Bambini altamente sensibili: bambini di luce, bambini del cuore

Bambini altamente sensibili: bambini di luce, bambini del cuore
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Da quando, negli anni ’90, Elaine N. Aron ha condotto diverse ricerche sull’alta sensibilità, si è parlato molto di questo aspetto della personalità. La Aron aveva capito che queste persone erano in grado di vedere il mondo da un’ottica più intima, sensibile e personale: lo vedevano con il cuore, dalla parte più profonda di loro.

Da quel momento, sono stati organizzati congressi, pubblicati libri, articoli e riviste al riguardo; esistono gruppi sui social network e vi è persino un film che tratta questo tema, intitolato “Sensitive – The untold story”. Si dice che il 20% della popolazione viva, senta e agisca in questo modo speciale. Attualmente, si sta cercando il miglior modo per educare i bambini altamente sensibili.

Molte di queste persone arrivano all’età adulta sentendosi diverse. È come se il rumore quotidiano per loro avesse una melodia distinta, più dolce, più bella, ma anche più triste; solo loro riescono a captarla ed intuirla.

Se il mondo ha avuto notizie della cosiddetta “alta sensibilità” solo a partire dagli anni ’90, pensate a quante persone hanno passato la loro infanzia, adolescenza ed età matura senza sapere perché fossero così diversi dagli altri.

Oggigiorno, considerando l’importanza del tema dell’alta sensibilità, è fondamentale essere capaci di identificare i bambini con questa personalità. Educare non è un compito semplice, ed è ancora più complicato farlo con un bambino che, sin dalla più tenera età, si sente diverso. In questo articolo, vi mostriamo semplici strategie per riuscirci.

Identificare i bambini altamente sensibili

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Alcuni genitori li considerano figli “difficili”: si lamentano molto, chiedono tante cose, ecc. Tuttavia, in classe, un bambino altamente sensibile non richiama l’attenzione, non è problematico e non ha bisogno di test per dimostrare le sue capacità, la sua sensibilità e il suo intuito.

L’alta sensibilità sembra essere un po’ fuori posto nelle società moderne. Gli individui con questa personalità non amano la competitività, né la superficialità e il frastuono delle grandi masse. I bambini altamente sensibili amano giocare con le stelle, meditare con la musica, passeggiare in solitudine.

È compito dei genitori riconoscere i tratti dell’alta sensibilità nei loro figli. Non dovete assolutamente correggere i loro comportamenti o “normalizzarli”, bensì identificarli per poterli aiutare e comprendere.

È necessario riconoscerli per offrire loro un sostegno, perché sappiano il motivo di quelle piccole differenze che notano giorno dopo giorno. Si accorgeranno, ad esempio, di essere molto più maturi dei loro compagni e che il mondo non sembra equilibrato, perché è guidato da un estremo egoismo.

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Dovete guidarli, ascoltarli, comunicare con loro, badare a loro, trasmettergli sostegno e calore. Ma, prima di tutto, è importante che identifichiate e riconosciate le loro caratteristiche. Ecco come fare:

  • L’alta sensibilità si traduce anche in sensibilità fisica. La soglia del dolore dei bambini altamente sensibili è più bassa: persino lo sfregamento degli abiti può far loro del male. Quando sono neonati, sono soliti piangere spesso quando sentono forti rumori.
  • Si tratta di bambini molto maturi, cosa che si coglie dalla profondità delle loro domande.
  • Intuiscono lo stato d’animo degli adulti, ne notano i gesti e le espressioni.
  • La loro maturità li fa sentire diversi dai loro compagni di classe.
  • Stanno attenti ai dettagli del quotidiano.
  • L’alta sensibilità non è sinonimo di introversione.
  • Stanno bene da soli.
  • Si appassionano alla musica, all’arte e alla natura.
  • Sono interessati ai problemi di carattere sociale.
  • Si sentono feriti facilmente: qualsiasi parola o gesto di troppo può addolorarli.

3 pilastri per l’educazione dei bambini altamente sensibili

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Essere diversi è una potente arma

Non dovete trasformare il vostro bambino in qualcuno che non è, né tantomeno dovete provare a “normalizzarlo”. Dovete accettare le sue caratteristiche e fargli capire che percepire la vita con tanta intensità non è una disgrazia, bensì un dono. Il mondo contiene sfumature uniche che solo lui può vedere. Ditegli che il mondo è un posto sicuro. Se starà bene con se stesso, la vita brillerà per lui, perché è pieno di luce, perché è speciale e perché è abbastanza forte per affrontare le avversità.

Rafforzate la sua autostima

Dategli fiducia e autonomia attraverso il rinforzo positivo e l’apprezzamento. Dimostrategli che le sue capacità gli permettono di fare qualsiasi cosa, mostrategli tutte le sue qualità e potenzialità. Sviluppate il suo sentimento di auto-riconoscimento.

Preparatelo alle avversità

È vero che è solo un bambino, ma dovete essere consapevoli del fatto che, se è altamente sensibile, vostro figlio nota molte più cose rispetto agli altri. Avverte maggiormente il disprezzo, gli egoismi, i silenzi e i gesti negativi. È bene lavorare ogni giorno su questo aspetto; potete farlo attraverso l’intelligenza emotiva:

  • Se gli altri non agiscono come me, non significa che non mi vogliano bene o non mi accettino. Loro vivono e sentono il mondo in un altro modo, che non è né migliore né peggiore, è solo diverso.
  • È importante che i bambini altamente sensibili imparino a gestire la frustrazione, la tristezza e la disillusione: durante la vita, sperimenteranno varie delusioni, soffriranno, e tutte queste emozioni lo sopraffaranno. È bene che apprendano quanto prima a gestire queste dimensioni.

Quanto i bambini altamente sensibili avranno scoperto l’autenticità della loro essenza, l’equilibrio arriverà pian piano nelle loro vite. E allora saranno persone pure, mature e felici di vivere la vita dal profondo del loro cuore e di brillare di luce propria.

Immagini per gentile concessione di Mercer Mayer, Ida Rentoul, Melanie Delon


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.