Sindrome da riferimento olfattivo: faccio puzza?
Alcuni disturbi mentali sono piuttosto conosciuti e, pertanto, meno complicati da rilevare. Tuttavia, altri, non godendo di grande visibilità nella società, possono essere sofferti per molto tempo senza che la persona ne riconosca i sintomi. È il caso della sindrome da riferimento olfattivo, un curioso problema psicologico conosciuto da pochi.
La sindrome da riferimento olfattivo è u n disturbo mentale caratterizzato dall’irrazionale convinzione di puzzare e dare fastidio alle persone che stanno intorno. A causa di questa preoccupazione, la persona interpreta le azioni altrui in modo sbagliato e cerca segnali che mostrino che gli altri siano davvero infastiditi dal suo odore.
In casi estremi, questa sindrome causa estrema vergogna, ansia ed evitamento delle situazioni sociali. Quest’ultimo sintomo può contribuire a sviluppare la fobia sociale e condotte di isolamento, soprattutto se la sindrome non viene rilevata in tempo. È importante imparare a riconoscerla così da trattarla in modo adeguato.
Sindrome da riferimento olfattivo: sintomi più comuni
Nel 1971 il neurologo Pryse-Phillips parlò per primo di questa sindrome per descrivere un gruppo di pazienti convinti di emettere cattivi odori e che le persone che li circondavano percepissero la stessa cosa. D’altra parte, autori come Bishop e Davidson l’hanno invece reputata un’idea delirante di tipo olfattivo; altri ancora la classificano come un disturbo ossessivo-compulsivo di tipo specifico.
Nonostante non esista ancora una classificazione ufficiale per questo disturbo, nell’ultima edizione del DSM (il manuale diagnostico più utilizzato dagli psicologi), alcune associazioni di psicologia hanno descritto alcuni dei sintomi più comuni di questo disturbo. Grazie a questi sforzi, risulta più semplice diagnosticare la sindrome da riferimento olfattivo e trattarla in modo adeguato.
Alcuni dei sintomi più comuni sono i seguenti:
- Lamentele sul proprio odore.
- Interpretazione erronea del comportamento altrui.
- Comportamenti ripetitivi.
- Problemi ad affrontare il quotidiano.
- Comorbilità con altri disturbi.
1- Lamentele sul proprio odore
La componente principale della sindrome da riferimento olfattivo è la convinzione irrazionale di avere un odore particolarmente cattivo. Diverse persone si ossessionano con diverse fonti di questo odore sgradevole e possono persino modificarle nel tempo, ma le più comuni sono l’alito e l’odore di ascelle o piedi.
D’altra parte, alcune persone non sono sicure della fonte dell’odore sgradevole che credono di percepire. Talvolta, la preoccupazione sorge dalla convinzione che un qualche tipo di secrezione corporea abbia un odore particolarmente forte, come il sudore, l’urina o le feci.
In casi più estremi, la persona può credere di avere un odore poco naturale, come per esempio di cipolla marcia, pesce andato a male o formaggio. Questi pazienti hanno maggiori probabilità di presentare la comorbilità con altri disturbi.
2- Interpretazione erronea del comportamento altrui
Le persone che soffrono di sindrome da riferimento olfattivo travisano i comportamenti innocui degli altri e li relazionano al loro presunto cattivo odore. Per esempio, credono che la distanza di una persona rispetto a loro, così come i suoi gesti, starnuti o azioni, come aprire una porta o una finestra, siano relazionati al suo odore.
A seconda della gravità del disturbo, tali convinzioni possono alterare la quotidianità della persona affetta da sindrome da riferimento olfattivo. Per questo motivo, talvolta la sindrome non riceve una diagnosi adeguata.
3- Comportamenti ripetitivi
Molte persone affette da sindrome da riferimento olfattivo presentano comportamenti ossessivi relazionati alla pulizia personale al fine di camuffare l’odore che le preoccupa. Questi comportamenti ripetitivi di solito fomentano lo sviluppo di un’ansia estrema e causano problemi nella vita quotidiana.
Alcuni dei comportamenti più frequenti che le persone con questa sindrome realizzano sono: farsi di continuo la doccia, annusarsi sempre le parti del corpo che le preoccupano, lavarsi i denti a tutte le ore o usare profumo o deodorante in eccesso per evitare il cattivo odore. All’inizio non sembrano comportamenti molto dannosi, ma realizzati a tutte le ore del giorno possono pregiudicare la routine quotidiana .
4- Problemi ad affrontare il quotidiano
Negli stadi più avanzati della sindrome da riferimento olfattivo, la persona arriva a evitare situazioni sociali per non dare fastidio agli altri e non provare vergogna. Le conseguenze, in generale, possono includere la perdita del lavoro, il divorzio o persino l’impossibilità di uscire di casa.
5- Comorbilità con altri disturbi
La sindrome da riferimento olfattivo può provocare qualsiasi tipo di disturbo nella persona che ne soffre, a partire dai disturbi di personalità fino all’abuso di sostanze. Rilevare questa sindrome in tempo è fondamentale per evitare che sfoci in malattie mentali più gravi.