Affaticamento da lavoro: le diverse cause
L’affaticamento da lavoro assume le più svariate forme, alcune delle quali non sono legate solo al momento presente. È dunque importante conoscere e comprendere le diverse manifestazioni di questo stato. Alcune di esse possono essere persino irreversibili. Il problema è che spesso siamo così immersi nel lavoro da trascurarle.
La fatica è definita come la perdita temporanea della capacità di svolgere un lavoro, che si verifica dopo che tale lavoro è stato eseguito per un periodo di tempo prolungato. In tutte le forme di affaticamento, sussistono componenti organiche, emotive e intellettuali.
L’affaticamento da lavoro presuppone diverse cause e livelli d’intensità. Ciò ha dato origine a svariate classificazioni, sia in funzione dell’area interessata che in relazione alla loro origine. Tali manifestazioni, pertanto, possono essere affrontate da molteplici punti di vista. Nelle prossime righe vedremo i più importanti.
“La malattia rende piacevole e buona la salute, la fame la sazietà, la fatica il riposo.”
-Eraclito di Efeso-
Affaticamento da lavoro: classificazione in base alla causa
Le origini della fatica sono tra le più disparate. A volte ha una base fisica, come nel caso delle attività motorie. Altre volte ha origine da attività intellettuali o che causano un certo grado di stress, ecc. Per quanto riguarda le cause dell’affaticamento da lavoro, queste possono essere classificate nel seguente modo:
- Affaticamento fisico. viene così definito l’affaticamento causato da un eccessivo sforzo psicomotorio. Può verificarsi a causa di pesi o movimenti eccessivi, postura scorretta protratta nel tempo, lesioni preesistenti o l’esecuzione scorretta di alcuni movimenti.
- Affaticamento mentale. Si tratta di una delle manifestazioni dell’affaticamento da lavoro che passa più spesso inosservata. Ha origine nel sovraccarico intellettivo o nell’eccessiva monotonia del lavoro. Questo tipo di stanchezza causa spesso problemi di salute.
- Affaticamento manuale. È causato dall’esecuzione di compiti eccessivamente meccanici, eseguiti senza molte variazioni e per un periodo prolungato. In questo caso vi è una sotto-stimolazione cognitiva e sensoriale.
- Affaticamento sensoriale. Si produce in seguito all’iperstimolazione di uno o più sensi. È frequente nei lavori svolti davanti a uno schermo.
- Affaticamento nervoso. È legato ai lavori automatici che comprendono molte procedure.
- Affaticamento psicologico. È frequente nei soggetti che svolgono lavori di grande responsabilità, in cui bisogna prendere decisioni svelte e importanti. È il caso, ad esempio, dei medici o dei controllori del traffico aereo.
- Affaticamento cognitivo. Si manifesta nei lavori che richiedono la gestione di un volume di dati tale da superare la capacità di elaborarli e assimilarli correttamente.
- Affaticamento emotivo. È associato a lavori in cui la domanda emotiva è elevata. Riguarda principalmente insegnanti, infermieri, ecc. Questa tipologia di affaticamento da lavoro causa la temuta sindrome da burnout.
L’intensità dell’affaticamento da lavoro
Le diverse manifestazioni possono anche essere classificate in base alla loro intensità o alle conseguenze che producono. Questa categorizzazione è più tecnica, in quanto si riferisce direttamente agli effetti sulla salute, sia fisica che mentale.
Da tale prospettiva, esistono due tipi principali di affaticamento da lavoro. Il primo è quello fisiologico, ovvero la normale stanchezza che si manifesta dopo aver eseguito degli sforzi prolungati nel tempo; si risolve semplicemente con il riposo. Il secondo è di tipo patologico, per il quale non avviene il recupero delle energie neanche con il riposo.
L’affaticamento patologico, a sua volta, presenta delle varianti. Queste sono:
- Affaticamento acuto. È uno stato di fatica estrema prodotta da un’esigenza fisica, intellettuale o emotiva maggiore del previsto. Non si risolve con il semplice riposo, ma è necessario più tempo per recuperare le energie.
- Affaticamento cronico. È la fatica accumulata sulla quale il riposo non ha praticamente alcun effetto. Affinché si risolva, è necessario un periodo di riposo sufficientemente lungo. L’assenza di riposo può persino portare alla morte.
- Affaticamento psichico. È la forma più grave di affaticamento. È una stanchezza cronica in cui compaiono importanti sintomi fisici e mentali. Questo tipo di affaticamento è irreversibile e rende il soggetto inabile al lavoro.
Conclusioni
Come avete potuto vedere, le manifestazioni dell’affaticamento da lavoro sono molteplici. Per questo motivo, è fondamentale prestargli la dovuta attenzione. La stanchezza è un segnale del corpo che non va ignorato. Non diventerete lavoratori migliori aumentando i vostri sforzi oltre le vostre possibilità, e mettendo così a rischio la vostra salute.
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Atalaya, M. (2001). El estrés laboral y su influencia en el trabajo. Industrial data, 4(2), 25-36.