19 tipi di terapie psicologiche
Ci sono molti tipi di terapie psicologiche, ma se ne mettiamo da parte le diverse prospettive e teorie originarie, perseguono tutte uno stesso scopo, una stessa meta terapeutica: facilitare il cambiamento verso il benessere. Invece di chiederci quale di queste strategie psicologiche sia migliore o peggiore, dunque, dovremmo prima chiederci di cosa abbiamo bisogno.
Stabiliamo questa gerarchia negli interrogativi da porci per un motivo molto semplice. In molte occasioni, quando una persona prende coscienza di dover andare dallo psicologo, continua a mantenere certe idee erronee su cosa siano le terapie psicologiche. Spesso ha in mente la classica scena di un paziente sdraiato sul divanetto con il terapeuta dietro di lui che prende appunti.
La classica immagine della psicoanalisi continua a pesare moltissimo nel subconscio collettivo. Allo stesso modo, è comune che molte persone non sappiano ancora che esistono diverse tecniche, metodiche e scuole psicologiche. Con frequenza, dunque, sorge la domanda “Ma qual è meglio?”. Prima di cadere nell’errore di enfatizzare una terapia su una qualsiasi altra, dovremmo chiarire alcune idee.
Ogni modello usa tecniche distintive che si adattano meglio a certe persone piuttosto che ad altre. Non possiamo nemmeno dimenticare che molte terapie psicologiche si concentrano su un determinato obiettivi, non contemplato da altre. Allo stesso modo, è importante avere sempre presente il proposito generale su cui coincidono tutte le terapie psicologiche.
Il termine “terapia” deriva dal greco “therapeutikós” e significa “che accudisce un’altra persona”. Chi accudisce in questo caso è un professionista con esperienza e qualificato grazie a una serie di studi e pratiche. Il suo scopo non è esattamente “accudire”, bensì offrire strategie e strumenti adeguati affinché le persone possano raggiungere da sole l’equilibrio e il benessere.
Ci troviamo dinanzi a un processo attivo e proattivo tra due o più persone. Si tratta di un’intensa relazione lavorativa, a volte dura, un viaggio in nome della scoperta, della creatività e delle dinamiche interpersonali durante il quale non bisogna restare fermi, durante il quale il terapeuta non si limita a dare consigli o direttive su quello che il suo paziente è costretto a fare. Come ci spiega Richard Lazarus, “l’obiettivo della terapia è insegnare a vedere i problemi come sfide e non come minacce”.
Tipi di terapie psicologiche
Problemi emotivi, paure, traumi, crisi personali, problemi di coppia, disturbi infantili…Il motivo che ci spinge a cercare uno psicoterapeuta possono essere molteplici. Tuttavia, non fa mai male conoscere le diverse strategie terapeutiche che abbiamo a portata di mano.
Tutte esse possono essere efficaci se vengono applicate da professionisti competenti, qualificati e ben informati. Sappiamo già che, in quanto pazienti, dobbiamo assumere un ruolo attivo; inoltre, è necessario sapere quale approccio viene adottato da ogni terapia psicologica per intuire almeno se è adatta alle nostre caratteristiche e necessità.
A tale scopo, vediamo qui di seguito quali sono le principali terapie psicologiche e quello che ci possono offrire.
A. Terapie cognitivo-comportamentali
Le terapie cognitivo-comportamentali si basano sulla comprensione del modo in cui le persone pensano (approccio cognitivo) e del modo in cui si comportano (approccio comportamentale). L’obiettivo di questo modello terapeutico è insegnarci che il cambiamento è possibile, ma che per ottenerlo, dobbiamo prima imparare a migliorare i nostri pensieri, atteggiamenti e comportamenti.
- In questo approccio terapeutico, lo specialista cercherà di individuare i problemi del paziente, fungendo da guida per cambiare i modelli di pensiero disfunzionali.
- Per riuscirci, si procede con un’analisi funzionale della condotta con il fine di verificare quali sono i comportamenti “disadattativi”.
- Una volta individuati, il terapeuta cognitivo-comportamentale userà diverse tecniche per allenare la persona alla risoluzione dei problemi, al miglioramento delle abilità, alla ristrutturazione cognitiva, etc.
