Sexalescenza: la seconda adolescenza

L'atteggiamento dei sessantenni di oggi ci insegna che è possibile condurre una vieta piena anche dopo i 60 anni.
Sexalescenza: la seconda adolescenza

Ultimo aggiornamento: 26 giugno, 2021

La terza età ha cessato da tempo di essere l’ultima fase del ciclo evolutivo. Le persone dai 60 anni in su oggi non vengono più definiti “anziani”. Al contrario, entrano in una seconda adolescenza, una fase chiamata sexalescenza.

Fino a 40 anni fa, le persone venivano considerate anziane già a 60 anni, più o meno quando andavano in pensione, cominciavano a frequentare i circoli nella piazza del quartiere, portavano a spasso i nipoti e il matrimonio di una vita cominciava a diventare monotono e casalingo. Oggi gli anziani possono essere suddivisi in varie categorie, ognuna determinata da specifiche caratteristiche.

Prima gli uomini portavano i capelli bianchi, le donne non indossavano i pantaloni né si truccavano. Erano soliti indossare abiti dai colori scuri, come il marrone, il nero, il grigio, il blu, tinte legate alla morte o al lutto e, naturalmente, non alla moda: austerità, prima di tutto!

Se un anziano indossava jeans e scarpe da ginnastica “voleva sentirsi come un adolescente”. Se una donna anziana si truccava, portava i tacchi o camicette colorate, era “fuori luogo” o si diceva che volesse competere con la figlia; figuriamoci indossare leggings colorati! Oltre a ciò, quando la stampa si riferiva a questa fascia d’età, il titolo sottolineava: “un sessantenne…”.

Ma per fortuna i tempi sono cambiati, e anche tanto . Oggi si può vivere una nuova vecchiaia e i nonni tra i 55 e i 70 anni sono una specie in via di estinzione. Ora i sessantenni non sono più anziani e iniziano una fase molto divertente chiamata sexalescenza.

Non sono un sessantenne, sono un sexalescente!

I sexalescenti non si rassegnano ad abbandonare il proprio ruolo in ambito lavorativo, affettivo e sociale. Raccolgono le proprie esperienze di vita e le applicano a nuove imprese. Sono motivati ​​a realizzare progetti: possono avviare un’azienda o iniziare gli studi universitari perché sentono di avere tempo.

I nuovi “giovani” di 60 anni possono godere dai 20 ai 25 anni in più di vita attiva e dinamica, e quando le frontiere della vita si allargano in questo modo, la prospettiva della vita cambia: i progetti, gli amori, la vita cambiano. La sessualità, il lavoro, il divertimento, il modo di pensare.

Questa generazione è diventata consapevole dell’importanza della salute fisica. Ecco perché si esercitano e fanno sport tre o quattro volte a settimana; corrono (fino a una maratona di 10 chilometri) o almeno cercano di camminare 30 minuti al giorno.

Allo stesso modo, nelle palestre ci sono sempre più persone sopra i 60 anni che allenano gli addominali e rinforzano i glutei. D’altra parte, anche le diete a basso contenuto di colesterolo e di lipidi hanno un notevole impatto sulla vita di milioni di sessantenni.

Come sono i sexalescenti?

I sexalescenti appartengono a una generazione che è stata educata attraverso messaggi familiari e sociali molto diversi da quelli di oggi. Vivevano in una società in cui i ruoli erano rigidamente prestabiliti e definiti dai pregiudizi morali.

Nonostante ciò, hanno avuto il coraggio di rompere con queste strutture e di assumere un nuovo ruolo in base alle loro reali esigenze e aspettative. Sono migranti tecnologici: hanno dovuto imparare a usare le nuove tecnologie, dai telefoni cellulari ai computer e ai tablet.

Questo conferisce loro un duplice merito poiché, non essendo nativi tecnologici, ma avendo dovuto fare i conti con la tecnologia, hanno compiuto uno sforzo cognitivo maggiore per adattarsi.

A tutto ciò si aggiungono i progressi della scienza medica che migliorano la qualità di vita e ne prolungano l’aspettativa. La longevità si avvale dei progressi tecnologici in campo medico con risonanze e tomografie, e una farmacologia avanzata consente di prevenire le malattie e di curarle in tempo.

