Sindrome extrapiramidale: diagnosi e cause

La sindrome extrapiramidale può insorgere in conseguenza a una terapia farmacologica che inibisce i recettori della dopamina oppure può essere il risultato di un danno a determinate aree del cervello. In questo articolo approfondiremo l'argomento.
Sindrome extrapiramidale: diagnosi e cause

Ultimo aggiornamento: 02 giugno, 2020

La sindrome extrapiramidale è un disturbo motorio che si manifesta, principalmente, come effetto indesiderato della terapia a base di farmaci antipsicotici. Parliamo di un disturbo motorio causato da una lesione del sistema extrapiramidale, formato dai gangli basali del cervello, composti dai nuclei grigi e dalle loro vie e connessioni.

Il sistema extrapiramidale ha il compito di controllare i movimenti volontari del tono muscolare, così come di produrre movimenti automatici, istintivi e acquisiti. Per questo motivo, a fronte di un problema che interessa questo sistema, si manifestano disturbi del movimento, del tono e della postura.

L’esempio più lampante della sindrome extrapiramidale è il morbo di parkinson. Per definirla, di fatto, si parla di sintomi parkinsoniani.

Mano che blocca braccio

Quali sono le cause alla base della sindrome extrapiramidale?

La sindrome extrapiramidale si manifesta principalmente sotto forma di reazione avversa al trattamento a base di farmaci antipsicotici, sebbene possa anche essere causata da un danno in determinate aree del cervello. Il motivo fondamentale è l’assenza di regolazione della dopamina, neurotrasmettitore della funzione motoria dell’organismo.

I farmaci antipsicotici o neurolettici inibiscono i recettori D2 della dopamina, in modo da controllare l’aumento dell’attività delle vie dopaminergiche, che si produce nella psicosi. Bloccando i recettori della dopamina, provocano alterazioni delle abilità motorie, conosciute come sindrome extrapiramidale.

Gli antipsicotici tipici sono quelli che provocano un maggior numero di sintomi. In effetti, quelli atipici sono stati prodotti per evitare questi effetti indesiderati così comuni. I farmaci che per eccellenza provocano questa sindrome sono, ad esempio, l’aloperidolo o la clorpromazina.

Sintomi della sindrome extrapiramidale

I sintomi principali della sindrome extrapiramidale sono:

  • Ipocinesia: riduzione della velocità e della capacità di realizzare movimenti volontari. Il soggetto deve sforzarsi molto e si ottengono movimenti lenti e maldestri.
  • Ipertonia: aumento della tensione muscolare, soprattutto a livello degli arti, così come distonie acute dei muscoli del viso, del collo e della lingua.
  • Acatisia: quadro di inquietudine, ansia e agitazione che rende impossibile rimanere fermi.

Esistono molti altri sintomi motori associati che caratterizzano questa sindrome. Alcuni sono:

  • Ipercinesia: movimenti involontari come tic, ballismo o mioclonie.
  • Tremori involontari, oscillatori e ritmici, che possono manifestarsi a riposo o durante il mantenimento di una specifica postura.
  • Movimenti parkinsoniani, con la testa e il busto inclinati in avanti e con gomiti, ginocchia e polsi che si flettono.
  • Amimia: assenza di espressioni del volto a causa di rigidità dei muscoli facciali.
  • Disturbi dell’andatura, con passi piccoli, privi di movimento oscillatorio della braccia ed elevata probabilità di perdita dell’equilibrio.
  • Alterazioni del linguaggio e delle abilità di scrittura.
  • Assenza di riflessi posturali e di movimenti automatici e rapidi.
Medico e paziente

Trattamento farmacologico

Quando è necessario un intervento immediato, di norma il trattamento della sindrome extrapiramidale prevede farmaci anticollinergici e dopaminergici.

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’obiettivo principale è sospendere i medicinali che hanno provocato questa reazione avversa. Nel caso di un trattamento a base di antipsicotici tipici, di solito si cerca di sostituirli con altri che causino minori effetti indesiderati, come gli antipsicotici atipici.

Nonostante ciò, per prevenire l’insorgere della sindrome extrapiramidale durante il trattamento a base di farmaci antipsicotici, bisogna supervisionare con particolare attenzione le dosi somministrate. Inoltre, bisogna tenere sotto controllo e vigilare su possibili reazioni per giocare d’anticipo e per prevenire possibili complicazioni.

Per quanto riguarda il trattamento della rigidità muscolare e delle alterazioni motorie, soprattutto se provocate o derivate da danni cerebrali alle vie extrapiramidali, la fisioterapia è determinate. Il suo contributo -in vista della riabilitazione del paziente- ha un valore inestimabile, poiché grazie a essa si cerca di migliorare la qualità di vita del paziente.


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