Chi l’avrebbe detto che nella felicità c’è così tanta tristezza!
Il mondo ti spezzerà il cuore in tutti i modi possibili. Questo è poco ma sicuro e non sono in grado di darti una spiegazione, così come non sono in grado di dartela per la follia che porto dentro e per quella che portano dentro gli altri. La vita non è mai giusta, ma bisogna affrontarne i colpi ed andare avanti. Quando hai il cuore spezzato devi ricostruirlo, non solo, devi ricominciare a fidarti degli altri, e questa è la parte più difficile. Nonostante tutto, anche se la vita infrange tutti i tuoi sogni, devi continuare a sperare. E lo sai perché? Perché se non speri, se non sogni, se non ami … Che razza di vita stai vivendo? Perché vuoi una vita se non te la sai godere? Non si può vivere avendo paura per sempre. La vita è fatta così: cadi, ti rialzi e poi cadi di nuovo. Però, se non ti muovi nemmeno per il timore di cadere, in realtà stai già andando a picco …
– Il lato positivo
Nella vita, ho conosciuto molte persone che non sono riuscite ad usare le pietre a loro disposizione per costruire qualcosa: vi inciampavano oppure le caricavano sulla schiena. Anche io l’ho fatto.
In realtà, come disse Benedetti, non avrei mai detto che nella felicità ci fosse così tanta tristezza. Ero convinta di tutt’altra cosa, cioè che la felicità fosse un cammino di rose senza spine, e non di pietre o di impervi ostacoli.
Ma non mi ero sbagliata del tutto, e questo lo si comincia a capire solo quando si è pronti per essere felici: la felicità implica la sofferenza, è una strana condizione alla quale solo i forti resistono.
Che buffo, vero? In verità, non risulta così strano pensare che la felicità implica pienezza, capire che è un equilibrio emotivo per arrivare al quale sono necessarie la tristezza e le difficoltà.
È per questo che sono convinta di aver bisogno di rattristarmi e di provare dolore per poter realizzare tutti i miei propositi. Sarebbe un vero peccato non trarre vantaggio dallo sforzo che richiede rialzarsi dopo una caduta.
Sarò sincera con voi: non sempre mi sono rialzata dopo le mie cadute, e credo che sia tra le cose più normali al mondo. È proprio dalle sconfitte che ho imparato di più, perché venire avvolta dalle tenebre mi ha fatto rendere conto del fatto che vale davvero la pena rialzarsi, anche se la tempesta ci ha stremati.
In fondo, non è possibile vedere l’arcobaleno senza un po’ di pioggia. Credo che il fatto di essere consapevole di ciò mi renda una persona fortunata, perché significa che la vita mi ha trattata con considerazione e mi ha dato delle lezioni.
Insomma, sono arrivata alla conclusione che, sul nostro cammino, ci sono tante cose positive quanto negative. Non si tratta di un male, ma di qualcosa di necessario.
Difatti, le cose più belle del mondo sono avvolte da una grande crudezza: dopo la vita c’è la morte, la quale comporta sempre un addio; l’amore può diventare follia e può persino trasformarsi in disamore. Tutti i momenti meravigliosi della vita hanno una fine.
È proprio questo che li rende speciali. Dobbiamo fare attenzione ai segnali per capire quando la vita ci sta regalando dei bei momenti. Se vogliamo vedere o fare qualcosa, dobbiamo avvertire il bisogno di farlo nel miglior modo possibile.
Non smettete mai di fare qualcosa per paura di fallire, ricordatevi che la felicità comporta anche tristezza, la quale non è un prezzo da pagare, bensì una tappa necessaria.
“Se cadiamo, che sia perché stiamo percorrendo sentieri sconosciuti”.
Immagine per gentile concessione di Christian Schloe