D’altra parte, la chirurgia plastica dona addomi levigati, seni prominenti, palpebre aperte, mentre la tecnica del botox riempie le rughe e mostra una pelle più giovane.

Tinture per capelli e creme anti-età sono frequenti sia tra le donne che tra gli uomini, l’abbigliamento non è più necessariamente scuro e austero, a differenza di ciò che accadeva fino a 40 anni fa. Nella sexalescenza di oggi ci si fa persino un tatuaggio! Quindi, in generale, a livello estetico questa generazione è diversa.

Single, separati e vedovi di sessant’anni si rimettono in gioco nel mondo della seduzione ed hanno una vita sessuale attiva. Si guardano allo specchio e cercano di apparire attraenti e non esitano a sedurre quando si tratta di relazionarsi.

Sessualità e vita attiva nella sexalescenza

Il viagra ha rinnovato la sessualità e ha reso possibile l’amore dopo l’amore. Le coppie e i nuclei familiari cambiano e il “finché morte non ci separi” diventa “finché la vita non ci separi”. Vivendo di più, i sexalescenti capiscono che hanno più tempo per intraprendere una relazione, ma che ci sono anche più rischi.

Nella sexalescenza non si pensa alla pensione. Anzi, quell’idea viene ripudiata. Non ci sono motivi per diventare passivi. Molti sexalescenti usano lo studio per rimanere attivi.

Seguono corsi, si specializzano, imparano una nuova lingua e in questo modo si sentono attivi, utili, con aspirazioni, motivati ​​e con la voglia di continuare a vivere.

Sexalescenza: una sfera spesso circondata dai pregiudizi

Molti interpretano questi comportamenti in modo negativo e pensano che siano animati dalla voglia di negare il tempo che passa. Così, una madre che si veste in modo moderno lo fa per rivaleggiare con la figlia o un uomo che indossa dei pantaloni attillati viene accusato di essere uno “stupido”.

Questa etichetta denuncia il classicismo e ciò che viene considerato come deve essere, secondo dei rigidi modelli sociali. Ma niente è più lontano dalla realtà della sexalescenza.

Dietro l’apparenza giovanile c’è una motivazione più intelligente, che applica l’esperienza degli anni vissuti in un corpo che ha i suoi anni. Tuttavia, non tutti sono sexy.

Alcuni studiosi sottolineano che è più facile trovarli nelle città a maggiore densità demografica dove ci sono diversi stimoli e l’ambiente è multiculturale, il che genera maggiori opportunità di sviluppo.

I sexalescenti stanno costruendo una generazione che capisce che è possibile essere ottimisti e avere un atteggiamento positivo, energetico e dinamico, pur essendo consapevoli dei propri limiti fisici. Pertanto, sostengono che tutto è una questione di atteggiamento, cioè prendere il toro per le corna e costruire la vita che vogliono. Si chiedevano: come voglio vivere i prossimi 20 anni della mia vita?

Qualità della vita, il segreto della sexalescenza

L’ottimismo e una visione positiva della vita generato dai neurotrasmettitori benefici come la serotonina e le endorfine. Una vita sportiva all’aria aperta produce BDNF, il fattore neurotrofico che protegge la produzione dei neuroni. Lo studio e l’attività produce e aumenta la neuroplasticità.

Ma la longevità non ha solo modificato e creato un ultimo ciclo evolutivo, la quarta età.  Questo fenomeno ha portato ad una modificazione totale del resto dei cicli evolutivi.

Comprendere che la vita non finisce a 60-70 anni ha variato il ciclo dell’età adulta: l’età di inizio di una relazione formale o quella di avere figli e ha anche modificato l’inizio e la fine dell’adolescenza. Pertanto, è cambiato tutto il corso della nostra vita.

Anche se, a dire il vero, non si tratta solo di sopravvivenza in termini di numero di anni, ma della qualità con cui si vivono quegli anni. Perché, a che serve vivere una vecchiaia decrepita per lungo tempo? Sembra che questa generazione sexalescente abbia già stabilito una propria cultura e filosofia.

Pare proprio che le prossime generazioni che oggi hanno 30, 40 e 50 anni, vivranno un futuro più entusiasmante, con una prospettiva più positiva e, soprattutto, una migliore qualità di vita.


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