Sex Education: la serie TV che infrange i tabù
Potremmo includere un’infinità di titoli nella categoria delle serie per teenager, alcuni dei quali hanno avuto più successo di altri. Il problema è che al giorno d’oggi è difficile essere del tutto originali. O almeno così si pensava, finché non è arrivata la serie TV britannica Sex Education.
Si basa su archetipi che sono stati spremuti fino alla nausea: il ragazzo atletico, i ragazzi popolari, la bella ragazza, il ragazzo gay, i nerd, ecc. Anche i temi non lasciano molto all’immaginazione: storie d’amore, problemi familiari, bullismo, etc.
Negli anni 2000 forse includere un personaggio gay avrebbe potuto essere qualcosa di innovativo, ma ai giorni nostri è più che prevedibile. Sex Education non sfugge completamente agli archetipi, ma offre qualcosa che finora non avevamo visto in una serie adolescenziale: l’educazione sessuale.
A questo bisogna aggiungere che, per la maggior parte, le serie TV adolescenziali tendono a cadere nel melodramma; prendiamo ad esempio Tredici, la cui prima stagione è stata innovativa per aver affrontato il tema del suicidio, ma che alla fine è diventata solo un’altra serie sui drammi adolescenziali.
Il problema non è che le idee non siano buone, è che già sappiamo che l’adolescenza è una fase difficile e piena di cambiamenti. Perché allora non riderne? Perché non ridere di come eravamo da adolescenti?
Sex Education non solo riesce a rompere gli schemi, ma anche a mostrare l’adolescenza da una prospettiva più umana e, ovviamente, comica.
ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler.
Sex Education: un altro punto di vista
La serie britannica ha conquistato diversi spettatori dal primo episodio andato in onda l’11 gennaio 2019. È una serie che affascina gli adolescenti, ma anche il pubblico adulto.
Lungi dal concentrarsi sugli intrecci amorosi e su un’adolescenza molto stereotipata, prende un percorso diverso e il risultato è una serie divertente, ironica e allo stesso tempo educativa.
In Sex Education si manifesta anche uno sguardo critico nei confronti della società e in particolare delle questioni relative alla sessualità.
La trama ruota attorno a Otis (Asa Butterfield), un adolescente che a scuola passa completamente inosservato, come fosse quasi invisibile. Tuttavia, a Otis non dispiace essere invisibile, gli piace passare inosservato e preferisce vivere in tranquillità.
Non si può dire lo stesso del suo migliore amico Eric, un giovane che vuole distinguersi e diventare popolare, ma che è vittima di bullismo. Potremmo vedere Eric come l’archetipo del ragazzo gay che ha una famiglia, di origine africana, molto tradizionale e che teme di rivelare la sua vera identità.
Ma Sex Education scompone questa idea, presentandoci un padre che, nonostante i suoi valori, finirà per accettare e amare suo figlio così com’è. La cosa interessante è vedere come alcuni personaggi adulti di successo in realtà non sono esenti da pregiudizi.
Lo vediamo con la madre di Otis che, nonostante sia una donna indipendente e aperta, vuole controllare suo figlio a livelli estremi. Lo stesso accade con il preside Groff che, pur avendo una buona posizione sociale ed essendo direttore dell’istituto, come padre lascia molto a desiderare.
Succede qualcosa di simile a Jackson, il ragazzo popolare e sportivo. Jackson viene da una famiglia omoparentale e ricca, il che ci porterebbe a pensare che a casa sua non vi siano problemi. Tuttavia, gli fanno un sacco di pressioni affinché vinca e dimostri di essere il migliore nel nuoto agonistico.
Sex Education ci mostra che l’adolescenza non è facile per nessuno e che a volte i pregiudizi hanno poco o niente a che vedere con la nostra posizione sociale o provenienza.
Sul lato opposto, troviamo Maeve, una giovane che è dovuta crescere troppo velocemente, che vive in una roulotte senza il sostegno della sua famiglia e, contro ogni previsione, è una studentessa brillante. Naturalmente, molti di questi personaggi non sfuggono dagli archetipi, ma senza dubbio l’approccio è in qualche modo diverso.
Tutti gli adulti e gli studenti hanno insicurezze e paure; portano delle maschere allo scopo di proteggersi. Sex Education tratta i suoi personaggi con rispetto, ce li presenta con cura e dettaglio, aiutandoci a comprendere la complessità delle realtà che presenta.
Parliamo di sesso
I personaggi sono molto ben dettagliati e sono tanti gli stereotipi infranti, ma ciò che conta, ciò che è veramente fondamentale è il sesso. I giovani ne sanno abbastanza? In un’epoca in cui l’informazione è in nostro potere, si potrebbe pensare che ogni adolescente sappia perfettamente tutto ciò che c’è da sapere sul sesso.
Tuttavia, Sex Education ci mostra l’altro lato della medaglia di questa società, il volto secondo cui il sesso viene idealizzato e, come risultato della convinzione che si sappia tutto, vengono accantonate alcune questioni fondamentali.