D’altro canto, tra le terapie cognitivo-comportamentali vengono incluse altre linee terapeutiche che è importante conoscere.
1. Terapia dell’accettazione e dell’impegno
La terapia dell’accettazione e dell’impegno è efficace per trattare la depressione.
- Il suo obiettivo è allenarci alla flessibilità psicologica per migliorare l’impostazione dei nostri pensieri e favorire il cambiamento.
- Si fa uso di diversi esercizi pratici con i quali riconoscere il problema emotivo, vederne l’effetto sui nostri pensieri e comportamenti e prendere, così, un impegno autentico e pieno con noi stessi.
2. Terapia comportamentale
La terapia comportamentale è utile nel trattamento di fobie e dipendenze.
- La terapia comportamentale, come indica il nome stesso, cerca di farci vedere i nostri comportamenti appresi o condizionati al fine di verificarne l’impatto sulla nostra vita.
- Una volta individuati, l’obiettivo è chiaro: aiutarci a “disfarcene” per “ricondizionarci” verso atteggiamenti e comportamenti più sani e integri.
3. Terapia cognitiva-analitica
Molto utile nei trattamenti brevi e occasionali (si articola in 12 sessioni) per migliorare determinati comportamenti, pensieri distorti, problemi di condotta…
- Viene spesso impiegata nei reparti di salute mentale di molti ospedali.
- La terapia cognitiva-analitica unisce la terapia cognitiva alla psicologia analitica.
- L’obiettivo è aiutare il paziente a comprendere perché pensa o si comporta in un determinato modo. A tale scopo, gli vengono offerte diverse tecniche di affrontamento affinché avvi il cambiamento.
4. La Terapia razionale emotiva comportamentale
La terapia razionale emotiva comportamentale di Albert Ellis è utile per il trattamento di ira, ansia, frustrazioni, fobia sociale, timidezza e disfunzioni sessuali.
- Il suo obiettivo è risolvere problemi emotivi e comportamentali tramite un approccio più direttivo, più filosofico ed empirico.
- Si fa uso della ragione e della razionalità affinché la persona riesca a prendere coscienza delle sue emozioni, così come dei suoi pensieri distruttivi e limitanti. Questi che si trovano spesso a un livello più incosciente o automatico che la persona non riesce a individuare da sola.
- In seguito, lo psicoterapeuta offre delle strategie affinché il paziente alimenti pensieri più costruttivi.
B. Terapie psicoanalitiche e psicodinamiche
Tra le terapie psicologiche più conosciute vi sono senz’altro quelle che rispondono al modello teorico proposto da Sigmund Freud quasi un secolo fa. Nonostante quest’ultimo rappresenti di per sé un’iconografia vicina e familiare per la popolazione generale, è necessario conoscerne le dinamiche, i principi e gli obiettivi prima di scegliere di iniziare una terapia appartenente a questo approccio.
Vediamone alcune caratteristiche.
- La terapia psicoanalitica parte dal principio che talvolta gli esseri umani manifestano una serie di conflitti incoscienti che hanno origine nel passato, soprattutto durante l’infanzia.
- Gran parte dei nostri problemi sono il risultato di impulsi istintivi repressi nell’inconscio.
- Lo scopo dello psicoanalista è di aiutare affinché tutti questi conflitti incoscienti risalgano verso il mondo cosciente. A tale scopo, farà uso della catarsi emotiva o dell’ipnosi, favorendo la possibilità di riconoscerli denudando i meccanismi di difesa che la maggior parte di noi impiega per schivare il problema originale.
A seguire presentiamo le principali terapie psicologiche che rientrano nell’approccio psicoanalitico.
5. La Terapia Psicoanalitica
La terapia psicoanalitica è utile per trattare traumi infantili, fobie e depressioni.
- Questa terapia esplora, come abbiamo indicato, la mente incosciente e come questa influisca sui nostri pensieri e comportamenti.
- Si concentra in particolar modo sull’analisi delle esperienze infantili cercando di riconoscere come quei fatti occasionali abbiano influenzato la vita della persona.
- Questo tipo di terapia è spesso di lunga durata.
6. Terapia dinamica interpersonale
La terapia dinamica interpersonale ci aiuta a migliorare i nostri rapporti con gli altri.
