Atteggiamenti che esauriscono le energie
Ci sono alcuni atteggiamenti che esauriscono le energie, che affliggono da un punto di vista psicologico e fisico. In effetti, a volte agiamo in un certo modo, spesso senza rendercene conto, o adottiamo degli atteggiamenti che risucchiano le nostre energie, indirizzandole verso preoccupazioni e stati d’animo negativi, che ci fanno stare male.
Bisogna dire che tutti gli esseri umani sono fatti di energia, che è il motore che ci permette di lavorare spinti dalla motivazione e di sfruttare al massimo tutte le opportunità che la vita ci presenta.
L’energia è quella forza che ci spinge a fare ciò che ci piace e a portare a termine determinate azioni con successo. “L’energia è fondamentale per soddisfare i nostri bisogni primari”, secondo quanto afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Vi sentite privi di energia, sopraffatti da un punto di vista mentale, demotivati o in perenne stato di agitazione? Forse state reiterando alcuni atteggiamenti che esauriscono le energie. Qui di seguito parliamo di quelli che consideriamo i più importanti.
Atteggiamenti che esauriscono le energie
1. Vivere ancorati al passato
Vivere nel passato significa rivivere continuamente quanto già successo, qualcosa che è già passato; è il desiderio di un tempo passato che ci piacerebbe rivivere. Purtroppo per molti, il passato non si può cambiare, non si può modificare un evento già avvenuto.
Al contrario, il presente e il futuro sì sono nelle nostre mani. Vivere ancorati a qualcosa che non possiamo cambiare, invece di vivere il tempo presente, il “qui e ora”, risucchia la nostra energia e ci sopraffà dal punto di vista mentale. Ma non sarebbe più salutare investire le energie in qualcosa che invece possiamo modificare, in ciò che si trova nelle nostre mani oggi, piuttosto che sprecare tutte quelle energie ricordando situazioni ormai passate?
Se il presente cerca di giudicare il passato, perderà il futuro.
-Winston Churchill-
2. Sentirsi in colpa
In riferimento al paragrafo precedente, Patti Brietman, nella sua opera Come dire di no senza sentirsi in colpa, afferma che il senso di colpa ci ruba energia. Di conseguenza, bisogna accettare quanto accaduto e liberasi dal senso di colpa che portiamo sulle spalle e che non ci consente di vedere il futuro né di vivere l’oggi.
3. Mancanza di assertività
Perché ci costa tanto dire di NO? Sono molte le persone abituate a cedere, a fare le cose per non deludere gli altri. Non vogliono contraddire o temono di sembrare egoiste.
In tal senso, dire sempre di sì determina una situazione in cui abbiamo tempo per gli altri, ma non per noi stessi. Per cui ci dimentichiamo di noi per compiacere gli altri. Una situazione del genere è snervante, esaurisce le nostre energie, ci obbliga a tenerci occupati facendo cose per gli altri, mentre lasciamo in secondo piano i nostri bisogni e i nostri desideri.
Bisogna dire “no” a mille cose per essere sicuri di non sbagliare o non star facendo troppo.
-Steve Jobs-
4. Non chiedere aiuto
Conosciamo tutti qualcuno, forse proprio tra voi che leggete queste righe, che preferisce investire una buona dose di energie nel tentativo di risolvere un problema prima di chiedere aiuto. Di sicuro conosciamo persone che preferiscono fallire prima di permettere a qualcuno di subentrare al progetto per portarlo avanti al loro posto.
Modulare sapientemente le nostre risorse significa saper delegare, chiedere aiuto o un consiglio in quelle situazioni in cui contare sugli altri può trasformare una montagna in una collina. Questo vale soprattutto nel mondo attuale, in cui abbiamo messo da parte l’economia della sussistenza, in cui ognuno si specializza nella prestazione di un servizio, lasciando il resto agli altri.
5. Preoccuparsi troppo tra gli atteggiamenti che esauriscono le energie
Molte delle nostre preoccupazioni si riversano su fatti che non sono ancora accaduti. Alla luce di ciò, non possiamo non porci una domanda: ha senso angosciarsi per qualcosa che non è ancora successo?
Le persone che hanno l’abitudine di preoccuparsi sprecano buona parte delle proprie forze nell’affrontare queste illusioni. Di conseguenza, la preoccupazione ruba buona parte della loro energia, visto che impiegano molto tempo pensando a ciò che sta per succedere quando ancora non è successo.
