Apeirofobia o paura dell'infinito
L’apeirofobia, o paura dell’infinito, è una fobia molto particolare e poco conosciuta. Tuttavia, prima di spiegare di cosa si tratta, svilupperemo brevemente il concetto di fobia e tutto ciò che esso implicai.
Una fobia è una paura intensa e irrazionale di determinate situazioni, oggetti, persone o attività classificate nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come disturbo da ansia. Una delle sue caratteristiche principali è il desiderio di evitare o sfuggire ciò che genera la paura per ridurre i propri livelli di disagio.
D’altra parte, è importante distinguere tra fobia e paura. Per comprendere la differenza, occorre concentrarsi sull’intensità vissuta e sulle conseguenze che ne derivano. Se una paura inizia a interferire in modo significativo nella vita di una persona, aumentando di intensità e provocando la fuga, si parla di fobia.
Sebbene l’affioramento di una fobia non possa essere associata a nessuna causa specifica, spesso è collegata a fattori genetici, sociali o di apprendimento, ma anche a esperienze traumatiche avvenute durante l’infanzia.
Ad esempio, se un bambino vede un documentario sull’assorbimento delle stelle da parte dei buchi neri nell’Universo, può avere paura di fare la stessa fine. Anche se questo è improbabile, il senso di paura che lo invade è immenso e reale. Nel caso in cui l’oggetto di questo timore sia l’infinito, parliamo appunto di apeirofobia.
Cos’è l’apeirofobia?
L’apeirofobia è la paura eccessiva e irrazionale di comprendere il concetto di infinito ed eternità. Questa paura provoca grande disagio e può manifestarsi in qualsiasi momento e ora del giorno o della notte. È sufficiente avere un pensiero intrusivo sull’infinito per innescare un grave problema di ansia.
Così, l’idea di entrare in contatto con l’infinito produce una grande sensazione di vertigine, dove non si trova alcun punto di sostegno che generi un certo senso di controllo della situazione. Per questo motivo, il soggetto inizia a evitare situazioni in cui sono presenti stimoli legati all’infinito: il cielo, il mare, le sequenze di numeri infiniti o anche attività legate all’introspezione e alla fantasia. Insomma, concetti e situazioni legati all’immensità.
Le persone apeirofobiche spesso si sforzano di condurre la loro vita nel modo più prevedibile possibile nel tentativo di distogliere i loro pensieri ossessivi sull’infinito o sull’universo.
Cause della paura dell’infinito
Come tutte le fobie, l’apeirofobia non ha una causa unica. È stato collegata a fattori di natura genetica, ambientale, sociale e di apprendimento, motivo per cui sono state formulate molte spiegazioni. Ad esempio, Sigmund Freud, neurologo e padre della psicoanalisi, era interessato allo studio delle fobie e ha affermato che esse possano avere origine in due fasi:
- Prima fase della fobia: si verifica un evento che genera grande angoscia. La persona che sta sviluppando la fobia estrapola un oggetto dal mondo esterno (ragno, cavallo, auto, infinito) e lo collega al pericolo.
- Seconda fase: la persona inizia a fare propri tutti i mezzi di difesa per prevenire il contatto con quel “pericolo” che proviene dall’ambiente esterno.
“La paura è una sofferenza che produce l’attesa di un male.”
Sigmund Freud
Un’altra spiegazione, più biologica, deriverebbe dalla combinazione di ereditarietà, genetica e chimica cerebrale. Unendo questi fattori con le esperienze di vita, la persona potrebbe sviluppare qualsiasi forma di fobia. L’apeirofobia nel caso dell’idea di infinito.
Come identificare una risposta fobica?
La risposta fobica inizia quando una persona è esposta all’oggetto o alla situazione che è stata associata al pericolo. In realtà, questa risposta può portare persino a un attacco di panico. Le caratteristiche più rilevanti della risposta fobica possono essere di 3 tipi:
- A livello fisiologico: tachicardia, sudorazione, arrossamento, pallore, mal di stomaco, secchezza delle mucose, difficoltà di respirazione.
- Motorio: voce tremante, smorfie facciali, strani movimenti degli arti, rigidità, condotta immediata di evitazione o fuga.
- Cognitivo: interpretazione negativa della situazione, dubbi sulle proprie capacità di affrontare la situazione e uscirne indenne, con l’aggiunta della paura di morire.
Caratteristiche della apeirofobia
Le principali caratteristiche della apeirofobia sono le seguenti:
- Paura irrazionale e sproporzionata di comprendere il concetto di infinito ed eternità.
- Accorgendosi che i concetti di infinito, universo ed eternità sono al di là della propria comprensione e dominazione, appare un costante quadro di ansia che ostacola la concentrazione e l’attività quotidiana.
- Grande bisogno di tenere tutto sotto controllo e in perfetto ordine. Questo si pone come un tentativo di evitare di affrontare i concetti di infinito, eternità e immensità dell’universo.
- È riconosciuta come una paura irrazionale ma non può essere controllato.
- Si manifesta una importante predisposizione a condurre una vita il più prevedibile possibile.
- Incubi frequenti relativi a cadute verso spazi o luoghi infiniti.
- Pensieri intrusivi legati alla paura dell’infinito si verificano quando ci si trova in momenti introspettivi, rilassanti o immaginativi. Situazioni che vengono spesso, volontariamente, evitate.
Come sapere se si soffre di apeirofobia?
Tutte le fobie hanno come condizione la presenza di una paura verso un elemento specifico. Tuttavia, tale timore dovrà mostrare determinate caratteristiche:
- La paura dell’infinito non può essere spiegata né ragionata.
- Va al di là del controllo volontario.
- La reazione alla paura è evitare di esporsi a qualsiasi situazione relativa all’infinito.
- La paura dell’infinito persiste nel tempo.
- Il timore del concetto di infinito impedisce l’adattamento all’ambiente.
Come curare l’apeirofobia
Come tutti i disturbi fobici, l’apeirofobia deve essere affrontata e trattata da specialisti, come psicologi o psichiatri. Solo loro sono qualificati per decidere il trattamento indicato per ciascun caso.
I disturbi fobici vengono di solito trattati con la psicoterapia. Solo nei casi più gravi, in cui molti ambiti della vita quotidiana risultano compromessi, saranno indicati trattamenti farmacologici in combinazione con la psicoterapia. Lo psichiatra dovrà prima valutare la situazione del paziente per potergli prescrivere dei farmaci.
L’apeirofobia può produrre grande disagio nella persona che ne soffre. Per questo motivo, è importante rivolgersi allo specialista quando iniziano a presentarsi fastidiosi sintomi che impediscono una vita tranquilla. I comportamenti evitanti e ossessivi consumano un’enorme quantità di energia vitale e possono diventare estenuanti e difficilmente superabili.
“Le emozioni inespresse non muoiono mai. Rimangono sepolte vive e affiorano più tardi in modo ancora peggiore.”
Sigmund Freud