- È limitata nel tempo e ci aiuta a comprendere determinati vincoli problematici che forse manteniamo con certe persone.
7. La terapia junghiana
La terapia o analisi junghiana rientra tra le terapie psicologiche particolarmente utili per trattare le dipendenza, la depressione e l’ansia, e persino per favorire la crescita personale.
- L’obiettivo di Carl Jung era scavare nell’inconscio della persona tramite gli archetipi iscritti nei nostri sogni e persino nelle nostre espressioni artistiche.
- Questa terapia si basa sulla conversazione tra il terapeuta e il paziente durante la quale si cerca di stabilire tra i due una relazione di fiducia, uguaglianza, sostegno e collaborazione.
- Si procede tramite analisi dei sogni, prove di associazioni di parole e attività creative con le quali autoesprimersi.
C. Terapie umanistiche
Attualmente le terapie umanistiche sono in voga. Si tratta di un approccio molto apprezzato, utile e uno dei preferiti dei professionisti e dalle persone in generale per via dell’ampia gamma di tecniche impiegate e delle strategie terapeutiche su cui si basa.
Il precursore di questo modello è stato Carl Rogers. Abbiamo già parlato in più di un’occasione di questo grande esperto del comportamento umano che ha cercato, al di sopra di ogni cosa, di apportare ottimismo alla psicoterapia, favorire la nostra crescita personale e avvicinarci al cambiamento per raggiungere, così, il nostro massimo potenziale umano.
Tra le caratteristiche di una delle terapie psicologiche più usate al giorno d’oggi troviamo:
- Invece di approfondire le nostre sofferenze o i nostri traumi, la terapia umanistica si preoccupa più che altro di offrirci delle alternative a questi stati. Ci rende abili a essere agenti attivi dei nostri cambiamenti.
- Cerca anche di offrirci una visione più speranzosa di noi stessi. I terapeuti umanistici credono nella bontà dell’essere umano, nel benessere e nella salute come tendenza naturale. Lo scopo ultimo, dunque, è aiutarci a mettere da parte le “deviazioni” che a volte ci allontanano da quel magico punto di equilibrio per trovare il vero senso delle nostre vite.
- Nel modello umanistico si valorizza il presente come momento perfetto per risolvere i problemi. Il passato, a differenza della psicoanalisi, smette di avere tanta importanza.
8. Terapia esistenziale
La terapia esistenziale ci aiuta a trovare un senso, uno scopo nella vita. Lo fa invitandoci a riflettere sulla nostra esistenza.
- Ci invita ad assumerci responsabilità e nuove sfide personali per raggiungere il successo.
- Intende le difficoltà emotive, i conflitti interiori e le paure come le pietre che ci ostacolano lungo il cammino verso le nostre mete; inoltre, lo fanno nel “qui e ora”.
- I terapeuti esistenziali ci offrono strategie per vivere in modo più autentico dando un senso alla nostra vita e abbandonando quello che è superficiale. Quanto meno, provandoci.
9. Terapia della Gestalt
L’obiettivo della terapia della Gestalt è lavorare sulla nostra autocoscienza in modo che possiamo risolvere i nostri problemi con maggiore sicurezza. L’obiettivo dei procedimenti previsti da tale approccio terapeutico è indurci a mettere da parte le angosce della vita, raggiungere la libertà personale e acquisire la determinazione sufficiente per raggiungere il nostro massimo potenziale.
- La terapia della gestalt venne sviluppata alla fine degli anni ’40 da Fritz Perls. Si basava sul presupposto che ogni persona è un tutto, lì dove un pensiero, una sensazione, un’emozione o un’azione non potrebbe presentarsi in forma isolata.
- Il terapeuta farà sempre in modo che i suoi pazienti si sentano a loro agio, che siano partecipi in ogni momento per poter vedere le loro resistenze personali ed essere pienamente coscienti dell’importanza delle loro emozioni, dei loro pensieri, delle loro idee, dei loro ricordi, etc.
- Si impiegano tecniche creative che facilitano la scoperta di sé.
- Si incitano i pazienti anche ad assumersi una responsabilità verso se stessi e la società.
10. Terapia centrata sul cliente
La terapia centrata sul cliente ci aiuterà a intendere i nostri bisogni per potenziare la nostra crescita personale.
