Divertirsi per liberare le emozioni
È arrivato il momento di iniziare a vedere il divertimento come un’attività di catarsi emotiva, mettendolo sullo stesso piano dell’attività lavorativa, dei pasti e del riposo. Divertirsi significa dedicare del tempo ad attività ricreative al di fuori del lavoro o delle faccende domestiche. Sono attività svolte in maniera volontaria, per piacere proprio.
La differenza tra le attività ricreative e quelle obbligatorie cambia da persona a persona. Per alcuni suonare, disegnare e cucinare possono essere modi per divertirsi, mentre per altre possono essere un impiego. Per questo è importante che ciascuno trovi un’attività ricreativa che gli consenta di divertirsi disconnettendosi dagli impegni della vita.
Il divertimento come attività di catarsi emotiva ci aiuta a stare meglio.
Divertirsi è un’attività che offre grandi benefici al corpo e alla mente. Serve a riposare, stare bene, rilassarsi e anche per socializzare con altre persone. L’aspetto più importante, però, è che aiuta a liberare le emozioni.
Divertirsi per liberare le emozioni
Le attività ricreative possono offrire innumerevoli benefici alla nostra salute fisica, mentale ed emotiva. Migliorano il nostro stato d’animo, rafforzano la motivazione personale e ci rendono meno vulnerabili allo stress. In altre parole, diventano una risorsa per affrontare meglio i problemi della vita. Chiunque voglia godere di buona salute dovrà cercare un equilibrio tra attività lavorative e attività ricreative.
Tanto facile a dirsi…quanto difficile da raggiungere. La verità è che la maggior parte delle persone associa il divertimento a una perdita di tempo, come riflettono alcune statistiche. Altri motivi sono la mancanza di tempo o di idee.
Il segreto è investire innanzitutto nella ricerca e nell’organizzazione. Anche adottare un atteggiamento aperto giocherà a nostra favore, proprio come i bambini affrontano emozionati ogni nuova scoperta.
Ed è proprio da loro che possiamo imparare: pur crescendo di anno in anno, non arriva mai un’età nella vita in cui non si possa cambiare la propria routine e decidere di esplorare strade mai percorse prima.
Alcuni specialisti consigliano di dedicarsi al divertimento come fosse un vero e proprio farmaco. Divertirsi ha infatti degli effetti sorprendenti sul corpo e sulla mente. Eccone alcuni:
- Favorisce il lavoro del sistema cardiovascolare, migliorando respirazione e circolazione.
- Aiuta i cicli digestivi, evitando irregolarità.
- Potenza la creatività e l’immaginazione.
- Rinforza il sistema immunitario.
- Consolida e fa crescere i punti di sostegno.
- Riduce l’ansia: le situazioni stressanti diminuiscono e migliora la capacità di controllare l’agitazione.
- Aumenta l’autostima e promuove un atteggiamento più positivo.
- Funziona da drenaggio per tutte le emozioni negative che accumuliamo.
Lo sport e la catarsi emotiva
Lo sport è una delle migliori attività ricreative per canalizzare lo stress e drenare le emozioni negative. Oltre a far sentire il nostro corpo bene fisicamente e pieno di energia, servirà anche per interrompere la noiosa routine.
Biologicamente siamo disegnati per muoverci. Di certo avrete avuto la sensazione di “ritrovarvi” durante lo sport e vi sarete detti: “voglio farlo di nuovo, voglio tornare a sentirmi così”.
Non c’è sport al mondo che ci privi di queste emozioni (anche se è innegabile che alcuni sport comportino dei rischi). Ma la varietà di attività fisica a nostra disposizione è così immensa che la scusa del “sono prudente” non basta a giustificare una vita sedentaria.
Liberare le emozioni con i videogiochi
Anche i videogiochi possono essere considerati un’attività ricreativa in quanto in grado di farci disconnettere dalle preoccupazioni. Le statistiche rivelano che sono sempre di più le persone che ricorrono alla realtà virtuale per sviluppare le proprie abilità, lontane dalle ripercussioni che può avere, per esempio, fallire nella realtà.
I videogiochi sono usati come regolatori di emozioni per affrontare sentimenti come ira o tristezza, alimentando stati d’animo più positivi.
Alcuni ricercatori come Ferguson e Rueda (2010) hanno rivelato che all’interno di uno scenario da videogioco è più facile praticare la gestione emotiva, in special modo della frustrazione o dell’ansia.
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Cañellas Artigues, C. (2014). Videojuegos, Nativos Digitales y Salud Mental: más allá de la ficción. Trabajo Final de Grado. Islas Baleares: Universidad de las Islas Baleares.