Tipi di stress e come riconoscerli

C'è chi ne soffre occasionalmente e chi subisce gli effetti dello stress per tutta la vita. Riconoscere i diversi tipi di questa dimensione psicologica ci aiuterà ad adottare strategie terapeutiche più appropriate. Li analizziamo in questo spazio.
Tipi di stress e come riconoscerli
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Dolori muscolari, insonnia, emicrania, difficoltà di concentrazione… Esistono diversi tipi di stress e conoscerli può aiutarci a gestirli al meglio. Anche se a volte capita di provare un turbinio di sensazioni fisiche e psicologiche, ogni tipo presenta una causa scatenante ben specifica.

Non sbagliamo a dire che i casi di questa condizione psicologica sono in aumento. Anche se alla maggior parte di noi capita di vivere di tanto in tanto questo stato psicologico, il problema sopraggiunge quando non lo gestiamo adeguatamente. Quando lo stress arriva per restare e lo sopportiamo per settimane, mesi (o persino per anni), il suo impatto sulla salute è enorme.

Disponiamo di una vasta letteratura scientifica che ci descrive i rischi dello stress cronico per la salute cardiovascolare. Un esempio ci viene dato da uno studio condotto presso l’Università di La Jolla (California) dal Dottor Joel Dismale.

In questo studio si dimostra che in campo medico sono tantissime le consulenze per motivi di stress. Sono molte le persone che si rivolgono al medico per cercare sollievo da mal di testa, sensazione di oppressione al petto, insonnia, etc.

Quando queste situazioni si cronicizzano, e in assenza di idonee misure di gestione dello stress, la salute cardiovascolare può risentirne. Risulta pertanto indispensabile sensibilizzare la popolazione su questa realtà.

Uomo con mal di testa e diversi tipi di stress.

Quali tipi di stress conosciamo?

Ci capita spesso di esclamare “sono stressato!”. Ciò nonostante, anche se viviamo una determinata esperienza come un fatto spiacevole perché ci sentiamo sotto pressione e risentiamo dei suoi effetti sul corpo, bisogna considerare un aspetto. Lo stress è una normale risposta a situazioni “anomale”. 

Questo significa che l’essere umano, così come gli altri animali, presenta un’attivazione psicofisiologica per poter reagire alle minacce, ai pericoli e ai cambiamenti dell’ambiente che lo circonda.

Gli ormoni dello stress, come l’adrenalina e il cortisolo, promuovono tali cambiamenti fisiologici che ci permettono, tra le altre cose, di risolvere problemi sul posto di lavoro o di superare le difficoltà quotidiane.

Ebbene, in alcuni momenti lo stress perde la sua accezione positiva e la sua utilità per diventare “distress”. Si tratta di stress negativo che, rimanendo a lungo con noi, ci scombussola e ci rende vulnerabili. Conoscere i diversi tipi di stress può aiutarci ad affrontare meglio queste situazioni.

Lo stress acuto, quando la vita ci mette sotto pressione

Lo stress acuto di solito è di breve durata ed è anche il più comune. Problemi di lavoro, una discussione accesa, preoccupazione per una visita medica, un furto o un incidente sono tutti esempi di stress acuto.

Come anticipato, è il tipo più comune e prevede un approccio mentale per cui ci si concentra sull’evento negativo o sull’ostacolo.

Per la sua diagnosi, lo specialista si affiderà ai criteri indicati dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5)

  • Sintomi d’intrusione: il soggetto è continuamente preoccupato in un determinato periodo. Poco a poco, però, la preoccupazione perde intensità.
  • I sintomi associati allo stato d’animo: angoscia, paura, irrequietezza.
  • Sintomi di eccitazione: mal di testa, insonnia, difficoltà di concentrazione e a prendere decisioni.

In questi casi la terapia cognitivo-comportamentale offre buoni risultati grazie a strategie di ristrutturazione cognitiva, tecniche di rilassamento o di esposizione immaginaria.

Stress acuto episodico o personalità ipersensibile alla crisi

Lo stress acuto episodico si associa a un profilo ben determinato, la personalità di tipo A, di cui i cardiologi statunitensi Meyer Friedman e Raymond Rosenman hanno dato una definizione negli anni ’50.

Queste persone sono molto competitive e lo stress di cui possono soffrire provoca loro uno stato psicologico a elevato dispendio energetico. Non è tuttavia continuativo, ovvero si manifesta in determinati periodi per poi sparire per alcuni mesi. Le conseguenze sono:

  • Angoscia emotiva: tende all’ira o all’irascibilità, all’impazienza, a essere di cattivo umore e perennemente in tensione. La sua mente è governata da una sensazione di urgenza, di dover fare qualcosa di imminente e per la quale deve essere pronte.
  • Angoscia cognitiva: la personalità di tipo A è molto esigente. Questo la porta a dover dipendere sempre da migliaia di stimoli allo stesso tempo. Convivere con questo livello di attivazione per mesi provoca problemi di memoria e stanchezza mentale.
  • I rapporti interpersonali sono sempre problematici.
  • Soffre di dolori muscolari, mal di testa, mal di schiena, dolore alla mandibola, etc.
  • Disturbi gastrici e intestinali.
  • Problemi cardiovascolari.
Giovane sotto stress.

Tipi di stress: lo stress cronico (o sofferenza che non varia nel tempo)

Trascorrere tanti anni in un contesto lavorativo nocivo vittime di mobbing; aver avuto un’infanzia traumatica; perdere un caro e non riprendersi dalla perdita; affrontare l’impossibile per coprire le spese di un’ipoteca; appartenere a un contesto familiare segnato da conflitti, pretese, critiche.

Queste e molte altre sono le situazioni responsabili di stress cronico, una delle condizioni psicologiche più problematiche e snervanti a qualunque livello.

Si tratta di situazioni in cui la sofferenza è una costante, il malessere si insedia nel nostro stile di vita fino ad alterarlo del tutto e assoggettarlo.

Lo stress cronico si manifesta insieme ad altri disturbi psicologici, come la depressione. La persona mostra insicurezza e vulnerabilità acquisita (ha la sensazione che, nonostante gli sforzi, la realtà non cambierà).

Soffre di insonnia, stanchezza, disturbi digestivi, dolori muscolari, tachicardia, difficoltà di concentrazione, ecc.

L’approccio terapeutico per questi pazienti prevede sedute individuali, in cui vengono analizzate le loro esigenze e particolarità. In linea di massima, tuttavia, è opportuno attuare le seguenti tecniche:

  • Promuovere la comprensione dello stress.
  • Strategie di gestione emotiva.
  • Tecniche di disattivazione fisiologica (respirazione diaframmatica, progressivo rilassamento muscolare e immaginazione tematica).
  • Ristrutturazione cognitiva.
  • Tecniche di assertività.
  • Tecniche per risolvere i problemi e superare i momenti difficili e stressanti.

Si può intervenire su tutti i tipi di stress. L’importante, in tutti i casi, è richiedere l’aiuto di un professionista quanto prima in modo da evitare che la sofferenza si cronicizzi.


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  • Dimsdale, J. E. (2008, April 1). Psychological Stress and Cardiovascular Disease. Journal of the American College of Cardiology. https://doi.org/10.1016/j.jacc.2007.12.024
  • Hüther, Gerald (2012). Biología del miedo. El estrés y los sentimientos. Barcelona: Plataforma Editorial.

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