- Siamo in presenza di una delle terapie psicologiche più interessanti in questa area, nella quale il terapeuta umanistico ci aiuterà innanzitutto a chiarire i bisogni, a potenziare i valori che ci identificano, a facilitare la nostra accettazione e a lavorare sui nostri punti di forza.
- È altrettanto importante ricordare che si tratta di una terapia non direttiva: è il paziente (qui chiamato “cliente”), e non il terapeuta, ad avere il peso di gran parte del processo terapeutico.
- Durante l’intero processo prevalgono tre dimensioni chiave: empatia, accettazione positiva incondizionata e autenticità o congruenza.
11. Terapia breve centrata sulla soluzione
Come indica il nome, la terapia breve centrata sulla soluzione è limitata nel tempo e cerca di cambiare un qualche pensiero disfunzionale, migliorare la relazione di coppia o familiare oppure aiutare il paziente a trovare il suo equilibrio emotivo e sociale.
- Invece di concentrarsi sulle debolezze e sui limiti della persona, la terapia centrata sulla soluzione cerca di alimentarne i punti di forza e le possibilità per permetterle di avanzare.
- La terapia si basa su alcune domande con le quali stimolare il processo di riflessione e autoconoscenza.
12. Analisi transazionale
L’analisi transazionale è una terapia molto efficace al fine di migliorare il benessere psicologico e favorire la ristrutturazione e il cambiamento personale.
Bisogna dire, inoltre, che questo approccio viene utilizzato in molti ospedali psichiatrici per il trattamento di diversi disturbi.
- Fondata da Eric Berne alla fine degli anni ’50, la terapia o analisi transazionale si basa sull’idea che ogni persona ha tre stadi dell’Io: padre, adulto e bambino.
- Lo scopo del terapeuta è di aiutarci a fare uso di una personalità più integratrice sulla base di queste transazioni psicologiche. L’adulto, ad esempio, rappresenta la dimensione più razionale, il bambino è vincolato alla sfera della spontaneità e il padre a quella normativa ed etica.
13. La psicologia transpersonale
La psicologia transpersonale è un approccio sviluppato da Abraham Maslow negli anni ’60. Il suo obiettivo è aiutarci a scoprire il vero senso della vita soddisfacendo i nostri bisogni in funzione della gerarchia delineata proprio da questo senso.
In questo ramo della psicologia si dà enfasi ad aspetti come la coscienza, la spiritualità, la profonda conoscenza interiore, la compassione, la fratellanza universale, etc.
Il terapeuta acquisiste un ruolo molto preciso: deve avere una mentalità aperta, grande rispetto, innocenza ed essere capace di meravigliarsi. Deve dimostrare al suo paziente che tutto che quello che questi gli dice, che gli comunica è nuovo e prezioso. La metodologia usata per stimolare tale processo terapeutico così singolare è una combinazione di tradizioni spirituali tra le quali di solito si fa uso di una delle seguenti dinamiche:
- Yoga,
- Scrittura creativa,
- Visualizzazioni guidate,
- Meditazione,
- “Incontro” con il proprio bambino interiore,
- Arte simbolica.
D. Terapie artistiche
Tra i diversi tipi di terapie psicologiche, è probabile che al grande pubblico passino inosservati questi approcci catartici, liberatori e curativi. Come segnalavamo all’inizio, quando cerchiamo una strategia terapeutica, è molto importante individuare cosa vogliamo e quale meccanismo può fare al caso nostro.
L’espressione artistica è un canale, un universo di possibilità nel quale dare forma alle nostre emozioni, nel quale liberarle, favorire l’autoconoscenza e una diversa gestione di molti dei nostri problemi.
Vediamo quali tipi di terapie artistiche abbiamo a disposizione.
13. Psicoterapia artistica
L’arteterapia o la psicoterapia artistica utilizza oggetti come le tele, la pittura o l’argilla affinché le persone possano esprimere i propri universi interiori. In questo modo, emergono problemi e conflitti che in seguito possono essere affrontati con altri mezzi. Il vantaggio di questo tipo di aiuto è che offre al paziente una forma espressiva che magari gli risulta molto più naturale, cosa che può aiutarlo a dire di più e a omettere di meno.
