Solitudine e flora intestinale: quale relazione?
Saggezza, solitudine e flora intestinale (o microbiota) sono apparentemente non correlati. Tuttavia, un recente studio ha dimostrato che queste realtà sono invece strettamente legate. Ecco come le neuroscienze ci sorprendono ancora una volta con le loro interessanti scoperte.
Un gruppo di ricercatori dell’Università della California, San Diego (USA), ha condotto uno studio in cui appare il legame tra saggezza, solitudine e microbiota. La ricerca, guidata dalla dottoressa Tanya T. Nguyen, PhD, è stata pubblicata sulla rivista Frontiers in Psychiatry.
Qual è la relazione tra saggezza, solitudine e microbiota? I ricercatori hanno sottolineato che sia la saggezza sia la solitudine sono sentimenti o stati fortemente influenzati dalla diversità dei microrganismi presenti nell’intestino. Tutto ciò qualifica quest’organo come “il secondo cervello“.
“È una tristezza immensa pensare che la natura parla, ma l’uomo non l’ascolta”.
-Víctor Hugo-
Saggezza, solitudine e flora intestinale: lo studio
La ricerca è stata condotta su 184 volontari uomini e donni, tutti in buona salute e di età compresa tra i 28 e i 97 anni. A tutti i partecipanti è stato dato un questionario per valutare il loro livello di solitudine e saggezza.
Sono stati analizzati anche i sentimenti associati, come la compassione, il sostegno sociale e l’impegno. Tutti i volontari hanno inoltre fornito un campione dei loro escrementi, che è stato poi analizzato in laboratorio.
Gli scienziati sono partiti da una tesi proposta in studi precedenti secondo cui la saggezza corrisponde a precise aree cerebrali. Allo stesso modo, chi ritiene di essere più saggio sviluppa anche sentimenti più intensi di felicità e benessere.
Al tempo stesso, coloro che si sentono meno saggi tendono a essere meno felici e più sole. Viceversa le persone più sagge non si sentono sole e sono soddisfatte della propria vita.
L’influenza del microbiota
Il microbiota, anche noto come flora intestinale, è costituito da trilioni di microbi che abitano l’apparato digerente. Questi possono essere batteri, funghi o virus.
È stato stabilito da tempo che esiste un asse intestino-cervello, ovvero un legame essenziale tra i due organi. La funzione intestinale influenza quindi i centri emotivi e cognitivi, e viceversa.
I disturbi dell’asse intestino-cervello possono provocare disturbi nella risposta allo stress, nell’umore e nel processo decisionale, tra gli altri. Si è scoperto che il microbiota ha un ruolo nei disturbi della salute mentale come la depressione e l’ansia.
Prima dello studio dell’Università della California, erano già state trovate prove che le persone che avevano una vita sociale più attiva e diversificata godevano anche di un microbiota più vario. Questo elemento ha guidato la nuova ricerca, e i risultati sono stati sorprendenti.
Le conclusioni
Per stabilire la relazione tra saggezza, solitudine e microbiota, i ricercatori hanno confrontato i risultati dei questionari somministrati ai partecipanti con le analisi dei loro escrementi. Sembra un metodo un po’ stravagante, ma è stato il modo più semplice per stabilire un legame tra i suddetti aspetti.
Gli scienziati hanno esaminato la diversità microbica in base a due parametri. Il primo era la diversità Alpha, corrispondente alla ricchezza ecologica delle specie microbiche presenti in ogni individuo.
La seconda era la diversità Beta, che si riferisce alle differenze nella composizione della comunità microbica. I risultati sono stati molto interessanti:
- Le persone con minori livelli di solitudine e maggiori livelli di saggezza presentavano una popolazione di microbi ecologicamente più ricca e diversificata.
- Quando la diversità dei microbi è più bassa, si tende ad avere una salute fisica e mentale peggiore.
- Se il microbiota è più vario, è evidente che esso sia meno suscettibile all’invasione degli agenti patogeni.
Gli scienziati non sanno perché si verifica questo stretto legame tra saggezza, solitudine e microbiota. Non si sa esattamente come interagiscono i fattori psicologici e biologici.
Forse uno stato mentale deteriorato colpisce il microbiota, ma potrebbe essere vero anche il contrario. A ogni modo, al momento sono evidente le prove a sostegno del legame tra questi fattori.
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Castañeda Guillot, C. (2020). Microbiota intestinal y trastornos del comportamiento mental. Revista Cubana de Pediatría, 92(2).