Chemsex: pericolosa pratica sessuale
Negli ultimi anni si è diffusa una pericolosa pratica sessuale conosciuta come chemsex, presente soprattutto in città ad alta densità demografica. Nasce nel 2012 nel Regno Unito ma, poco a poco, è andata estendendosi al resto dei paesi europei.
Dunque, cos’è il chemsex? Il termine proviene dall’espressione chemical sex, o sesso chimico, che prevede la combinazione di due elementi in uno stesso momento: droga e sesso. Un binomio pericoloso che ha dato origine a un nuovo tipo di dipendenza.
In cosa consiste il chemsex?
Come abbiamo già lasciato intravedere, questo nuovo modo di sperimentare il sesso avviene per mano del consumo di droghe. L’obiettivo principale è conseguire un maggiore piacere sessuale. A tale scopo, le persone fanno uso di stupefacenti .
L’estasi, gli effetti collaterali di una sostanza, la disinibizione o la perdita del controllo favoriscono l’aumento della libido. In questo modo, l’atto sessuale può amplificarsi o ci si spinge provando pratiche sessuali nuove che, altrimenti, non si realizzerebbero.
In questo caso, si fa uso delle droghe in un contesto sessuale, modificando il senso del loro impiego. L’uso, infatti, non è ricreativo, ovvero volto a provare unicamente gli effetti piacevoli della sostanza. Il chemsex dà un uso specifico alle droghe. Perché? Perché essere sotto gli effetti di uno stupefacente e decidere di intrattenere un rapporto sessuale per aumentare l’estasi provata non è come assumere la droga con il solo scopo di sballarsi.
Le droghe più utilizzate in questa pratica sessuale sono il mefredone, le metanfetamine e il GHB, conosciuto anche come ‘ecstasy liquida’. Tuttavia, queste sostanze si possono combinare fra loro o con altre diverse, come per esempio i popper, l’alcol e la cocaina.
D’altra parte, gli incontri per mettere in atto questa maratona sfrenata (talvolta dura giorni interi, dal venerdì alla domenica) vengono organizzati tramite i social network. Le nuove applicazioni e l’uso attuale di internet favoriscono e potenziano queste dinamiche. Di fatto, iniziano proprio attraverso le stesse, e una delle applicazioni più popolari è Grindr.
Qual è il profilo di chi pratica chemsex?
Il chemsex generalmente interessa soprattutto uomini omosessuali. In modo più generico, uomini che intrattengono rapporti sessuali con altri uomini (MSM dall’inglese: Men who have sex with men) poiché, pur se in minor misura, possono essere anche eterosessuali.
Secondo i dati della ricerca realizzata dalla piattaforma spagnola ApoyoPositivo sull’avvicinamento a questa pratica, il 39% dei partecipanti ha un titolo di studio oppure un livello accademico superiore, l’83,5% lavora e il 96% sono omosessuali.
Perché è così pericolosa?
Tenendo in conto il modus operandi, non è difficile immaginare che uno degli effetti più pericolosi del chemsex, fra gli altri che vedremo a seguire, è il rischio di cadere nella dipendenza dalle droghe. Per questo motivo, si passerebbe da farne un uso abituale con un significato specifico ad abusare di dette sostanze.
Oltre al rischio di dipendenza, ci ritroviamo anche di fronte a un’alta probabilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MTS). Di fatto, da qualche anno, gli ospedali di numerose città hanno rilevato un aumento del numero di uomini affetti da HIV. La disinibizione e la sfrenatezza tipiche di questa pratica impediscono l’uso di metodi contraccettivi. Bisogna anche considerare che in una sola notte spesso si hanno rapporti con diversi partner.
Il chemsex ha fatto ricomparire alcune MTS, come l’epatite B e C. Queste malattie erano molto diffuse negli anni ’80, periodo che coincise con il boom dell’eroina; la condivisione di siringhe, infatti, era un fattore che facilitava la trasmissione. Attualmente sono stati registrati nuovi casi di queste malattie, in seguito a questa nuova pratica sessuale e alla condivisione fra più persone del materiale di iniezione.
Il chemsex, dunque, non ha solo conseguenze fisiche, ma anche psicologiche. Lievi quadri di ansia e depressione, così come crisi psicotiche, allucinazioni visive, uditive e alterazioni del comportamento acute e croniche sono le conseguenze più frequenti.
Perché si pratica chemsex?
Dobbiamo pensare che i rapporti sessuali fra coppie omosessuali sono stati, e sono tuttora pur se in minor misura, stigmatizzati dalla società. Nella società sussistere ancora oggi un sentimento omofobo latente che limita la naturalezza dell’atto, visto talvolta come proibito.
Uno dei motivi principali per cui si mette in atto il chemsex è ottenere maggiore fiducia durante i rapporti sessuali e alleviare i sentimenti negativi che si provano nei confronti del proprio orientamento (un’omofobia interiorizzata). Tuttavia, vi è anche il desiderio di avere rapporti sessuali più piacevoli, una prestanza fisica maggiore e per realizzare alcune pratiche che, in circostanze diverse, sarebbero più dolorose.
Come vediamo, il chemsex ha più inconvenienti che vantaggi. Per questo, il lavoro per evitare questa pratica non deve concentrarsi solo sulla popolazione a rischio, ma anche sulla società in generale.