Storytelling: definizione e benefici
Da che mondo è mondo, racconti e storie sono riusciti a mettere in parole i più diversi aspetti della natura umana. Ecco perché sono ancora così importanti oggi. A volte tanto da diventare uno strumento/complemento molto prezioso nelle terapie per bambini e adulti. Questo è ciò che è noto come terapia dello storytelling.
Nello spazio delle terapie che includono storie, le narrazioni funzionano come strumenti per trattare determinate difficoltà o disturbi. Ma non solo nei bambini, ma anche negli adulti. Nel caso dei più piccoli, è un modo divertente e didattico per connettersi con il loro mondo interiore e quegli elementi che fanno parte dell’inconscio collettivo.
Come è stata inventata la terapia dello storytelling?
Fu battezzato circa 20 anni fa da Lorenzo Hernández Pallares. Per lui, la terapia della storia è “l’arte di guarire attraverso le storie”. Lo psicologo sostiene che il potere simbolico delle storie aiuti i piccoli a identificare elementi del loro mondo interiore. In questo modo acquisiranno strumenti per affrontare tutti i tipi di problemi della vita quotidiana.
“La terapia dello storytelling si basa su una serie di teorie basate su correnti psicologiche”, afferma lo psicologo. “Si basa anche su aspetti dell’antropologia, del mondo del folklore e della storia dell’umanità e delle religioni”, aggiunge in un video dell’Associazione Iberoamericana di Story Therapy, sviluppato da lui stesso. L’obiettivo di questa iniziativa è la promozione della storia e dei suoi insegnamenti per accreditare diversi insegnanti come trasmettitori di questa terapia dello storytelling.
L’idea è quella di identificare “elementi curativi del passato che sono stati trasmessi attraverso le storie”. Pallares parla di guarigione, ma non in senso curativo; si riferisce a un progresso o uno sviluppo. Lo psicologo nato a Murcia, infatti, avverte che la terapia del racconto è una terapia di supporto.
Terapia di supporto
Pallares ha sviluppato il concetto di story therapy per riempire il vuoto lasciato da altri tipi di terapie razionaliste. “Non significa che bisogna essere malati per intraprendere questa terapia, ma che le storie aprono percorsi di coscienza”, difende. “Questi percorsi di coscienza sono presi da un luogo diverso rispetto ad altre terapie che di solito sono molto verbali”, aggiunge.
“Lavoriamo con i simboli. E i simboli vanno direttamente all’essenza dell’essere umano”, spiega Pallares. Secondo il fondatore dell’Associazione Iberoamericana di Story Therapy, “questi elementi si intrecciano all’interno della storia e fanno sì che la persona, una volta che li ascolta a livello emotivo, identifichi una mappa della coscienza”. Consiste nel fornire strumenti per affrontare le sfide quotidiane, poiché tutte le storie offrono una via d’uscita da innumerevoli problemi.
Come diciamo, la terapia della storia non è solo un elemento terapeutico, poiché ha anche una finalità preventiva. Del resto, favorisce la crescita interiore di ciascuno. Il suo obiettivo principale è esercitare l’intelligenza emotiva di bambini e adulti.
In ogni caso, lo storytelling mira ad aiutare i più piccoli ad affrontare problemi come l’autismo, la dislessia o l’ADHD. Per Pallares le storie funzionano come mappe psicologiche e di coscienza con le quali il bambino interiorizza aspetti simbolici molto profondi dell’inconscio collettivo. L’identificazione di questi elementi può essere molto utile per trattare questo tipo di disturbo.
Vantaggi della terapia dello storytelling
Per quanto riguarda i benefici della terapia della storia, spiccano la promozione della maturità emotiva, i buoni valori e la prevenzione di alcuni disturbi. Eccone qualcuno in più:
- Fornisce strumenti per i problemi della vita quotidiana.
- Incoraggia l’immaginazione e la creatività.
- Previene molti disturbi.
- Permette agli adulti di mantenere una relazione sana con il loro bambino interiore.
- Promuove buoni rapporti all’interno della famiglia.
- Introduce i più piccoli al mondo della letteratura.
Diversi tipi di storie
Quando ci si avvicina a una terapia di supporto basata sulle storie, è conveniente distinguere tra i diversi tipi di storie:
- Monosemous: queste sarebbero le storie per bambini che si concentrano su un unico insegnamento. In questa categoria entrerebbero le favole o parabole del cristianesimo.
- Polisemici: i polisemici si riferiscono a quei racconti fantastici che offrono letture diverse da una maggiore varietà di situazioni, personaggi e conflitti. I racconti fantastici che la Disney ha adattato così tanto potrebbero essere i migliori esempi di racconti polisemici.
- Emosemic: queste storie sono quelle che trasmettono e producono emozioni. Potrebbe essere considerata la categoria dei racconti moderni, quelli che vengono maggiormente curati dagli editori e che vediamo nelle librerie debitamente illustrati per i nostri piccoli.
Conclusioni sullo storytelling in terapia
Come molte terapie psicologiche, la narrazione non richiede che il bambino o l’adulto abbiano problemi. I suoi benefici dimostrano che è una terapia di supporto consigliata, ma anche un modo per promuovere lo sviluppo del nostro mondo interiore e dell’intelligenza emotiva.
Dopotutto, i racconti e le storie sono probabilmente gli elementi che meglio ci definiscono come esseri umani, poiché offrono una profonda lettura simbolica del nostro inconscio collettivo.
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