14. Drammaterapia
Questo tipo di terapia fa uso dell’arte drammatica per donare sollievo e favorire l’integrazione fisica ed emotiva.
- Si ricorre a improvvisazioni teatrali o a specifici copioni affinché la persona approfondisca il suo universo personale, migliori le sue abilità sociali e acquisisca maggiore sicurezza.
15. Musicoterapia
La musicoterapia è una terapia creativa molto versatile, intensa e curativa al contempo. I cambiamenti sono quasi immediati e lo si può vedere con molta frequenza in pazienti con disturbi dello spettro autistico, demenze o disturbi d’ansia. Il paziente risponde subito e sperimenta tutto un torrente di emozioni e sensazioni.
E. Un altro tipo di terapie psicologiche
Come abbiamo potuto vedere, gran parte delle terapie psicologiche possono essere racchiuse in 4 approcci ben definiti. Tuttavia, abbiamo a portata di mano molte altre opzioni che vale la pena di conoscere.
16. Terapia sistemica
La terapia familiare o terapia sistemica è molto utile nei gruppi di persone unite da un vincolo familiare. L’obiettivo è migliorarne la relazione, lo stile comunicativo e l’interazione a volte complessa che offusca la coesione del gruppo in questione.
In generale, la terapia sistemica si concentra soprattutto sul “paziente designato”, ovvero su quel membro familiare che presenta un disturbo clinico o un comportamento problematico.
17. Terapia interpersonale
La terapia interpersonale è una disciplina terapeutica che cerca di migliorare la qualità delle nostre interazioni e dei nostri stili comunicativi.
L’idea fondamentale della terapia interpersonale è che molti dei nostri sintomi psicologici siano frutto di quelle interazioni a volte complesse, nocive o ambivalenti che ci causano una forte ansia. Talvolta persino la nostra stessa incapacità di interagire meglio con gli altri intensifica questi stati.
L’obiettivo, dunque, è offrire al paziente strumenti adeguati per migliorare queste dimensioni.
18. Terapia psicosessuale
Nella terapia psicosessuale un bravo professionista ci aiuterà a esplorare, riflettere e analizzare in modo aperto e sincero i nostri problemi sessuali. Molte volte essi celano diversi blocchi emotivi nella coppia che è necessario risolvere.
19. Lo psicodramma
È possibile che molti dei lettori abbiano già sentito parlare dello psicodramma di Jacob Levy Moreno. Anzi, magari hanno messo in atto tale dinamica nel loro ambiente lavorativo.
- Ci troviamo dinanzi a un tipo di psicoterapia di gruppo tramite la quale si applica l’espressione drammatica, il gioco teatrale o il movimento del corpo. Parliamo di strumenti terapeutici che ci consentono di migliorare le nostre relazioni con gli altri e la nostra sicurezza personale.
- È un invito molto stimolante alla spontaneità che di solito dà buoni risultati nelle dinamiche di gruppo.
Per concludere, è necessario aggiungere che esistono senz’altro molte altre terapie psicologiche. Tuttavia, quelle qui recensite sono quelle più utilizzate, quelle che concedono i maggiori benefici e che possono offrirci la risposta migliore in un momento preciso. Non esitate ad avvicinarvi a una qualsiasi di queste terapie psicologiche se in un momento dato ne avete bisogno. Abbiamo tutti il diritto di stare meglio, di godere di maggiore benessere e crescere in quanto persone.
Bibliografia
Reed Hunt, R. (2007) Fundamentals of Cognitive Psychology. McGraw-Hill
Freud. S. (1995) Introduzione alla psicoanalisi. Bollati Boringhieri
Mastropaolo M., Parsi M. R. (2014) Manifesto della psicologia umanistica ed esistenziale. Guida alla scelta di un percorso terapeutico. Franco Angeli
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- Ortega Bevia, F. (2012) Psicoterapia. Universidad de Sevilla.
- Reed Hunt, R. (2007) Fundamentos de la psicología cognitiva. México: Manual Moderno.
- Freud. S. (1995) Introducción al psicoanálisis. Madrid: Alianza Editorial.
- Camino. J.L (2013) La psicología humanista. Madrid: CSS.