Disturbi di personalità e ADHD
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è uno dei più diffusi tra la popolazione infantile e in molti casi, persiste nell’età adulta. È stata confermata la relazione tra questo e altri disturbi psicologici come ansia, depressione o uso di sostanze. Tuttavia, la correlazione tra disturbi di personalità e ADHD è meno nota.
Ricevere una diagnosi adeguata è fondamentale per poter applicare un intervento psicologico di qualità. Tuttavia, in caso di comorbilità (coesistenza tra più disturbi), questo compito risulta difficile.
Sia l’ADHD sia i disturbi di personalità sono patologie croniche e spesso alcuni sintomi si sovrappongono. Risulta importante, dunque, considerare la correlazione tra le due condizioni al fine di formulare la corretta diagnosi e definire il giusto trattamento.
La relazione tra disturbi di personalità e ADHD
Diversi studi indicano associazioni significative tra ADHD e disturbi di personalità; tuttavia, la prevalenza indicata è ben diversa a seconda di quale si consulta. I disturbi di personalità sono generalmente raggruppati in tre categorie o gruppi distinti:
- A: paranoico, schizoide e schizotipico.
- B: borderline, antisociale, istrionico e narcisistico.
- C: dipendente, ossessivo compulsivo ed evitante.
L’ADHD è correlato ai disturbi delle tre categorie elencato, essendo particolarmente evidente la correlazione con i gruppi B e C. Questa comorbidità sembra dipendere anche dal sesso del paziente.
Nelle donne è più frequente il rapporto con disturbi borderline, istrionico e dipendente. Negli uomini, invece, si riscontrano maggiori associazioni con i disturbi antisociali e narcisistici.
Variazioni a seconda del sottotipo di ADHD
Anche i sottotipi di ADHD sembrano svolgere un ruolo rilevante. Non tutti sembrano correlati nella stessa misura ai diversi disturbi di personalità. Le principali conclusioni sono le seguenti:
- Il sottotipo distratto è più spesso associato al disturbo evitante di personalità.
- Il sottotipo iperattivo-impulsivo è associato soprattutto a disturbi narcisistici e antisociali.
- Infine, il sottotipo combinato mostra una maggiore e più intensa comorbilità con i diversi disturbi di personalità.
Disturbi borderline e antisociali di personalità e ADHD
Tra i disturbi di personalità multipla che possono manifestarsi insieme all’ADHD, i disturbi borderline e antisociali generano il maggiore impatto personale e sociale. Risulta importante, dunque, sapere come sono correlati.
Da un lato, molti sintomi del disturbo borderline di personalità si sovrappongono a quelli dell’ADHD. Entrambi i disturbi possono presentare impulsività, irritabilità e bassa tolleranza allo stress e alla frustrazione. Ciò rende difficile formulare una diagnosi adeguata di entrambe le patologie, soprattutto nelle donne.
Nei bambini, l’ADHD è spesso diagnosticato in modo più accurato rispetto alle bambine, i cui sintomi sono meno evidenti. Una volta raggiunta l’età adulta, questa apparente assenza di sintomi infantili può portare al mancato riconoscimento dell’ADHD nella donna.
D’altra parte, è stato riscontrato che i bambini con ADHD corrono un rischio maggiore di sviluppare un disturbo di personalità antisociale, soprattutto se presentano problemi comportamentali precoci. Alcune caratteristiche dell’ADHD come l’impulsività, l’aggressività e l’insensibilità emotiva possono portare allo sviluppo di un disturbo antisociale.
Tuttavia, questa relazione sembra essere mediata da alcuni aspetti ambientali/educativi. In altre parole, i bambini con ADHD che hanno subito l’abbandono dei genitori tendono maggiormente a sviluppare il secondo disturbo.
Perché l’associazione tra disturbi di personalità e ADHD è rilevante?
Sebbene vi sia una sovrapposizione di sintomi tra diversi disturbi, è importante diagnosticare adeguatamente ciascuno di essi. Solo così possono essere comprese le cause di entrambi e attuato un adeguato intervento. Se la relazione tra disturbi di personalità e ADHD non è nota, un disturbo potrebbe non essere rilevato.
D’altra parte, essere consapevoli di questa associazione tra patologie consente di procedere a un intervento precoce per prevenire la comparsa del secondo disturbo. Per esempio, ciò è possibile agendo sui sintomi dell’ADHD che aumentano il rischio di presentare altri disturbi.
In breve, sia la diagnosi sia il trattamento devono essere rigorosi ed esaustivi. Solo così sarà possibile intervenire su tutti i problemi che la persona presenta.
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