Wassily Kandinsky, una vita attorno al colore
Wassily Kandinsky fu il primo artista a basare la pittura su mezzi di espressione puramente pittorici. Ecco che abbandonò l’uso di “oggetti” nei suoi quadri, anticipando l’astrazione.
Kandinsky era un artista dalle molteplici sfaccettature: non fu solo un pittore ma anche un incisore e uno scrittore. A livello mondiale, questo artista russo viene considerato uno dei creatori dell’astrazione pura nella pittura moderna.
Dopo alcune mostre avanguardiste di successo, fondò a Monaco un gruppo di una certa influenza: Der Blaue Reiter (The Blue Rider, 1911-14) e iniziò a dipingere in un modo assolutamente astratto. Le sue forme provenivano dalle sue prima opere, fluide e organiche, per poi evolversi in opere geometriche e, infine, pittoriche.
Kandinsky in Russia, sua terra natia
Wassily Kandinsky nacque a Mosca, in Russia, il 4 dicembre 1866, in una famiglia agiata e multiculturale. La madre era moscovita, una delle sue bisnonne era stata una principessa mongola, e suo padre era nato a Kyakhta, città siberiana nei pressi della frontiera cinese. Così, il bambino crebbe con un patrimonio culturale in parte europeo e, in parte, asiatico.
La sua famiglia era gentile e appassionata di viaggi. Ancora bambino, venne in contatto con Venezia, Roma, Firenze, il Caucaso e con la Penisola della Crimea. La madre vantava una forte predisposizione musicale, e il padre lavorava come commerciante di tè. I suoi genitori divorziarono quando Kandinsky aveva appena cinque anni.
Il bambino si trasferì a Odessa (in Ucraina) per vivere con una zia. Proprio lì imparò a suonare il piano e il violoncello alla scuola elementare. Inoltre, studiava disegno con un tutore privato. Sin dall’infanzia, intraprese un intimo rapporto con l’arte. Le opere della sua infanzia svelano combinazioni di colori piuttosto specifiche, avvolte dalla sua premessa: “ogni colore vive di per sé una vita misteriosa”.
Il giovane Kandinsky
Nel 1886 iniziò a studiare diritto ed economia presso l’Università di Mosca. Quando contemplava la vivace architettura della città e la sua collezione di simboli, il giovane provava sempre delle sensazioni insolite nei confronti del colore.
Nel 1889, l’università lo spedì in missione etnografica presso la provincia di Vologda, nelle foreste del nord. Da questo viaggio, Kandisky avrebbe fatto ritorno con un interesse spesso folle e poco realista della pittura popolare russa. Questo interesse non avrebbe abbandonato il giovane. Nello stesso anno, scoprì Rembrandts all’Hermitage di San Pietroburgo, e continuò la sua formazione visiva con un viaggio a Parigi.
Secondo le sue stesse parole, in questa fase, sentiva di aver perso la gran parte del suo entusiasmo iniziale per le scienze sociali. Eppure, avrebbe continuato con il suo percorso accademico, fino a ottenere il titolo di dottorato, nel 1893.
Inizialmente, opponeva resistenza alla sua inclinazione per l’arte, pensando che l’arte fosse “un lusso proibito a un russo”. Infine, dopo un periodo di insegnamento presso l’università, accettò un posto come direttore della sessione fotografica presso una tipografia di Mosca.
Una svolta nella carriera di Wassily Kandinsky
Nel 1892, Kandinsky si sposò con sua cugina, Anna Chimyakina. Poco dopo, accettò un offerta lavorativa presso la Facoltà di Giurisprudenza di Mosca e proseguì con la sua passione per l’arte come attività secondaria.
Tuttavia, due eventi, nel 1896, segnarono un brusco cambiamento nella sua carriera. Il primo ebbe luogo a seguito di una mostra di impressionisti francesi a Mosca, l’anno precedente: fu la sua prima esperienza di arte non rappresentativa. Il secondo fu l’ascolto di Lohengrin di Wagner al Teatro Bolshoi. Così, la vita e la carriera di Kandinsky avrebbero preso una nuova direzione, dalla quale non ci sarebbe più stato ritorno.
Gli inizi della carriera artistica di Kandinsky
Quel 1896, quando si avvicinava il suo trentesimo compleanno, Kandinsky decise di abbandonare la sua carriera di avvocato e di trasferirsi a Monaco. La lingua, per lui, non fu un problema, visto che aveva imparato il tedesco dalla nonna materna, quando era bambino.
A Monaco, decise di dedicarsi a tempo pieno allo studio dell’arte. Si iscrisse all’Accademia di Arte a Monaco, anche se gran parte delle sue conoscenze artistiche le acquisì da autodidatta.
Kandinsky dichiarò che l’opera di Claude Monet fu per lui una delle maggiori influenze. In quei dipinti di Monet, il tema giocava un ruolo secondario rispetto al colore.
Era come se la realtà e la finzione si intrecciassero. Eccolo lì il segreto dei primi lavori di Kandinsky, che si basavano sull’arte popolare e che preservarono questo aspetto anche quando i suoi lavori si fecero più complessi.
Tra il 1902 e il 1907, l’artista si spostò spesso. Visitò una serie di Paesi, tra i quali Francia, Paesi Bassi, Tunisia, Italia e Russia, per poi stabilirsi definitivamente a Marnau. Nei suoi viaggi, dipinse una serie di paesaggi alpini, tra il 1908 e il 1910. A questo periodo appartiene il suo famoso lavoro La montagna blu, che descriveva esplicitamente una vista panoramica della natura, attraverso i colori.