Otis ha imparato tutto quello che c’è da sapere grazie a sua madre – sessuologa di professione – e grazie a questa conoscenza diventerà il terapista sessuale del suo istituto. Le scene di sesso sono piuttosto esplicite e allo stesso tempo comiche.
Ci vengono mostrati adolescenti insicuri che hanno imparato da internet, ma nella vita reale il sesso non è come si vede attraverso uno schermo. La prima scena è già tremendamente rilevante: un giovane che finge un orgasmo. Sì, è un ragazzo a fingere, non una ragazza.
Il cinema ci ha spesso presentato scene di donne che fingono l’orgasmo, come se solo loro siano in grado di farlo. Quanti uomini abbiamo visto in questa situazione? Sicuramente molto pochi. Questa scena iniziale è già un atto di ribellione, ci fa già capire che si parlerà di sesso senza scrupoli né tabù.
Sex Education, come suggerisce il nome, è un corso di educazione sessuale, ma pensato con ironia e comicità. Anche se più che di educazione, potremmo parlare di normalizzazione o consapevolezza.
Adolescenti con gli ormoni a mille dovranno affrontare le proprie paure e insicurezze, imparare a volersi bene per come sono, ma dovranno anche imparare a divertirsi da soli e in coppia.
Risulta evidente quando ci viene mostrata una ragazza che non si era mai masturbata, evidenziando come ci siano ancora dei tabù sulla masturbazione femminile. Nel farlo, la giovane inizia a conoscere il proprio corpo e di conseguenza impara anche a divertirsi col suo partner.
Le consulenze di Otis riguardano questioni di tutti i tipi, ma con un nesso comune: rompere i tabù e mostrare la realtà. L’idea della prima volta idilliaca e affascinante è cosa del passato; d’altra parte, la pornografia ha posto un ideale difficile da raggiungere che è molto lontano dalla realtà.
Se si parte da uno di questi due presupposti, il risultato sarà catastrofico. Con ciò non vogliamo dire che non bisogna consumare pornografia, ma che bisognerebbe rendere gli adolescenti consapevoli del fatto che ciò che guardano non è altro che finzione. Allo stesso modo, la prima volta può essere bella, ma è anche vero che il sesso si impara col tempo.
Sex Education ci mostra le diverse preoccupazioni di questi ragazzi. Otis è un esperto per quanto riguarda la teoria, ma è vergine e non riesce a masturbarsi. D’altra parte, troviamo personaggi come Eric, a cui piace truccarsi, mettersi lo smalto e vestirsi in modi che spesso associamo alle donne.
Troviamo inoltre una ragazza ossessionata dai fumetti porno sugli alieni, che non vede l’ora di perdere la verginità. La varietà di personaggi è immensa, ma è un segno della pluralità della realtà, delle diverse esperienze che possono verificarsi intorno al sesso, specialmente durante l’adolescenza.
L’adolescenza è il momento del risveglio sessuale, di quel primo richiamo e delle prime esperienze. Conoscere il nostro corpo e i nostri gusti è essenziale, ma non è così semplice nella pratica. Sex Education non si lascia sfuggire niente.
Mette in scena problematiche come: il cyberbullismo, i pericoli della rete e dei contenuti che condividiamo, la sorellanza, fa sfumare le questioni di genere e prende tutto con ironia. Osa persino parlare di aborto, di un tipo di aborto normalizzato e consapevole.
Maeve è troppo giovane per essere madre, la sua situazione familiare ed economica sono totalmente instabili e non sarà in grado di garantire un futuro a suo figlio, pertanto decide di abortire. Alle porte della clinica, troviamo una coppia che manifesta contro l’aborto, ma finiranno per parlare con Otis, arrivando a capirsi.
Naturalmente, sia la coppia che Otis mantengono le proprie idee, che non cambieranno così facilmente, tuttavia dal rispetto e dal dialogo riescono a sostenere un dibattito.
Allo stesso modo, i ruoli di genere vengono eliminati; Eric vuole “travestirsi” e andare a vedere Hedwig and the Angry Inch, un musical che parla di transessualità e cross-dressing. Otis è il suo migliore amico e, sebbene sia etero, non esita a travestirsi, rompendo lo stereotipo che travestirsi sia qualcosa che fanno gli omosessuali.
Sex Education è una serie TV assolutamente necessaria, da cui sia giovani che adulti possono imparare. Il tono comico aiuta a mantenere l’attenzione dello spettatore e rompere il ghiaccio sulle questioni sessuali. Anche se ci troviamo nel XXI secolo, il sesso continua ad essere in un certo senso un tabù. Non è qualcosa di cui parliamo ogni giorno e non è facile per molti genitori o insegnanti instaurare un discorso davvero costruttivo.
Anche gli adulti più esperti non sanno tutto sul sesso, e non è facile mettersi nei panni dei ragazzi. Per questi motivi, la serie diventa uno spettacolo particolarmente divertente, che abbatte le barriere sociali e fa appello alla comunicazione, alla comprensione.
Ogni personaggio vive la sua sessualità come può, imparando e scoprendosi. Sex Education è una serie TV che include persone, differenze, risate e soprattutto dialogo.
“Tu sei quello che sei; non lasciarti condizionare da nessuno”.
–Sex Education–