Sindrome psicotica attenuata

La sindrome psicotica attenuata è presentata nel DSM-5 come un disturbo che può evolvere in schizofrenia o in un altro disturbo mentale. Potrebbe essere il precursore di uno di essi?
Sindrome psicotica attenuata

Ultimo aggiornamento: 11 luglio, 2021

La sindrome psicotica attenuata è una proposta diagnostica per ulteriori ricerche nell’attuale DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).

Si tratta di sintomi psicotici attenuati, ma che causano angoscia e interferenze. Molti di noi hanno familiarità con i disturbi psicotici più comuni, come la schizofrenia o il disturbo delirante.

Tuttavia, si è scoperto che esiste anche una sintomatologia attenuata, che non soddisfa i criteri per un disturbo psicotico, ma potrebbe essere il primo “passo” verso di esso. È ciò a cui si riferisce il DSM-5 con questa “nuova” possibile diagnosi.

Sindrome psicotica attenuata e DSM-5

La sindrome psicotica attenuata è classificata come tale sotto “Altri disturbi psicotici” nel DSM-5. In particolare, si trova nella Sezione 3 del DSM-5, appendice del manuale che include, tra gli altri contenuti, nuove possibili categorie diagnostiche per le quali si stanno ancora valutando le rispettive prove.

In questo caso ci riferiamo a una sindrome a rischio per tipi di psicosi che includerebbe molti adolescenti con disturbi del pensiero o senso-percettivi.

Questi adolescenti non soddisferebbero i criteri per una diagnosi di un disturbo psicotico; tuttavia, secondo questa proposta clinica, potrebbero svilupparne uno in futuro.

Donna con sindrome psicotica attenuata.

Criteri diagnostici della sindrome psicotica attenuata

Non si tratta di una nuova diagnosi ufficiale, ma di una proposta per ulteriori studi (APA, 2013). Ciò significa che potrebbe diventare una nuova categoria diagnostica in futuro.

Ma cos’è esattamente la sindrome psicotica attenuata? I suoi criteri nel DSM-5 includono gli aspetti che presentiamo a seguire.

1. Delusioni, allucinazioni o discorsi disorganizzati

Almeno uno dei seguenti sintomi deve essere presente in forma attenuata: deliri, allucinazioni o linguaggio disorganizzato. Il giudizio della realtà è relativamente intatto, ma la gravità o la frequenza dei sintomi di cui sopra è sufficiente a richiedere attenzione clinica.

2. Frequenza di una volta a settimana

I sintomi di cui sopra devono verificarsi con una frequenza media di almeno una volta alla settimana nell’ultimo mese.

3. Insorgenza o peggioramento

Un altro criterio per la sindrome da sintomi psicotici attenuati è la comparsa o il peggioramento dei sintomi. I sintomi devono essere iniziati (o peggiorati) significativamente nell’ultimo anno.

4. Malessere

Il disagio o la sofferenza psicologica è di solito il limite che ci permette di diagnosticare o meno un disturbo mentale. Così, in questo caso, appare anche un disagio intenso prodotto dai sintomi spiegati.

Invece del disagio, può apparire una disfunzione o un’interferenza nel funzionamento quotidiano, di intensità tale da richiedere attenzione clinica (anche il disagio può richiederla).

5. Non è spiegata da altri disturbi/sostanze

La sindrome dei sintomi psicotici attenuati non può essere meglio spiegata o giustificata dalla presenza di un altro disturbo mentale.

Questo include il disturbo depressivo maggiore o il disturbo bipolare con caratteristiche psicoticheNé può essere attribuito agli effetti fisiologici di una sostanza o di un’altra condizione medica.

6. Non è un disturbo psicotico

Infine, perché questa sindrome possa essere diagnosticata, i criteri diagnostici per qualsiasi altro disturbo psicotico non devono mai essere stati soddisfatti. Tuttavia, può svilupparsi in uno di essi.

Epidemiologia

La prevalenza della sindrome da sintomi psicotici attenuati è sconosciuta fino ad oggi. Tuttavia, è noto che i sintomi descritti in questo disturbo non sono rari nella popolazione generale.

Infatti, i numeri di questi sintomi (in particolare, esperienze allucinatorie e pensiero delirante), secondo il DSM-5, vanno dall’8 al 13%. In termini di distribuzione di genere, sembra esserci una leggera preponderanza maschile della sindrome.

Sindrome psicotica attenuata: insorgenza, decorso e comorbidità

Quando appare il disturbo? L’esordio è di solito nella tarda adolescenza o nella prima età adulta. Può essere preceduto o meno da uno sviluppo normale.

Può anche apparire dopo alcune prove di declino cognitivo, sintomi negativi di un disturbo psicotico (per esempio, anedonia), o sviluppo sociale alterato.

In alcuni casi, la sindrome può svilupparsi in un disturbo depressivo o bipolare con caratteristiche psicotiche; tuttavia, più spesso si sviluppa in disturbi dello spettro schizofrenico.

Donna che si regge la testa.

Pro e contro di questo nuovo approccio diagnostico

Gli esperti che difendono questa proposta sottolineano l’importanza terapeutica e prognostica, così come il beneficio per il paziente. Tuttavia, alcuni professionisti della salute mentale sottolineano i rischi e i pregiudizi di questa nuova categoria.

A detta di questi ultimi, i rischi si devono ai criteri scientifici insufficienti per un’adeguata prevenzione primaria della schizofrenia o di altre psicosi. Così, secondo Hueso (2011), le persone diagnosticate con la sindrome psicotica attenuata potrebbero essere inutilmente diagnosticate, medicalizzate e stigmatizzate.

Sindrome psicotica attenuata e prospettive future

Sono state mosse numerose critiche al DSM-5 a seguito dell’inclusione di così tante nuove diagnosi. Forse questa è una delle ragioni per cui la sindrome psicotica attenuata non è ancora considerata una patologia in quanto tale, anche se potrebbe diveltarlo in futuro.

Questa proposta continua ad alimentare il dibattito, che va avanti da molti anni, sulla patologizzazione della vita quotidiana, delle emozioni e dei comportamenti. La sofferenza umana è sempre suscettibile di essere etichettata come un disturbo mentale? Vedremo come si evolve questa “nuova” sindrome; il dibattito è in corso.


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  • American Psychiatric Association –APA- (2014). DSM-5. Manual diagnóstico y estadístico de los trastornos mentales. Madrid: Panamericana.
  • Belloch, A., Sandín, B. y Ramos, F. (2010). Manual de Psicopatología. Volumen I y II. Madrid: McGraw-Hill.

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