A differenza degli altri artisti dell’epoca, l’uso del colore su tela era estremamente diverso. La sua palette di colori veniva utilizzata allo scopo di esprimere emozioni, anziché di offrire una descrizione della natura o del tema.
Monaco e il gruppo Blue Rider
Nel 1909 fondò l’Associazione dei Nuovi Artisti di Monaco, della quale, poi, divenne presidente. Tuttavia, i suoi pensieri radicali non combaciavano del tutto con quelli di alcuni artisti convenzionali e portarono allo scioglimento del gruppo, nel 1911.
La fine dell’Associazione dei Nuovi Artisti di Monaco portò alla formazione di un nuovo gruppo: quello dei Blue Rider; questa volta, con artisti dalle idee affini. Il gruppo organizzò due esposizioni e pubblicò persino un calendario annuale. Tuttavia, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Kandinsky fece ritorno in Russia.
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-Wassily Kandinsky-
Il 1910 fu un anno determinante per Kandinsky e per il mondo dell’arte. Quell’anno Wassily Kandinsky avrebbe rivoluzionato il panorama artistico con la produzione del suo primo acquarello astratto.
In quel periodo pubblicò il trattato Lo spirituale nell’arte sul Blue Rider Calendar, oltre a promuovere l’arte astratta e l’uso autonomo dei colori. Fino a quel momento, il colore era stato al servizio della pittura in modo esclusivamente utilitaristico, vale a dire che serviva da complemento alla rappresentazione di un oggetto, di un paesaggio, ecc. Kandinsky diede iniziò alla totale autonomia del colore, liberandolo da questa finalità utilitaristica.
Wassily Kandinsky e il suo ritorno in Russia
Con la fine della Rivoluzione Russa, l’artista assunse un ruolo importante nel Commissariato (ufficio governativo) della Cultura Popolare e nell’Accademia di Mosca. Al rientro in Russia, venne assorbito dalla politica culturale del Paese e contribuì alla formazione artistica e alla riforma dei musei, dal 1918 al 1921.
Organizzò ventidue musei e divenne direttore del Museo della Cultura Pittorica. Nel 1920 venne nominato professore dell’Università di Mosca.
Dedicandosi meno alla tela, dedicò gran parte del suo tempo a diffondere il suo sapere artistico. Per le sue lezioni, l’artista seguiva un programma basato sull’analisi della forma e del colore.
Nel 1921, Kandinsky fondò l’Accademia delle Arti e delle Scienze e divenne vicepresidente. Alla fine di quell’anno, l’atteggiamento sovietico nei confronti dell’arte mutò. Le sue idee e la sua visione espressionista dell’arte vennero rifiutati dai membri radicali dell’Istitutuzione. Kandinsky venne giudicato dai suoi pari come “troppo originale” e, quindi, decise di abbandonare la Russia.
Accoglienza in Germania, periodo Weimar
Nel 1921 l’architetto Walter Gropius, fondatore del Bauhaus di Weimar invitò Wassily Kandinsky in Germania e questi accettò l’invito,
L’anno successivo si ritrovò a insegnare pittura per principianti e per professionisti dotati. Kandinsky si dedicò a insegnare la sua teoria sul colore con nuovi elementi della psicologia della forma.
Nel 1926 pubblicò il suo secondo libro di teoria Punto, Linea e superficie, che descriveva in dettaglio il suo sviluppo di modelli di studio. Il lavoro si concentrava sulle forme geometriche: triangolo, cerchio, semicerchio, linea retta, curve e superfici.
Mentre sperimentava con l’uso del colore, le sue opere avrebbero vissuto nuovi cambiamenti nel tempo. Le opere di quest’epoca spiccano per gli elementi geometrici individuali, che hanno gettato le basi dei colori freddi. Nel 1933, quando la Bauhaus venne chiusa dai nazisti, l’artista si trasferì in Francia.
La sua permanenza nella città della luce
A parigi rimase in un piccolo appartamento, mentre sviluppava la sua attività creativa. La maggior parte dei suoi lavori di quest’epoca presenta composizioni di colori originali, mescolando di tanto in tanto la sabbia con la pittura per dare una consistenza granulare rustica. I dipinti della sua fase parigina sono dotate di un colore splendido, di una ricca inventiva e di una vena affascinante.
L’opera d’arte nasce dall’artista in un modo misterioso e segreto. Da lui prende vita ed essenza. Neppure la sua esistenza è casuale e irrilevante, ma ha una forse definita e completa, simile nella sua vita materiale e spirituale.
-Wassily Kandisky-
Nel luglio del 1937, accompagnato da altri artisti del momento, presentò la sua opera alla Mostra d’arte degenerata, a Monaco. Sebbene la mostra fosse molto frequentata, 57 delle opere esposte vennero confiscate dai nazisti.
La fine di Wassily Kandinsky
Il maestro del colore e dell’astrazione morì a causa di una malattia cerebrovascolare a Neuilly-sur-Seine, in Francia, il 13 dicembre del 1944. Il suo ricordo, però, vive nella sua opera e nei suoi dipinti, che saranno sempre immortali.
Kandinsky è ancora molto ammirato per i suoi dipinti e per essere stato l’ideatore dell’arte astratta. Creò un linguaggio delle forme astratte, con il quale sostituì le forma della natura.
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