Tachicardia da ansia: cause e strategie
Palpitazioni, soffocamento, sentire il cuore accelerare intensamente e senza una causa specifica… A buona parte della popolazione è capitato d avere la tachicardia da ansia. Una situazione di forte angoscia in cui è comune pensare di essere sul punto di avere un infarto.
Questi casi sono frequenti nei pronto soccorso e l’ansia provoca quadri clinici con sintomi complessi e disparati. Sono sempre più numerose le ricerche che descrivono il legame tra l’ansia e quello stato di attivazione che si verifica con una frequenza cardiaca che supera i 100 battiti al minuto.
Nonostante i sintomi, non si tratta di una grave condizione. Si tratta di poco più di 10 minuti di disagio e una sensazione di allerta che raramente va oltre. Pur così, è sempre importante considerare due aspetti.
Il primo è escludere altre condizioni o malattie soggiacenti. Il secondo è imparare a gestire momenti e problemi stressanti per non sfociare in stati di ansia cronici che, alla lunga, possono metterci a dura prova.
Tachicardia da ansia: cause, caratteristiche e strategie
Qual è la causa della tachicardia da ansia? La risposta è ovvia: il tumulto emotivo. Se ci chiediamo quale folle ragione sia quella che orchestra il demone dei disturbi d’ansia, va notato che non esiste una risposta univoca.
A volte si mescola un caleidoscopio di cause: fattori genetici, il modo di filtrare ed elaborare la realtà fin dall’adolescenza, l’auto-richiesta, lo stile di vita, etc.
Ci sono molti fattori scatenanti e infiniti modi in cui questa condizione psicologica viene vissuta. C’è l’ansia adattativa e disadattiva, ansia causata da eventi specifici come parlare in pubblico e cronica, integrata nel disturbo d’ansia generalizzato. In qualunque caso, è comune non trattare a dovere questo disturbo.
Spesso si ricorre esclusivamente alle classiche benzodiazepine che finiscono per mascherare i sintomi, ma che da sole non risolvono il problema originario né forniscono strategie per affrontare la quotidianità.
In seguito a ciò, la persona si sente sempre più prigioniera della sintomatologia, come in questo caso la tachicardia da ansia.
Tachicardia da ansia: cosa mi succede e perché?
Quando si parla di tachicardia da ansia ci si riferisce alla tachicardia sinusale. È interessante ricordare che mentre un battito cardiaco sano è compreso tra 60 e 100 battiti al minuto, nel caso di un quadro ansioso supera i 100. Oltre a ciò, è accompagnato da altri sintomi come:
- Sensazione di fitte al petto.
- Battito cardiaco forte e irregolare.
- Sensazione di soffocamento
- Vertigini o stordimento.
- Fauci secche.
La tachicardia sinusale causata dall’ansia si verifica a causa di un eccesso di adrenalina. In altre parole, si raggiunge uno stato di eccessivo accumulo di emozioni. Ciò aumenta i livelli di adrenalina e altri ormoni.
Questi ormoni vengono secreti in risposta all’attivazione che provoca ansia per aiutarci a rispondere a un rischio o una minaccia (che in molti casi non esiste).
Il flusso sanguigno è inondato da adrenalina e il cuore batte, a volte andando anche in iperventilazione. Quest’ultimo fattore scatenante si verifica quando espelliamo troppa anidride carbonica e assorbiamo troppo ossigeno.
La tachicardia d’ansia è grave?
La tachicardia da ansia non è grave. Più che un problema, dobbiamo vederlo come il sintomo di un problema, qualcosa di cui dobbiamo occuparci. Lo studio condotto dal Dr. Christopher Melano ci mostra conclusioni interessanti.
In generale, i casi più gravi compaiono in persone che soffrono di malattie cardiache. Circa l’11% delle persone con malattie cardiovascolari sviluppa un disturbo d’ansia generalizzato. Anche i pazienti che hanno avuto un infarto o che soffrono di insufficienza cardiaca finiscono per soffrire anche di ansia.
Tuttavia, non ci sono prove del contrario, ovvero che un individuo sano che soffre di ansia sviluppa nel tempo gravi disturbi cardiovascolari. Ancor meno che la tachicardia da ansia finisce causa gravi condizioni organiche.
C’è però un dettaglio che dobbiamo considerare: l’ansia cronica, che ci trasciniamo per oltre 5 anni, può mettere a dura prova il cuore, tanto da soffrire di ipertensione o vasocostrizione.
Come prevenirla?
Palpitazioni, insonnia, disturbi gastrointestinali, dolori muscolari, stanchezza… L’ansia è una pessima compagna di vita. A volte, pur credendo di avere tutto sotto controllo e di trovarci in una situazione rilassata, come guardare la TV, può insorgere improvvisamente una tachicardia o anche di più: un attacco d’ansia.
Non meritiamo una tale realtà, ancor meno dobbiamo lasciare che quello stato diventi cronico. È importante andare dal medico in modo da escludere prima qualsiasi malattia organica.
In seguito, è consigliabile rivolgersi allo psicologo. La terapia cognitivo-comportamentale si è rivelata la più efficace in questi casi.
Grazie a essa, assumiamo un maggiore controllo di pensieri ed emozioni in modo da cambiare le abitudini mentali e comportamentali. D’altra parte, deve essere presa in considerazione anche la comorbilità. È comune che insieme all’ansia appaia anche depressione.
L’aiuto di un professionista specializzato è fondamentale in tutti questi casi. Con una buona terapia e cambiamenti nelle strategie di coping sarà possibile vivere meglio.
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- Christopher M. Celano , Daniel J. Daunis , M. Anxiety disorders and cardiovascular disease, Psychiatry. PMC 2016 Nov; 18(11): 101. doi: 10.1007/s11920-016-0739-5