Assertività e autostima come sono connesse?
Assertività e autostima sono due concetti di cui si sente parlare spesso, entrambi essenziali per godere di una buona salute emotiva e di relazioni soddisfacenti.
Vi siete mai chiesti cosa hanno in comune? Su quale dovremmo iniziare a lavorare per dare una svolta alla nostra vita? Oggi parliamo dell’interessante rapporto tra assertività e autostima.
Quando decidiamo di lavorare su noi stessi, possiamo sentirci sopraffatti dalla quantità di informazioni disponibili. Sembra esserci così tanto da fare che scegliere da dove iniziare diventa impossibile.
Molte di queste variabili in realtà sono correlate e il miglioramento di una innesca cambiamenti a livello globale. Lo stesso vale per assertività e autonomia.
Definizione di assertività e autostima?
Cominciamo con il definire questi due termini che, pur essendo noti a tutti, non sempre vengono compresi appieno. L’autostima si basa sulla percezione che abbiamo di noi stessi, sulla valutazione che facciamo delle nostre caratteristiche fisiche e personali. A sua volta, include le tendenze comportamentali derivate da tale valutazione.
È, quindi, il risultato di un processo in cui analizziamo, giudichiamo positivamente o negativamente noi stessi e agiamo di conseguenza. In altre parole, decideremo se prenderci cura del nostro corpo e della nostra mente, mantenere un sano dialogo interiore e affrontare errori e avversità come alleati o come nemici di noi stessi.
D’altra parte, l’assertività è un modello di comunicazione interpersonale che si basa sul rispetto per se stessi e per gli altri. Le interazioni assertive ci permettono di relazionarci con gli altri allo stesso livello, senza sottometterci alla loro volontà e senza imporre la nostra.
Siamo dunque in grado di esprimere opinioni, desideri e richieste personali tenendo conto di quelle del nostro interlocutore.
Qual è il rapporto tra assertività e autostima?
La relazione tra assertività e autostima non è facilmente percepibile nell’immediato. La prima sembra essere legata più alle relazioni sociali, mentre la seconda al rapporto con se stessi.
Tuttavia, sono entrambi pilastri fondamentali dell’intelligenza interpersonale e intrapersonale. Oltre a ciò, si nutrono a vicenda costantemente.
Quando una persona inizia a lavorare sulla propria autostima, l’immagine che ha di sé migliora e inizia a valutarsi in modo più positivo. Vale a dire, si considera valida e degna di amore e rispetto, indipendentemente dai suoi difetti o dagli errori che può commettere. Parliamo di amor proprio che si riflette anche nelle relazioni con gli altri.
Chi accetta, rispetta e prende in considerazione se stesso trova facilmente il coraggio di esprimere preferenze e bisogni personali. Non ha paura del rifiuto o dell’abbandono e ciò lo rende libero di comunicare con gli altri.
La persona con solida autostima non tollera il disprezzo o il maltrattamento né li impartisce, poiché non ha bisogno di porsi in una posizione superiore agli altri.
Allo stesso modo, chiunque sia in grado di comunicare in modo assertivo gode indubbiamente di un buon rapporto con se stesso. È la sua autostima che gli permette di relazionarsi con gli altri in modo sano; inoltre, le interazioni sono molto più soddisfacenti per entrambe le parti.
Per lo stesso motivo, la sua valutazione di sé è sempre più positiva. Tutte le volte che ci esprimiamo apertamente, risolviamo un conflitto con toni pacati o intratteniamo interazioni sociali appaganti, l’autostima aumenta.
Da dove iniziare?
Data la stretta relazione tra assertività e autostima, molto probabile le carenze su un piano si troveranno anche sull’altro. Se è il vostro caso e non sapete da quale delle due iniziare, la risposta è: l’autostima.
È vero che entrambi gli aspetti si valorizzano a vicenda, ma non è possibile essere assertivi se non si ha fiducia in se stessi. L’insicurezza e le paure porterebbero a ricadere in comportamenti compiacenti o aggressivi con gli altri.
Bisogna iniziare a costruire una solida relazione con se stessi, amarsi, rispettarsi e trattarsi con amore e compassione. Su questa base sarà naturale e inevitabile riservare lo stesso apprezzamento e rispetto alle proprie relazioni interpersonali. Il cambiamento arriva sempre dall’interno.
Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Mayer-Spiess, O. C. (2010). La asertividad: expresión de una sana autoestima. Desclée de Brouwer.
- Rodríguez Angarita, C., Ferrel Ortega, F. R., Ceballos Ospino, G. A., & León Camargo, A. (2010). Asertividad y autoestima en estudiantes de primer semestre de la Facultad de Ciencias de la Salud de una universidad pública de la ciudad de Santa Marta (Colombia). Psicología desde el Caribe, 91-105.