Sentire la mancanza di chi nemmeno ci pensa

Sentire la mancanza di qualcuno che non c'è più è normale, umano. Il più delle volte, infatti, non è un problema. Il tempo scorre e, in qualche modo, tutti noi collezioniamo esperienze e, con nostalgia, sappiamo che non si ripeteranno. Tuttavia, in altri casi questo ricordo stagnante si trasforma in una zavorra; è allora che bisogna intervenire.
Sentire la mancanza di chi nemmeno ci pensa
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2022

Sapevate che sentire la mancanza di qualcuno che non pensa affatto a noi è una mancanza di ortografia emotiva? Sappiamo che è un errore; lasciare che i nostri pensieri e le nostre angosce siano continuamente rivolti verso quella persona traccia un labirinto di inutile sofferenza. Eppure, sembra impossibile uscire da questa deriva, laddove il presente è pieno di continui rimandi al passato.

Ammettiamolo, non è ancora stato inventato quel farmaco in grado di spegnere la nostalgia, di cancellare il dolore causato da un’assenza che oltretutto è anche recente e che era tutto per noi. Nonostante ciò e per quanto costi caro ammetterlo, attraversare queste fasi è necessario, significa essere umani, visto che anche la sofferenza getta le fondamenta di storie, definisce la personalità e ci offre valide risorse psicologiche.

Con ciò non stiamo affermando che è indispensabile soffrire per imparare. Tuttavia, quando la vita ci affligge, non serve a nulla voltarsi dall’altra parte né sbattere la testa contro un muro per la disperazione. A differenza di quello che possiamo pensare, siamo preparati a superare il dolore in ogni sua forma e sfumatura. I cocci rotti possono essere incollati di nuovo e persino “cicatrizzarsi”, saldando un materiale più resistente.

Moltissimi rimangono per sempre aggrappati a questo scoglio e dolorosamente attaccati per tutta la vita al passato irrevocabile, al sogno del paradiso perduto che è fra tutti i sogni il peggiore e il più micidiale.

-Herman Hesse-

Giovane triste e sentire la mancanza di una persona

Sentire la mancanza di qualcuno che nemmeno ci pensa: cosa possiamo fare?

Sentire la mancanza di qualcuno che non pensa a noi è amara ironia, eppure è un fenomeno di tutti i giorni. Quando ci svegliamo, al mattino, è il primo pensiero, quando andiamo a dormire è la causa della nostra insonnia e durante la giornata non c’è canzone, serie, angolo della città, libro o la cosa più ridicola e insignificante che non ci faccia pensare a quella persona.

Vivere con lo sguardo rivolto allo specchietto retrovisore del nostro passato non è consigliabile né sano. Ora, per quanto frustrante possa sembrare, dobbiamo capire un aspetto importante: è normale. Si verifica sempre un periodo di lutto in cui siamo obbligati a fare i conti con un’ampia varietà di sensazioni, ansie, dolore emotivo e angoscia.

L’importante è non prolungare questo tempo troppo a lungo, e ancor di più evitare che sfoci nel cosiddetto lutto congelato o ritardato. In questi ultimi casi, la persona si convince di poter andare avanti, ma lungi dall’affrontare adeguatamente questa perdita, inizia a soffrire di profondo stress e ansia, in cui le emozioni suscitate da questa assenza sono ancora molto intense.

Perché si verifica? Perché ci è così difficile dimenticare?

In realtà non si tratta di dimenticare, bensì di imparare a convivere con i ricordi senza che ci facciano male. Il nostro cervello difficilmente cancellerà dalla memoria una storia trascritta con i colori delle emozioni. Più intense e significative sono, più perdurano e più ci costa fatica alleviare l’impronta del dolore.

Ciò si deve a quella combinazione di neurotrasmettitori e ormoni, come l’ossitocina, la serotonina o la dopamina, che consolidano le nostre relazioni personali. Quando stiamo con qualcuno a cui vogliamo bene, il nostro organismo rilascia questo favoloso cocktail chimico in cui galleggiano animatamente le emozioni più impetuose.

Quando questo qualcuno non c’è, il cervello continua ad avere bisogno delle sue “dosi” di agenti neurochimici. L’effetto che una persona ci fa è, in un certo senso, una dipendenza per il nostro universo neuronale, quel luogo in cui ritroviamo la calma e il benessere.

Uomo triste e sentire la mancanza di qualcuno

Sentire la mancanza di chi non pensa a noi: c’è una soluzione

Ci mancano molte persone e ciascuna in modo diverso. Proviamo nostalgia per quelle figure che ci siamo lasciati alle spalle nel viaggio della vita (amici, colleghi di lavoro). Proviamo dolore perdendo qualcuno in modo traumatico e, perché no, bramiamo quelle persone con cui abbiamo avuto un legame affettivo e la cui rottura è probabilmente stata complicata.

In un certo senso, buona parte delle relazioni non sono finite di comune accordo. A volte l’amore si spegne in uno dei due, altre volte quell’amore si trasferisce verso una terza persona o, semplicemente, la convivenza non è soddisfacente per uno dei due membri della coppia. In queste situazioni, c’è sempre qualcuno che porterà sulle proprie spalle la sofferenza e la zavorra di essere ancora innamorato.

Sentire la mancanza di qualcuno che nemmeno ci pensa ha una soluzione. Non esistono miracoli né rimedi-lampo, bensì percorsi che è necessario seguire alla lettera e con impegno. Vediamo come riuscirci.

Contatto zero

Può essere traumatico, ma è necessario. Quando ci manca qualcuno, abbiamo la tentazione di riprendere i contatti, di intrattenere quell’ultima conversazione, di pianificare strategie per riconquistare quella persona. Se davvero vogliamo superare la rottura, però, bisogna evitare queste situazioni. Un altro consiglio è quello di accedere il meno possibile ai social network, non sbirciare gli aggiornamenti, le foto e i commenti di quella persona.

Accettare la realtà senza rancori: vietato cercare colpevoli

Quando una relazione termina in modo complicato, non è raro covare sentimenti di ira o di frustrazione. Cercando un perché, è facile cadere nella trappola della colpa. Arriva inevitabilmente quel momento in cui pensiamo di essere noi i colpevoli, per non aver fatto questo o quello, o in cui giungiamo alla conclusione che l’altra persona ci ha trattati male, ci ha umiliati. Questo tipo di pensieri ci immergono ancor più nella sofferenza e bloccano l’elaborazione del lutto.

Donna guarda il cellulare

Nuovi progetti, nuove mete all’orizzonte

Sentire sempre la mancanza di qualcuno è come gettare un’ancora e rimanere agganciati allo stesso punto, nella stessa situazione dolorosa e perennemente angosciante. Niente progredisce. Niente cambia. Rimaniamo prigionieri di un’involuzione personale che nessuno merita.

Bisogna tenerlo ben chiaro a mente: abbiamo il diritto di sentire la mancanza di qualcuno, ma solo fino a un certo punto. Quanto basta per chiudere passo dopo passo una tappa, senza che il ricordo si trasformi in un’ancora o in una zavorra.


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