Esistono due tipi di preoccupazioni: quelle per le quali possiamo fare qualcosa al riguardo e quelle per le quali non possiamo fare nulla. Non bisogna perdere tempo con le seconde.
-Duke Ellington-
6. Vivere lamentandosi
Lo psicologo Joan Garriga afferma che “lamentarsi abbassa la vitalità delle persone”. Di conseguenza, lamentarci continuamente per ciò che ci succede è uno degli atteggiamenti che esauriscono le energie.
La continua spirale di lamentele non ci porta da nessuna parte, anzi, ci paralizza.
La lamentela di cui ci serviamo in alcune occasioni è un modo per sfogarsi, una fuga da ciò che sta succedendo, un modo per togliersi un peso. Quando ci agganciamo a essa, sprechiamo gran parte delle nostre energie lamentandoci.
7. Rimandare a domani ciò che non ci piace tra gli atteggiamenti che esauriscono le energie
A volte posticipiamo piani o doveri per pigrizia. In questo modo, la nostra agenda si riempie di compiti da portare a termine. Rimandare spesso i doveri che non amiamo è come caricare una nuvola di elettricità, preparando una tempesta di conseguenze negative imprevedibili.
Qualunque cosa tu possa sognare, qualunque cosa tu possa fare, inizia a farla. L’audacia richiede genio, potere e magia. Inizia adesso!
.Goethe-
8. Vedere sempre il lato negativo delle cose
Se avrete un approccio negativo, se credete che qualcosa di terribile stia per succedere oppure se non fare altro che pensare che qualcosa andrà storto, è probabile che qualcosa andrà male davvero.
Ci riferiamo alla così detta profezia che si autorealizza. Il sociologo Robert K. Merton afferma: “la profezia che si autoavvera è, inizialmente, una falsa definizione della situazione risvegliata da un nuovo atteggiamento, il quale fa sì che la falsa percezione originale della situazione si avveri”. Di conseguenza, secondo questo autore, se mi convinco che qualcosa andrà storto, probabilmente andrà davvero male.
9. Sforzarsi di avere tutto sotto controllo
Cercare di controllare tutto quello che ci circonda è snervante ed è uno degli atteggiamenti che esauriscono le energie. Richiede uno sforzo vano che si trasforma in una fabbrica di frustrazioni e di ansia perché non si possiede mai il grado di controllo desiderato.
In tal senso, pensare continuamente a collocare tutti i tasselli al posto giusto nella vita è davvero complicato quando non siamo le uniche persone a giocare la partita. Possiamo forse controllare tutto quello che ci circonda?
Se pensiamo di poter avere in mano le redini delle cose che per natura sfuggono al nostro controllo o se cerchiamo di adottare i fatti che riguardano gli altri come fossero nostri, i nostri sforzi verranno smantellati e diventeremo persone frustrate, ansiose e criticone.
-Epicleto-
10. Non fermarsi e non staccare la spina tra gli atteggiamenti che esauriscono le energie
Stendersi sul divano, farsi un bagno rilassante una volta rientrati in casa, vedere un film con il partner, leggere un libro o chiamare quell’amica con cui amate parlare. Ci sono un’infinità di modi per fermarsi e staccare la spina e qui vogliamo sottolineare la loro importanza, visto che -come indica Maslow nella sua piramide dei bisogni umani- riposare è una parte fondamentale dell’equilibrio.
Ricordate che la vita che passa per la via della preoccupazione finisce con l’essere un percorso di scarso valore e carico di sofferenza. Quindi sorridete, amate, piangete, sentite. Sprecare buona parte del nostro tempo preoccupandoci, pensando a ciò che potrebbe essere stato o lamentandoci ci fa perdere di vista il presente, il qui e ora, non ci consente di vivere ogni sensazione.
“Ami la vita? Beh, se ami la vita, non sprecare il tempo, perché è il bene di cui è fatta la vita.”
-Benjamin Franklin-
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- Wilson, K. G., & Soriano, M. C. L. (2014). Terapia de aceptación y compromiso (ACT). Ediciones Pirámide.
- Branden, N., & Senestrari De Salvi, M. (1990). El respeto hacia uno mismo: cómo vencer el temor a la desaprobación de los demás, el sentimiento de culpa, la inseguridad.