Tecniche dello psicodramma
Lo psicodramma è una tecnica o un insieme di tecniche terapeutiche che promuovono la messa in scena/drammatizzazione della realtà da un punto di vista specifico. Attraverso le tecniche dello psicodramma si cerca di indurre il paziente a esprimere i sentimenti inespressi, repressi o poco compresi per favorire la catarsi e l’adozione di una nuova condotta.
Gli elementi per lavorare possono essere legati ai ricordi, agli eventi presenti e futuri. Per questo lo psicodramma è molto utile per tutti i disturbi, dalla depressione e quelli compresi nello spettro dell’ansia ai disturbi alimentari o di gestione emotiva.
Tecniche dello psicodramma: quali obiettivi?
Le tecniche dello psicodramma ha diversi obiettivi:
- Ottenere una comprensione reale e più profonda di una situazione specifica. Lo psicodramma può essere applicato sia alle situazioni vissute molto tempo prima che possono aver lasciato delle ferite che non sono ancora guarite sia a situazioni angoscianti che generano ansia verso il futuro.
Le tecniche dello psicodramma possono aiutarci a entrare in contatto con le emozioni vissute e le sensazioni che hanno generato o continuano a generare. Si tratta di entrare in contatto con tutti quei sentimenti, idee e pensieri che di solito non trovano posto nella nostra routine.
- Comprendere punti di vista diversi dal proprio. Numerose tecniche dello psicodramma ci consentono di metterci nei panni dell’altro rispetto a un conflitto, che sia reale o meno. Osservare il modo di pensare degli altri e soprattutto partecipare al loro discorso può aiutarci a lavorare sull’empatia e a capire la motivazione di certi atti.
- Formazione delle competenze: alcune di queste tecniche ci permettono di assumere ruoli diversi che spesso non sappiamo come gestire. Possono servire come allenamento per sperimentare altre posizioni, comportamenti o anche aspetti della personalità.
Le regole dello psicodramma
Nelle tecniche derivate dallo psicodramma, il soggetto —o protagonista come viene spesso chiamato in questo campo— non descrive verbalmente i suoi conflitti.
Ciò differisce dal modo in cui in genere condividiamo, gestiamo e pensiamo ai nostri problemi. Lo psicodramma vuole raggiungere una partecipazione più autentica e profonda.
Sebbene inizialmente sia prevista la partecipazione di più persone, come un pubblico che funge da cassa di risonanza affettiva nella rappresentazione, in alcuni casi viene realizzato con meno persone o addirittura con se stessi.
Quando viene realizzato con un pubblico, può aiutarci a capire come agiscono le altre persone. Il protagonista agisce secondo le sue emozioni e criteri, in accordo con la sua realtà soggettiva.
Lo psicodramma è consigliato anche per correggere alcuni stili della personalità, tra cui gli individui più timidi o introversi. Il protagonista all’inizio può risultare riservato e innaturale. Non c’è niente di cui preoccuparsi, finché nulla è forzato.
Il cambiamento nello psicodramma
Ciò che è veramente interessante delle tecniche derivate dallo psicodramma è che l’intuizione, la consapevolezza o la comprensione vengono raggiunte attraverso la drammatizzazione stessa.
La presenza di un terapeuta non è essenziale, né lo sono le verbalizzazioni. Si accede a questa intuizione non grazie a qualcosa che dice il terapeuta, ma che nasce spontaneamente da quella performance.
Tecniche dello psicodramma
Dialogo interiore esplicito
La tecnica del soliloquio vuole fare in modo che il protagonista esprima ciò che sta pensando e sentendo prima di affrontare una determinata situazione. Questa situazione potrebbe angosciarlo nel presente, così come potrebbe averlo fatto sentire angosciato in passato.
Può essere utile quando riceviamo una chiamata dal nostro capo o quando abbiamo paura di essere abbandonati quando iniziamo una discussione.
Allo stesso modo, questa tecnica serve per entrare in contatto con ciò che si pensa e si sente rispetto ad un determinato evento che di solito non si manifesta.
