Sfatando il mito "l'amore romantico crea una bella coppia"
L’amore romantico: un impegno che non conosce limiti nemmeno dopo la morte, una passione sfrenata, una complicità perfetta, uccellini che cantano, candele, luci soffuse, musica, se possibile una languida melodia d’amore, una coppia innamorata che si abbraccia, si contempla, si scambia parole di appassionata devozione. È un’utopia? E’ impossibile?
Così immaginiamo l’amore ideale o, per meglio dire,gli elementi tipici di una coppia ideale. Ciò nonostante, la fiaba infinita è impossibile ed aspettarla ci porterà solo ad amareggiarci e a disilluderci.
Fin che morte non ci separi? Dovremmo re-imparare ad innamorarci e a lasciare da parte l’istinto dell’educazione romantica che abbiamo assorbito durante l’infanzia attraverso le fiabe.
Addio all’idealizzazione del vincolo amoroso
La convinzione dell’amore romantico porta con sé una serie di concetti che vogliamo rivedere:
- L’amore a prima vista: se davvero conosciamo l’amore, sapremo che questo sentimento richiede tempo per svilupparsi. È possibile provare attrazione o desiderio per una persona a prima vista, ma l’amore richiede tempo per svelare quelle piccole qualità degne di essere amate, di creare soddisfazione e di arricchire.
- Essere follemente innamorati: è un’altra frase che ascoltiamo (e pronunciamo) spesso. Tuttavia, la fase di innamoramento non risulta adattativa né a livello fisiologico (alterazione costante) né a livello socio-personale (finiamo per trascurare molte cose, poiché pensiamo continuamente al nostro amore, e a voler stare al suo fianco).
- L’amore vero è come quello delle fiabe: Cenerentola è una bella fiaba, romantica e metaforica, ma che porta con sé uno schema relazionale insano; nella vita reale il meraviglioso principe e la bellissima principessa probabilmente avrebbero scoperto che le loro condizioni sono così differenti da causare molti conflitti e problemi.
- I bravi uomini aggiustano la casa e le brave donne fanno il bucato: per fortuna cominciamo ad essere coscienti e a mettere in discussione gli stereotipi riguardanti uomini e donne. Questo a favore dell’enfasi dell’individualità e dell’uguaglianza, pilastri essenziali in una relazione.
A difesa dei veri rapporti
Il vero concetto di coppia è determinato da ogni membro in relazione ai suoi ideali, alle sue qualità, alle sue capacità e al suo modo di vivere i sentimenti e le emozioni generati dalla condivisione di un cammino comune. Una coppia ideale e reale è quella che si auto-costruisce.
Spesso ci imbattiamo in persone che affermano con insulsa facilità che se non si hanno foto in cui ci si bacia o messaggi romantici sulla bacheca di Facebook o non si orienta la vita ad un interesse comune oppure se non si dipende dalla persona che si ama, allora non si tratta di una relazione sana e reale.
In realtà si può essere compatibili senza avere la necessità di pubblicarlo sui social network, di stare tutto il giorno insieme, di sentire il forte bisogno di baciarsi costantemente, di abbracciarsi di notte o di mettere delle candele per creare un’atmosfera romantica.
Sembra un male che qualcuno non si prostri a questi canoni e che sostenga che dire “senza di te non sono niente” non sia giusto. Tuttavia, se seguiamo la massa, cadremo in uno schema che mette in pericolo la nostra autonomia e le nostre relazioni.
Si può essere tali e quali a come una coppia decide di essere, perché è questo che le conferisce lo status di reale. Questo è valido solo se gli scambi si basano sul rispetto e sulla crescita individuale di entrambi i membri della coppia.
Ogni individuo ha le sue caratteristiche e, con esse, si forgia un amore distinto tra due persone. L’amore vero non è romantico, semplicemente lo è quello che si erge dalla libertà e dall’affetto reciproco; è il sentimento che dà ali per volare e motivi per rimanere.