Stress post partum: cosa sapere

Il parto è un momento estremamente importante per ogni donna. Tuttavia, quando è vissuto come un'esperienza traumatica, le conseguenze a livello personale e familiare possono essere importanti.
Stress post partum: cosa sapere
Elena Sanz

Scritto e verificato la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il disturbo post-traumatico da stress post partum è uno dei disturbi psichiatrici più frequenti nelle donne diventate madri. Le conseguenze sono gravi, poiché generano un forte disagio e impediscono di condurre normalmente la propria vita quotidiana.

Tuttavia, non sempre viene diagnosticato né adeguatamente trattato. A differenza della depressione post partum, ampiamente conosciuta e presa in considerazione, lo stesso non vale in questo caso.

Indubbiamente il parto è un evento rilevante nella vita di una donna. Durante esso si innescano importanti processi fisiologici ed emotivi; si tratta di un’esperienza intensa che segna, positivamente o negativamente, la donna.

Purtroppo, tra l’1% e il 6% delle donne sviluppa un disturbo da stress post-traumatico a seguito dell’esperienza del parto e queste cifre allarmanti mostrano la necessità di adeguate misure di prevenzione e trattamento.

Donna triste per il disturbo da stress post partum.

Cos’è il disturbo da stress post partum?

Va notato che un parto traumatico non coincide con il disturbo post-traumatico da stress post partum. Nel primo caso si parla di parti che vengono percepiti dalla madre come traumatici, ovvero vissuti (soggettivamente) come una seria minaccia alla propria vita o a quella del bambino, anche se oggettivamente non lo sono.

La donna si sente impotente e priva di controllo sulla situazione, oltre a essere stata trattata senza considerazione o compassione dagli operatori sanitari.

Questa esperienza può innescare la comparsa di emozioni come stress, insoddisfazione, rabbia o tristezza legate all’esperienza del parto. Sensazioni che durano nel tempo, che influiscono psicologicamente e alimentano la paura di rimanere di nuovo incinta.

Queste manifestazioni sono considerate subcliniche (ovvero non raggiungono lo stato di disturbo) e solo una piccola percentuale delle donne che subiscono un parto traumatico sviluppa un disturbo post-traumatico.

Sintomi del disturbo da stress post partum

I sintomi del PTSD post partum sono gli stessi che si verificano in qualsiasi altra situazione vissuta come trauma, ma in questo caso sono legati all’esperienza del parto. Si tratta per lo più di:

  • Incubi, ricordi spiacevoli o flashback che portano la donna a rivivere ripetutamente il momento del parto.
  • Evitamento di pensieri, condotte e situazioni legati all’evento traumatico. Per esempio, evitare i controlli ostetrici e ginecologici, cercare di non interagire con altre madri o addirittura rifiutarsi di stare con il bambino.
  • Minore esperienza affettiva, che si traduce in disinteresse e mancanza di attaccamento.
  • L’umore è caratterizzato da ansia, irascibilità, rabbia e ipervigilanza e possono verificarsi sentimenti di colpa, vergogna o disperazione.
  • Quando si ricorda il parto, si verificano sintomi somatici come sudorazione, fiato corto o palpitazioni.

Fattori di rischio

La comparsa del PTSD post partum dipende in gran parte dal modo in cui la donna vive e percepisce soggettivamente l’esperienza, piuttosto che dal rischio reale che ne deriva.

Ma perché alcune donne sono più suscettibili a soffrirne rispetto ad altre? Ebbene, tra i principali fattori di rischio troviamo:

  • Una storia psichiatrica o aver subito traumi.
  • Assistere al momento del parto con poca preparazione psicologica, con grande paura, mancanza di informazioni o aspettative irrealistiche.
  • Subire un cesareo d’urgenza o un parto strumentale.
  • Morte fetale, la presenza di qualche disabilità nel neonato o la necessità di ricoverarlo in terapia intensiva aumentano il rischio.
  • Cattive cure, maltrattamenti o mancanza di supporto da parte degli operatori sanitari durante il parto.
  • Mancanza di supporto professionale e dall’ambiente circostante a seguito del parto.
Donna sconvolta a letto.

L’importanza della prevenzione nello stress post partum

Diversi studi riflettono l’efficacia di interventi psicoterapeutici come la terapia cognitivo-comportamentale o EMDR per il trattamento del PTSD post partum. Tuttavia, le prove sono ancora insufficienti a causa della scarsa consapevolezza al disturbo.

Date le gravi conseguenze a livello personale, di coppia e di legame con il bambino, le misure di prevenzione sono fondamentali.

In particolare, un monitoraggio attento, empatico e continuo da parte degli operatori sanitari durante l’intera gravidanza, il parto e subito dopo. Oltre a ciò, la diagnosi precoce del disturbo è essenziale per evitare che diventi cronico.


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