Apprendimento socio-emotivo contro il bullismo
Genitori e insegnanti sono spesso poco consapevoli della gravità del fenomeno del bullismo e delle sue possibili conseguenze devastanti. Secondo le ricerche condotte in questo campo, per prevenire il bullismo e i comportamenti associati è necessario un approccio sistemico come quello fornito dall’apprendimento socio-emotivo.
L’apprendimento socio-emotivo (SEL, dall’inglese Social and Emotional Learning) può essere un efficace strumento di prevenzione. Il SEL promuove infatti lo sviluppo di abilità, comportamenti, atteggiamenti e fattori ambientali incompatibili con il bullismo scolastico e altre forme di interazione negativa tra compagni di scuola.
Pianificare un’adeguata educazione socio-emotiva ha dato risultati convincenti negli interventi di prevenzione del bullismo e di altri problemi, tra cui l’abuso di sostanze. I programmi SEL migliorano in modo oggettivo le abilità degli studenti e i risultati scolastici, inoltre riducono i comportamenti problematici.
“L’apprendimento socio-emotivo è un approccio strutturato per migliorare un’ampia gamma di competenze sociali ed emotive negli studenti e agire sul bullismo scolastico sia a livello individuale sia all’interno dell’ecologia sociale della scuola.”
-Smith e Low (2013)-
Perché i giovani ricorrono al bullismo?
Il bullismo rappresenta per bambini e adolescenti una strategia per soddisfare il proprio bisogno di accettazione sociale, fiducia in se stessi, rispetto e sicurezza. Al tempo stesso, spesso sono i compagni di classe a fornire un rinforzo che permette di portare avanti nel tempo l’aggressione verbale e fisica nel tempo.
Le ricerche ci dicono, inoltre, che i bambini e i ragazzi vittime di bullismo possono adottare a loro volta strategie simili nelle relazioni in cui occupano una posizione dominante (per esempio con i fratelli più piccoli). Il bullismo, pertanto, può diventare un circolo vizioso.
D’altra parte, incoraggiando i bambini e gli adolescenti a esprimere le proprie emozioni sin dalla più tenera età è più facile intervenire quando il problema è sul nascere.
Apprendimento socio-emotivo per prevenire il bullismo
Le ricerche indicano che il bullismo non può prosperare in un ambiente scolastico sicuro e umano caratterizzato da:
- Relazione tra insegnanti e studenti e tra studenti basata su sostegno, comunicazione aperta e risoluzione positiva dei conflitti.
- Buoni rapporti di lavoro tra scuola e famiglia, comunicazione bilaterale a beneficio della crescita e dello sviluppo degli studenti.
- Regole, valori e politiche scolastiche che enfatizzano il rispetto degli altri e valorizzano le differenze.
Gli studenti con una buona educazione socio-emotiva non solo dimostrano preoccupazione e interesse per gli altri, ma instaurano anche relazioni positive, prendono decisioni responsabili e gestiscono in modo costruttivo situazioni sociali impegnative.
Inserire nel programma scolastico l’apprendimento socio-emotivo ha questi obiettivi. Studi specifici dimostrano che, rispetto ai gruppi di controllo, gli studenti che partecipano ai programmi SEL ottengono risultati significativi nelle loro abilità sociali ed emotive; oltre a ciò, assumono un atteggiamento positivo nei confronti della scuola e di altre attività e hanno un rendimento scolastico più soddisfacente.
Questi risultati dimostrano che la SEL può offrire molteplici benefici. Lavorare in questo senso, pertanto, crea un ambiente educativo e sociale in grado di ridurre il rischio di bullismo.
L’importanza della scuola nella prevenzione del bullismo
Il bullismo e altre forme di crudeltà sociale all’interno della scuola non termineranno solo con le campagne anti-bullismo. Per cambiare una cultura di intolleranza e aggressività, la scuola deve fornire schemi alternativi.
La prevenzione del bullismo inizia incoraggiando gli studenti a esternare i propri sentimenti in un linguaggio sicuro ed efficace. Le abilità sociali non si sviluppano grazie a incontri formativi o riunioni occasionali, né dopo che un caso di bullismo ha attirato l’attenzione. L’educazione socio-emotiva deve essere quotidiana, deve accompagnare il bambino giorno per giorno.
La ricerca dimostra che gli attuali programmi di prevenzione al bullismo non stanno funzionando. La maggior parte è inefficace perché affronta i sintomi del fenomeno piuttosto che le cause sottostanti; queste includono probabilmente una carenza di intelligenza emotiva e della capacità di capire, comunicare e regolare le emozioni.
L’intelligenza emotiva deve essere un elemento centrale negli sforzi di prevenzione del bullismo, dalle aule delle scuole materne a quelle delle scuole secondarie. Nonostante ciò, lo sviluppo di questa competenza è spesso assente nelle strategie di prevenzione.
Bambini e adolescenti hanno bisogno di essere educati all’intelligenza emotiva. Ciò li aiuta a scartare l’aggressività verso i compagni come modo per liberare le emozioni. E quando il bullismo diventa inevitabile, si aiuta chi ne è vittima e chi ne è spettatore a sviluppare le abilità necessarie per controllare la paura e l’ansia, comunicare le proprie necessità e ricevere supporto.
L’aspetto positivo è che l’intelligenza emotiva può essere insegnata, come la matematica o la letteratura. Può essere facilmente inserita nel programma scolastico e migliora l’atmosfera in classe.