Eco-ansia: cos'è e cosa la provoca?
A meno che non abbiate trascorso gli ultimi cinque anni della vostra vita a nascondervi in una grotta, sicuramente sapete chi è Greta Thunberg. Se conoscete la storia di questa ragazza, capirete perché è lecito chiedersi se questa giovane donna soffra di eco-ansia. Sarebbe possibile?
La verità è che non abbiamo delle risposte. Scientificamente non esiste ancora una condizione psicologica chiamata eco-ansia. Tuttavia, nel 2019, un gruppo di esperti della Climate Psychology Alliance ha coniato questo termine per riferirsi a un fenomeno che può essere considerato una preoccupazione reale e razionale, pur non trattandosi di una patologia.
Che cos’è l’eco-ansia?
L’eco-ansia è la preoccupazione più o meno accentuata per l’ambiente, la distruzione degli habitat naturali, il cambiamento climatico, l’inquinamento e in generale tutti i problemi ecologici e le catastrofi causate o rafforzate dall’azione dell’uomo e dalla sua attività produttiva sul pianeta.
Le persone che ne soffrono provano ansia quando pensano alla propria morte e a quella dei propri cari. Oltre a ciò, le sorti del mondo provocano in loro una profonda sensazione di disagio.
In ogni caso, l’eco-ansia non deve essere confusa con quella clinica. Come indicato all’inizio di questo articolo, questo stato d’animo non è ancora stato classificata come una patologia né presenta un quadro clinico specifico.
Tuttavia, secondo l’American Psychological Association, che ha definito il termine nel 2017, questa paura cronica delle condizioni ambientali potrebbe peggiorare i problemi di salute mentale pregressi o innescarne di nuovi.
Stando agli studi realizzati sull’argomento, nel 2019 si è verificato un aumento generale dell’eco-ansia in seguito all’impatto mediatico provocato dai numerosi disastri naturali causati dal cambiamento climatico.
Clima e salute mentale
Il clima ha un impatto diretto sulla mente degli esseri umani. Lo stato d’animo viene influenzato dagli effetti attuali, o futuri, come pensare che un’isola potrebbe essere completamente sommersa in pochi anni a causa del cambiamento climatico.
Pensare a disastri naturali imminenti può causare varie sensazioni, come rabbia, shock o terrore, e tutte più o meno intense, portando a soffrire di disturbi post-traumatici da stress.
Le conseguenze del cambiamento climatico influenzano anche l’attività economica e sociale. Ne risentono le infrastrutture, l’agricoltura, il bestiame: insomma tutto è influenzato dalla frequenza delle calamità naturali, come le tempeste o il caldo eccessivo, che possono causare sensazioni di fatalismo, impotenza e disturbi mentali di vario tipo.
La rivista scientifica Global Enviromental Change mette in relazione la depressione e l’eco-ansia attraverso uno studio. Sebbene non vi siano ancora dati chiari al riguardo, dalla ricerca è emerso che l’eco-ansia interessa soprattutto le donne e le persone a basso reddito.
Cosa sappiamo delle persone che ne soffrono?
A differenza delle altre forme di ansia, che si basano su ciò che potremmo definire una paura infondata o sproporzionata rispetto all’entità o le probabilità oggettive della minaccia, le preoccupazioni ambientali rappresentano un problema reale.
Questa sensazione di insicurezza diventa pertanto una risposta naturale all’inquietudine suscitata dai problemi ecologici. Secondo i dati che supportano l’esistenza del problema, ciò è particolarmente evidente nelle donne, che sono molto più preoccupate per l’inquinamento, il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Molti ritengono che tale condizione potrebbe persino influenzare la fertilità.
Un’incidenza speciale si osserva anche nei giovani, che mostrano maggiori legami con l’ambiente e una grande preoccupazione per il loro futuro, così come nei genitori giovani e di mezza età, che soffrono dell’impatto che avrà sullo sviluppo dei loro figli.
“Studia la natura, ama la natura, avvicinati alla natura. Non ti deluderà mai.”
-Frank Lloyd Wright-
C’è una soluzione per l’eco-ansia?
Per fortuna, siamo ancora in tempo per alleviare questo tipo di ansia che potrebbe diventare un grave problema per migliaia di esseri umani.
La soluzione migliore consiste nel cambiare i comportamenti sociali ed economici, evitare il consumo irresponsabile e l’acquisto compulsivo e iniziare ad adottare forme di energia rinnovabile.
Oltre a ciò, è necessario promuovere la resilienza, che deve essere accompagnata da politiche equilibrate e rispettose dell’ambiente con un effetto positivo sulla psiche umana.
Cambiare le abitudini attuali con altre più sane, evitando di usare l’automobile e trascorrendo più tempo a contatto con la natura, consentirà di provare meno eco-ansia. Il mondo è nelle nostre mani!
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