6 strategie per prevenire il bullismo a scuola
Molti paesi hanno implementato strategie per prevenire il bullismo. Ciò non sorprende, poiché si tratta di un problema che è stato reso visibile da più di un decennio ed è stato identificato come una delle principali cause di disturbi affettivi ed emotivi, persino di suicidio.
Data questa realtà, è frequente che le famiglie si chiedano come possono partecipare per evitare che i propri figli vengano coinvolti in queste dinamiche. Qui, quindi, questo problema sarà esplorato da un punto di vista integrativo, dove sia i parenti che le istituzioni hanno qualcosa da offrire.
Caratteristiche del bullismo
Molte persone hanno subito, perpetrato o assistito a episodi di bullismo a scuola. Con il passare degli anni, ha smesso di essere una “cosa da bambini” e ha cominciato a emergere per il problema che è: una forma di bullismo con gravi conseguenze sullo sviluppo psicosociale e sulla salute mentale. Il bullismo riunisce una serie di caratteristiche per poter essere definite tali:
- Continuità: il comportamento molesto continua nel tempo e spesso aumenta.
- Squilibrio di potere: uno degli obiettivi del bullismo è dominare ed esercitare il controllo sulla vittima.
- Intenzionalità: il molestatore violenta la vittima di proposito, con il desiderio di causare un danno fisico, sociale o emotivo.
- Esteso: si sviluppa in ambito scolastico, ma tende ad estendersi anche ad altri ambiti della vita della vittima grazie al cyberbullismo.
- Impotenza: la vittima non può difendersi o non ha alcun mezzo per sfuggire alla molestia, sia per un impedimento letterale sia per paura delle conseguenze.
Senza dubbio, la peggiore conseguenza del bullismo è il suicidio. Si tratta di un argomento tabù che ha guadagnato visibilità negli ultimi anni per ottenere una prevenzione efficace. Nonostante ci siano spesso difficoltà nell’associare i giovani al desiderio di morire, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità rivela un dato agghiacciante: si tratta della quarta causa di morte nelle popolazioni tra i 15 e i 29 anni.
Ci sono anche popolazioni maggiormente a rischio di subire bullismo, come le minoranze etniche o il gruppo LGTBIQ+.
Strategie per prevenire il bullismo
Sulla base di questi dati, il timore che i nostri giovani vivano una situazione del genere è giustificato. Tuttavia, prevenire sarà sempre meglio che riparare i danni già fatti. E questo deve provenire da tutti gli ambiti che riguardano le persone coinvolte. Eccone alcuni, che si sono rivelati efficaci.
1. Promuovere valori di rispetto, tolleranza e pace
La famiglia può essere una delle principali fonti di apprendimento di comportamenti violenti, ma anche il più grande strumento per educare gli individui all’empatia e ai comportamenti prosociali. Pertanto, i familiari devono essere fonte di etica e esempio da seguire negli atteggiamenti pacifisti.
Questo è un lavoro a lungo termine. Forse tutti noi abbiamo odiato e discriminato, ma è nostro compito rivedere costantemente le nostre idee e i nostri valori e, ovviamente, adattare il nostro comportamento a questi standard morali. Trasmetterlo ai giovani è una delle migliori strategie per prevenire il bullismo.
2. Sviluppare metodi di comunicazione e risoluzione dei problemi
Sia a casa che a scuola, imparare a comunicare in modo efficace è essenziale. A casa è una garanzia individuare qualsiasi segno di molestia. Da parte sua, nel centro educativo dovrebbe essere lo strumento principale per risolvere i conflitti e formare i giovani a strategie efficaci e pacifiche di risoluzione dei problemi.
4. Educare al bullismo
Un’altra strategia rilevante per prevenire il bullismo è garantire che i giovani stessi (e le loro famiglie) lo identifichino e lo segnalino. È importante stabilire canali di comunicazione sul bullismo all’interno della famiglia e nell’ambiente scolastico, al fine di generare consapevolezza collettiva sui segnali e comportamenti che rientrano in questa classificazione della violenza.
Le informazioni sul bullismo sono accessibili e adatte a tutte le età. Alcuni modi per promuovere questa educazione sono i seguenti:
- Stabilire programmi informativi nelle classi.
- Fornire formazione sulla prevenzione agli insegnanti.
- Affrontare la discussione sul bullismo in modo aperto e sicuro, sia a casa che in classe.
- Cerca fonti di informazione affidabili e informative, come pagine governative ufficiali e studi scientifici.
5. Crea spazi sicuri
È fondamentale incoraggiare i giovani a partecipare alle attività che amano e creare gruppi sani di amici. Come adulti, è nostra responsabilità fornire spazi in cui possano svilupparsi e socializzare in sicurezza.
Un esempio di ciò sono i club scolastici. Un gruppo di lettura è una via di fuga per uno studente che si sente discriminato, ma anche un luogo dove trovare compagni che la pensano allo stesso modo e dove promuovere valori di comunità e rispetto. Fornire questi spazi in casa è una buona idea, purché la supervisione degli adulti sia mirata a promuovere norme prosociali.
6. Una delle strategie più necessarie per prevenire il bullismo: i programmi di intervento
Sono numerosi gli studi che validano l’efficacia dei programmi di intervento contro il bullismo a scuola. Secondo un articolo pubblicato sulla rivista Pulso, sui programmi attuati in Spagna, le strategie più efficaci sono state queste che ora elenchiamo:
- Mobilitazione degli osservatori.
- Supervisione durante il cantiere.
- Formazione e incontri con i genitori.
- Lunga durata dei programmi di intervento.
- Metodi disciplinari o punitivi contro il molestatore.
Questi programmi sono un agente di cambiamento diretto, sia per le famiglie che per la convivenza nei centri educativi. Molti di loro utilizzano gruppi di sostegno per studenti e famiglie, con lo scopo di creare spazi sicuri e promuovere una cultura della prosocialità.
7. Svolgere un lavoro socio-affettivo sul molestatore
Spesso si dimentica che i bulli necessitano anche di un intervento psicologico. Questi giovani spesso canalizzano i loro problemi attraverso la violenza e il dominio, soprattutto quando sono loro stessi vittime di violenza.
L’Educational Research Magazine sottolinea in una pubblicazione la necessità di lavorare sulla sfera socio-affettiva del bullo. Renderli consapevoli delle proprie emozioni e delle ragioni dei propri comportamenti sarà la forza trainante per disattivare il ciclo del bullismo.
Strategie per prevenire il bullismo: le implicazioni sistemiche
Nessuno è un’isola. Sebbene tutor e insegnanti si uniscano per combattere il bullismo, viviamo in una società con valori e pratiche specifiche da cui non possiamo sfuggire. Il lavoro su piccola scala e l’influenza dell’ambiente si modificano a vicenda, quindi nessuno dei due può essere ignorato.
Una società che normalizza il bullismo incoraggia la violenza sistemica. Un’entità collettiva su piccola scala ha un impatto sociale. Pertanto, l’ultimo consiglio per combattere il bullismo è cercare sempre di influenzare l’ambiente sociale, creando così un futuro migliore per tutte le persone che lo compongono.
Dal controllo dei contenuti consumati sui social network, al più piccolo gesto di gentilezza verso il prossimo; nessuna buona azione cade invano. Il bullismo è solo una piccola parte della violenza che ci attraversa, quindi lavoriamo per farla sparire tutta.
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