non faceva altro che crescere. A Firenze era noto come artista di grande talento e i Medici volevano che fosse lui a rappresentare su tela i membri più importanti della loro famiglia.

Il suo rapporto con i Medici fu per Botticelli motivo di straordinaria fama. Di conseguenza, venne convocato dal papato di Roma affinché dipingesse alcune parti della cappella Sistina. I suoi lavori per questo incarico sarebbero stati costituiti da tre pezzi di grandi dimensioni e da svariati ritratti.

Da quel momento, la sua carriera sarebbe stata segnata dall’influenza di uno degli uomini più famosi del periodo rinascimentale fiorentino: Girolamo Savonarola, frate dominicano molto carismatico. I sermoni del frate contro la corruzione morale del clero rinascimentale stimolarono nuove convinzioni ideologiche che catturarono molti, tra cui lo stesso Sandro Botticelli.

Sandro Botticelli e Girolamo Savonarola

Erano anni frenetici per Firenze e le prediche religiose e morali di Savonarola acquisirono sfumature eretiche agli occhi del Vaticano, che avrebbe poi deciso di mandarlo al rogo, accusandolo di eresia. Il suo rapporto con il frate dominicano e la sua ammirazione per i suoi discorsi causarono a Botticelli diversi problemi, a seguito della caduta e della tragica fine di Savonarola.

Eppure, Botticelli aveva ancora da affrontare un altro importante cambiamento all’interno del movimento rinascimentale. Le tecniche e i nuovi stili avanzavano rapidamente e Botticelli iniziava a rimanere indietro.

I nuovi pittori e geni emergenti, come Leonardo Da Vinci o Michelangelo, erano in possesso di tecniche innovative, che ignoravano l’epoca precedente. Il 17 maggio 1510 Sandro Botticelli morì nella stessa città che lo aveva visto nascere.

La Primavera di Sandro Botticelli.

L’opera

L’opera di Sandro Botticelli è vastissima e ampiamente conosciuta. Egli godette di enorme popolarità in vita, ma dopo la sua morte, le sue opere passarono in secondo piano dinnanzi alla maestosità dei grandi pittori emergenti del tardo Rinascimento.

Solo nel XIX secolo l’opera di Botticelli sarebbe stata recuperata a, quindi, le si sarebbe stato attribuito l’impareggiabile valore che ha tutt’ora.

Le opere di Sandro Botticelli sono tante: dai 102 disegni che funsero da illustrazioni della Divina Commedia di Dante, fino all’Adorazione dei Magi. Non possiamo dimenticare opere come: Venere e Marte, Pallade e il Centauro, La tentazione di Cristo, la Madonna del Roseto o L’annunciazione.

Sandro Botticelli e la metamorfosi dell’anima

Ma se dovessimo scegliere due opere dalla sua vasta produzione, senza dubbio La nascita di Venere e La Primavera. Queste due opere -insieme a Pallade e il Centauro– furono commissionate dai Medici e rappresentano la metamorfosi dell’anima secondo la filosofia platonica sviluppata dall’accademia di Ficino.

Diverse interpretazioni hanno voluto vedere in opere come La primavera o La nascita di Venere un episodio descritto da Ovidio riguardo la trasmutazione dell’anima attraverso le Grazie e altri elementi. Un ritorno alla condizione spirituale primordiale dell’essere umano che, guidato dalle anime dell’oltretomba, riesce a raggiungere la trascendenza.

L’opera di Sandro Botticelli è una delle più interessanti lasciataci da quel periodo di splendore delle arti che fu il Rinascimento e che cambiò drasticamente il nostro concetto di civilizzazione.


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