Solastalgia: definizioni e cause
La solastalgia è definita come un disturbo d’ansia legato al cambiamento climatico e ad altri fenomeni naturali condizionati dall’uomo. In qualche modo, possiamo dire che è la conseguenza del nostro nuovo stile di vita, dell’allontanamento dell’essere umano dalla natura.
Ci fa sentire distanti da alcuni dei componenti fondamentali del nostro antico modo di vivere come specie: la natura selvaggia, la flora, la fauna. Scopriamo più nel dettaglio in cosa consiste la solastalgia.
Quando le minacce alla natura incidono sull’autostima
Il nostro rapporto con l’ambiente non è mai stato facile, è sempre esistito un certo conflitto. La base di questo conflitto risiede nella diversità di opinioni sul tipo di approccio da adottare verso la natura. In altre parole, se dobbiamo esserne parte integrante o se, al contrario, dobbiamo utilizzare le nostre capacità per plasmare l’ambiente in base ai nostri bisogni e secondo i nostri gusti.
Nel cuore di questo conflitto nasce la solastalgia, che compare quando una persona si guarda intorno e sente che qualcosa non va. Quando osserva gli alberi, i fiori o il cielo e non può fare a meno di sentire un po’ di tristezza.
Curiosamente, molto spesso le persone si sentono più felici e tranquille in un ambiente naturale piuttosto che circondate dal cemento e dallo stress quotidiano in una grande città.
La solastalgia e il disturbo da deficit di natura
Lo scrittore Richard Louv, nel suo libro L’ultimo bambino nei boschi, ha coniato il termine disturbo da deficit di natura. Questo curioso fenomeno è associato all’aumento dei casi di deficit dell’attenzione, di obesità e di depressione, oltre ad altri problemi di salute fisica e mentale.
Questa mancanza di natura può essere avvertita in particolare dai bambini. Sono proprio i più piccoli, infatti, che provano inconsciamente il bisogno di maggiore contatto con l’ambiente naturale attraverso escursioni in campagna, al mare o in montagna.
Questa disconnessione dal mondo può aiutarci a migliorare i nostri livelli di concentrazione e a ridurre lo stress accumulato nella vita quotidiana o la sensazione di irritabilità. Trascorrere più tempo a contatto con la natura può aiutarci anche ad alleviare o evitare il rischio di soffrire di malattie respiratorie causate dall’inquinamento degli ambienti urbani.
Come abbiamo accennato, anche l’obesità è connessa a questo disturbo, così come l’iperattività o la carenza di vitamina D. Tutti questi sintomi possono sfociare in patologie di relativa gravità. Il tutto a causa di un contatto poco regolare con la natura.
La solastalgia e la minaccia per la topofilia
Di solito l’ambiente naturale e il paesaggio sono fonte di tranquillità e di soddisfazione. A questo si riferisce la topofilia, il sentimento proprio delle persone che provano amore per il luogo in cui sono cresciute o in cui vivono, spesso caratterizzato da un ambiente naturale abbondante.
Tuttavia, un sentimento positivo come la topofilia può trasformarsi in solastalgia quando quel luogo viene invaso da una centrale elettrica inquinante, quando una foresta brucia oppure viene abbattuta per costruire un’autostrada. La persona che soffre di solastalgia sente che sta avvenendo un cambiamento indesiderato nel suo ambiente e che ha perso qualcosa in modo irreversibile. In questo senso, la solastalgia può essere paragonata alla nostalgia, ma, in questo caso, si prova nel presente e nel luogo in questione.
La solastalgia è un riflesso della nostra esperienza
A causa dei continui cambiamenti nell’ambiente naturale dovuti alla globalizzazione, la solastalgia è un sentimento sempre più comune. Effetti come il cambiamento climatico, l’urbanizzazione e l’incessante produzione e dispersione della plastica contribuiscono particolarmente a questo fenomeno. In più, può avere un ruolo anche l’onnipresenza della tecnologia, che altera di continuo l’ambiente che conosciamo.
Altri effetti sono l’attività mineraria, l’estensione dei terreni dedicati all’agricoltura e all’allevamento o la costruzione di fabbriche, centrali elettriche e vie di comunicazione. Tutto ciò costituisce una minaccia per l’integrità dei paesaggi naturali che molte persone sentono parte di sé, generando loro questi sentimenti di stress e tristezza.
Come possibile soluzione al problema della solastalgia, un buon metodo può essere cercare di stimolare altri sentimenti di legame con la natura e la vita. Ad esempio, la biofilia, che è l’attaccamento a ciò che è vivo, o l’eutierria, neologismo inglese che si riferisce all’amore per la connessione tra la Terra e gli esseri viventi.