Studiare per gli esami: strategie per essere più produttivi
Studiare per gli esami può essere un compito noioso e molto stressante. Mettersi davanti agli appunti e passare ore e ore a ripetere e memorizzare può essere molto frustrante. Soprattutto se le ore scorrono e non siamo in grado di passare alla seconda pagina. A chi non è successo di rimanere un’ora davanti a un libro senza aprirlo? Sebbene sembri incredibile, esistono piccole tecniche con cui assimilare più contenuti, meglio e in meno tempo.
Vi proponiamo alcune strategie per evitare di bloccarvi davanti ai libri e rendere più piacevoli e produttive le ore di studio. Sono tutte semplici abitudini che, all’inizio, possono essere difficili da portare a termine. Tuttavia, con il tempo e la pratica, grazie a questi studiare per gli esami sarà più divertente e, naturalmente, più produttivo.
Studiare per gli esami: aspetti importanti
Ambiente
Dove studiare? Molte persone trovano difficile studiare a casa, per via delle numerose distrazioni o del troppo rumore. Dal momento che il rumore può essere più difficile da ridurre, l’ideale è avere uno spazio privo di distrazioni. Per questo motivo, molte persone preferiscono le biblioteche, ma può essere controproducente se i nostri compagni ci interrompono di continuo. L’ideale è organizzare le pause secondo i nostri bisogni.
Alcuni elementi dell’ambiente renderanno migliore la preparazione per gli esami. Tuttavia, molti di questi non possiamo controllarli. L’ideale, comunque, è che il livello di rumore sia al minimo, che la luce sia naturale (migliore di quella fluorescente), che ci sia possibile sederci su una sedia comoda avanti a una scrivania e che non ci siano distrazioni.
Pianificazione
Quando si studia per gli esami, è molto importante fare anche delle pause. Il nostro cervello si affatica dopo 40 minuti e ci costa rimanere concentrati e mantenere l’attenzione. Si consiglia dunque di pianificare lo studio in fasce che vanno dai 15 ai 40 minuti totali, separate da pause da 5 a 10 minuti l’una. In questo modo potremo recuperare le forze mentali per studiare.
Accade con l’argomento che stiamo studiando. Studiare lo stesso argomento per oltre 40 minuti consecutivi riproduce gli effetti appena citati. Cambiare argomento dopo 20-40 minuti contribuirà a rendere lo studio più piacevole e permetterà di sentirsi meno svogliati.
Obiettivi
Quando bisogna studiare per gli esami, è essenziale stabilire degli obiettivi e non fermarsi finché non li si raggiunge. Ma è altrettanto importante che siano obiettivi ragionevoli e a breve termine. In caso contrario, si può finire con il perdere interesse. Può succedere anche l’opposto, ovvero che gli obiettivi sono così a breve termine (ad esempio che richiedano pochi minuti) da non raggiungerli mai. Ognuno deve quindi essere consapevole delle proprie possibilità, deve essere in grado di porsi degli obiettivi realistici.
Tecniche di memorizzare
Esistono tecniche di memorizzazione molto utili per alcune persone. Si tratta delle tecniche mnemoniche. Un esempio lo troviamo nella serie televisiva “Sherlock”. In essa, il protagonista che interpreta Sherlock Holmes immagina un edificio in cui trova elementi diversi in ogni stanza.
Questa tecnica, chiamata tecnica dei loci, può essere utilizzata includendo in ogni stanza parti delle nozioni che stiamo acquisendo e adattando l’immagine mentale della casa alle nostre esigenze. Altre tecniche mnemoniche sono la creazione di canzoni che rimano con alcuni elementi o l’associazione di parole con immagini o sensazioni. È meglio provarle tutte e scegliere quelle che funzionano meglio per noi.
Auto-esame
Porsi delle domande, oltre a servire per verificare le conoscenze acquisite, ci attiverà. Questi auto-esami mentali servono anche a consolidare le nostre conoscenze quando ripassiamo ed evidenziano le carenze o le lacune che possiamo avere. Anche farlo in un gruppo può avere dei vantaggi.
Studiare in un gruppo
Ci sono vari motivi per cui studiare per gli esami con più persone può aumentare il nostro rendimento. Lo studio non può sempre essere fatto in gruppo, ma incontrarsi di tanto in tanto aiuterà a capire le carenze di ciascuno. Nel gruppo si possono vedere i difetti e le diverse interpretazioni, ma anche i punti di forza.
Questo genererà un senso di competizione che stimolerà la motivazione. Un altro motivo è che chi è più indietro si applicherà di più nel tentativo di eguagliare gli altri. Sebbene sussista anche la possibilità che rallentino gli altri.
Mettere in pratica queste strategie ci aiuterà a studiare meglio. Con il tempo, inoltre, finiremo per adattare queste tecniche alle nostre preferenze e lo studio non sarà più noioso.