Cos'è l'ego? Voce che soffoca l'umiltà
Che cos’è l’ego? È spesso definito come una maschera sociale caratterizzata da pennellate di superbia e una quantità elevata di meccanismi di difesa.
Si tratta del desiderio di raggiungere la vetta di una montagna affinché il mondo possa vederci e non per vedere il mondo da lassù con serena umiltà. Sono pochi i costrutti psicologici che prevedono un così elevato numero di definizioni.
Il concetto di ego, termine che deriva dal latino e significa Io, è una delle dimensioni più utilizzate quando si parla della personalità. Una delle sue accezioni più comuni è la superbia, l’immagine di noi stessi che cerchiamo di imporre agli altri tramite una visione parziale di noi.
Si tratta, tuttavia, dell’ennesima costruzione mentale, un’identità che abbiamo costruito all’interno della nostra fabbrica di idee, esperienze, emozioni e bisogni.
Dietro questo Sé auto-costruito, dietro quella maschera esterna e artificiale, si trova il nostro essere autentico. Il problema nasce quando siamo dominati, subordinati ed eccessivamente attaccati a quell’involucro esterno che abbiamo scolpito per sopravvivere all’interno della società.
Che cos’è l’ego? Comprendere questo costrutto psicologico
Se ci chiediamo che cos’è l’ego, dobbiamo prima di tutto capire che ci troviamo di fronte a uno dei costrutti più complessi della psicologia.
All’interno del panorama psicologico, inoltre, esistono tantissimi concetti – forse troppi – che includono il prefisso “ego”, come l’egoismo, l’egocentrismo o anche i meccanismi di difesa dell’ego.
La corrente che ha sviluppato maggiormente questo concetto è stata la teoria psicodinamica e, nello specifico, Sigmund Freud.
Tuttavia, va notato che le filosofie orientali analizzano questo concetto da secoli, al punto che chiunque si addentri nel buddismo troverà un tema portante, quello che si riferisce all’ego.
Filosofia e concetto di ego
Immanuel Kant ci ha spiegato nel suo libro La Critica del Giudizio che l’ego raccoglie tutte le costruzioni e rappresentazioni mentali dell’essere umano. D’altro canto, Jean Paul-Sartre ha concepito questa entità in modo molto simile.
Per il filosofo esistenzialista, l’ego non si trova nella nostra coscienza, non ne fa parte. Si tratta in realtà di una dimensione esterna, un’entità auto-costruita attraverso il contatto con la società.
Cos’è l’ego? L’eredità lasciata da Sigmund Freud
La maggior parte della letteratura sull’istanza psichica dell’ego si deve a Sigmund Freud. Il padre della psicoanalisi stabilì che l’essere umano è soggetto a tre forze opposte che governano il suo modo di agire e di rispondere al mondo. Queste forze sono l’Io (Ego), l’Es (Id) e il Super-io (Superego).
L’ego è la nostra rappresentazione del mondo che ci circonda. Allo stesso modo, si pone come quell’entità che cerca di controllare i nostri impulsi e istinti più elementari che provengono dall’Es. In sostanza, cerca di soddisfare i desideri di quest’ultimo in un modo socialmente accettabile.
L’ego secondo le prospettive spirituali, mistiche e buddiste
Per capire cos’è l’ego, possiamo addentrarci nel buddismo. L’approccio buddista, tuttavia, differisce notevolmente dalle prospettive filosofiche esistenzialiste e dalla psicologia psicodinamica.
- Secondo il buddismo, l’ego è un’idea sbagliata del sé. Nasce insieme a noi e in esso vengono integrate immagine, identità, nazionalità, gusti, passioni, cultura, educazione, credenze, etc.
Queste dimensioni, tuttavia, non sono altro che costruzioni superficiali. Sono processi a cui ci atteniamo e che, in realtà, nascondono l’autenticità del nostro Io, poiché orientati verso l’esterno e non verso l’interno.
- L’ego è una falsa identità che causa sofferenza perché ci subordina a ciò che non abbiamo.
- Una delle figure attuali che si è maggiormente occupata del concetto di ego è Eckhart Tolle. Ancora una volta, emerge l’idea che questo costrutto sia fonte di disagio per l’essere umano.
Le persone che lo seguono vivono eccessivamente attaccate a pensieri, paure, bisogni, desideri e a tutti gli elementi della società che alienano e plasmano poco per volta un falso Io.
L’ego dal punto di vista psicologico: come trattarlo?
Quando ci chiediamo cos’è l’ego, tornano utili le parole dello scrittore portoghese Fernando Pessoa: “Guardo, e le cose esistono. Penso, e solo io esisto“.
Questo costrutto psicologico continua ad essere una parte di noi che abbiamo costruito per affrontare al meglio la società che ci circonda. Ciò significa che di tanto in tanto questo ego può essere un costrutto sano che contribuisce al nostro benessere.
D’altro canto, può anche accadere il contrario, ovvero vivere con un’entità psicologica che cerca disperatamente di nutrirsi di ciò che sta al di fuori e che brama riconoscimento e attenzione.
Effetti di un ego distorto
L’ego distorto ci rende soggetti a una sensazione di costante mancanza. È il riflesso della mente ossessionata dal sapere cosa pensano gli altri di noi.
È lo sguardo che si approccia al mondo con timore: timore di fallire, di non essere amato, di non essere come gli altri si aspettano o di avere meno degli altri.
La paura che abbiamo dentro spesso ci spinge anche a sviluppare meccanismi di difesa, come orgoglio e arroganza, maschere che proteggono la nostra debolezza interiore.
L’ego malato è il riflesso della nostra scarsa autostima, dell’identità su cui non si è lavorato e che sente una grande mancanza.
L’ego sano che si prende cura del nostro equilibrio psicologico
Esiste un ego sano? In realtà sì, esiste. L’ego sano ci permette di vivere una vita significativa perché ci aiuta a trovare armonia tra chi siamo e come ci mostriamo, ciò di cui abbiamo bisogno e ciò che ci offriamo, senza attaccarci all’esterno.
- Ci aiuta a capire che tutti meritiamo rispetto, che nessuno è migliore degli altri, che la soddisfazione nasce dalla tolleranza e anche dalla cura di sé.
- L’ego equilibrato è l’esercizio di una sana autostima, un ponte tra interiorità ed esteriorità tramite il quale riconoscere il valore della vita, dandole un senso.
- Quando troviamo un significato interiore scompare la sensazione di mancanza esterna ed è qui che inizia la vera rivoluzione del benessere.
Cos’è l’ego? Conclusioni
Al di là della difficoltà nel definire questo concetto, vale la pena di ricordare un aspetto. L’ego non è né buono né cattivo, è una parte di noi, un’entità soggettiva e auto-costruita che dobbiamo trasformare in modo che ci doni felicità e non sofferenza.
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- Ekhart, Tolle (2017) Un nuevo mundo ahora. De bolsillo
- Schirrmacher, Frank (2010) Ego. Editorial Ariel
- Freud, Sigmund (2012) El yo y el ello y otros ensayos de metapsicología. Alianza
- Plata, Oswaldo. (2011). El yo, el otro-yo y el otro en Kant. De la fundamentación de la metafísica de las costumbres a la religión dentro de los límites de la razón. Praxis Filosófica. 10.25100/pfilosofica.v0i19.3220.