La parte cerca di esprimere ad alta voce ciò che, durante un dialogo, un confronto o una discussione, viene taciuto per paura, vergogna. Questo comportamento è come una parentesi che permette alla persona di entrare in contatto con la propria realtà.
Scambio di ruoli
La tecnica dello scambio di ruoli consiste nel rappresentare una situazione specifica in cui siamo coinvolti. Può essere una conversazione con un amico o una riunione di lavoro.
Il protagonista interpreta il ruolo dell’altro, di quella persona con cui ha litigato, che ha fatto qualcosa che non gli è piaciuto o che lo fatto sentire angosciato.
In questo modo, il protagonista vede la situazione da un’altra prospettiva, quindi è in grado di generare altre emozioni e capire quelle che hanno portato l’altra persona ad agire in un determinato modo.
Il protagonista e l’ego ausiliario
Alcune di queste tecniche richiedono la presenza di un Io ausiliario. Questo ego accoglie quegli aspetti dimenticati all’interno delle interazioni, che spesso contengono delle informazioni molto preziose.
Nella tecnica del doppio, l’Io ausiliario è posto alle spalle del protagonista, e mentre quest’ultimo parla, verbalizza le questioni non espresse dal protagonista, come un modo per espandere il discorso.
Quei problemi che non vengono resi espliciti sono spesso di natura minacciosa, dolorosi o semi inconsci. L’Io, manifestando questioni che ritiene rilevanti, restituisce al protagonista le parti di sé alienate e lo porta a livelli più nascosti.
Anche la tecnica dello specchio utilizza un ego ausiliario. In questo caso non parla, ma sta di fronte al protagonista e mentre drammatizza una situazione, procede ad imitare il suo comportamento non verbale. Ciò include gesti, posizioni, tic, espressioni facciali.
Gli elementi che di solito consideriamo rilevanti sono quelli verbali, ciò che la persona esprime a se stessa. Tuttavia, anche il comportamento non verbale ha un significato e può essere molto più informativo del messaggio stesso.
Cambiare la realtà
Le tecniche derivate dallo psicodramma come la realtà extra permettono al protagonista di fare un’altra esperienza di qualcosa che è già accaduto. La realtà extra cerca di annullare gli eventi così come sono accaduti, in modo che il protagonista abbia l’opportunità di viverli in modo diverso.
Vivere delle situazioni già accadute nel modo in cui vorremmo averle vissute può portarci a comprendere il dolore che abbiamo provato in quel momento. Inoltre, ci proietta in un’altra realtà simbolica per approfondire quel dolore ed avere la pace necessaria per avviare la guarigione.
La tecnica del ruolo sostitutivo (molto simile a quella dello scambio dei ruoli) ricrea una situazione che la persona ha paura di vivere. Questo può essere un ricordo d’infanzia, una riunione con il capo, la perdita del partner o di un caro amico.
In questo esercizio, non si pretende che la persona si metta nei panni dell’altro, ma piuttosto che si metta in un altro luogo. Lo scopo è indurre il protagonista a percepire quella situazione senza la carica emotiva che deriva dal suo ruolo fuori scena.
Vivere un ricordo dell’infanzia dal punto di vista di un fratello, un cugino, un vicino di casa; mettere in scena la perdita di un partner come spettatore, un amico che vede tutto può portare al distacco emotivo dalla situazione e farci iniziare ad osservarla con più calma e tranquillità, per pensare, capire ed immedesimarsi meglio.
Tecniche dello psicodramma: conclusioni
lo psicodramma è un’ottima risorsa per raggiungere la catarsi e per cambiare la propria condotta attraverso la comprensione dei propri sentimenti.
Utile non solo per trattare i disturbi psicologici, ma è estremamente benefico anche per quelle persone che vogliono riscoprire se stesse, scaricarsi emotivamente e connettersi con i propri sentimenti, sensazioni e pensieri che di solito rimangono nell’ombra.
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- Mercader, C. (2013). Teoría y técnica del psicodrama. Apuntes de Psicología, 31(3), 321-325.