Emigrare con i figli: incoraggiarli ad adattarsi

I bambini si sentono al sicuro quando conoscono l'ambiente in cui si muovono. Questo senso di sicurezza può essere compromesso cambiando Paese. Come limitare le conseguenze negative del cambiamento?
Emigrare con i figli: incoraggiarli ad adattarsi
Sharon Laura Capeluto

Scritto e verificato la psicologa Sharon Laura Capeluto.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Trasferirsi in un altro Paese rappresenta una sfida, fonte di numerose preoccupazioni, ma emigrare con i figli richiede uno sforzo extra da parte degli adulti.

Indipendentemente dal motivo per cui una famiglia decide di lasciare il proprio Paese di origine, il processo di adattamento a una nuova cultura non è facile. Il salto nell’ignoto è accompagnato da una sensazione di incertezza spesso difficile da gestire.

A livello emotivo, è naturale sperimentare un turbine di sensazioni. Mentre le molteplici perdite associate al trasferimento causano sofferenza, al tempo stesso vi è anche un’impressione di progresso e crescita.

Come comune denominatore, chi emigra deve superare un percorso per scoprire e includere nuovi elementi nella propria vita: casa, quartiere, costumi, cibo, clima e talvolta una nuova lingua.

Nel caso dei bambini in età scolare, si aggiunge l’adattamento a una nuova scuola e al gruppo di pari. Come possiamo accompagnarli?

Emigrare con i figli: come rendere il trasferimento meno traumatico

Allo stesso modo in cui gli adulti sono invasi da stress e ansia quando intraprendono un cambiamento significativo, anche per i bambini non è tutto rose e fiori. Accompagnare i più piccoli in questa fase dipenderà in larga misura dalla loro personalità.

Mentre alcune persone presentano un’elevata adattabilità e tolleranza verso l’incertezza, altre sono particolarmente sensibili. In termini generali, tuttavia, è possibile tenere conto di alcuni fattori determinanti per far vivere il trasferimento ai propri figli nel modo più armonioso possibile.

Famiglia in aeroporto.
Cambiare paese è una sfida anche per i bambini, il che implica un processo di adattamento.

1. I bambini hanno bisogno di informazioni

Spesso gli adulti decidono di omettere determinate informazioni ai figli perché incerti su come comunicarle. Tuttavia, trasferirsi in un altro paese senza parlarne con i membri più giovani della famiglia non è una scelta saggia.

Cambiamenti improvvisi e inaspettati spesso scuotono la stabilità mentale dei bambini, compromettendone il benessere.

Si consiglia, pertanto, di rendere i bambini partecipi della maggior parte delle fasi della nuova avventura, per quanto possibile. È importante anche condividere con chiarezza i motivi del trasferimento.

L’ideale è trasmettere ai più piccoli informazioni su quelli che diventeranno luoghi abituali; ciò è possibile mostrano foto, indicando la posizione della nuova città sul mappamondo e rispondendo con onestà alle loro domande.

Se non conosciamo alcune risposte, possiamo dire “Non lo so, lo cerco e ti faccio sapere” oppure “Non lo so, lo scopriremo una volta arrivati”. Si tratta, insomma, di rendere più prevedibile per loro l’immediato futuro, divenuto improvvisamente pieno di incertezza.

2. Dare libero sfogo alle emozioni

Essere consapevoli del lutto migratorio e l’insieme do emozioni che provoca è fondamentale per affrontare nel giusto modo questa esperienza.

È importante convalidare le emozioni dei bambini, riconoscendo ed esprimendo come logico lo stato emotivo provato.

Dovranno dire addio ad amici, insegnanti, parenti, oltre a spazi e oggetti di valore per loro. Bisogna accompagnarli in questa fase di congeda con empatia e rispetto.

Emigrare con i figli significa tenere conto che ogni membro della famiglia vivrà il trasferimento in modo unico. I bambini devono sentirsi ascoltati e partecipi, poiché la decisione presa dai genitori riguarda anche la loro vita.

3. Emigrare con i figli: non abbandonare il gioco

Sebbene sia normale che la routine familiare venga stravolta, risulta essenziale mantenere alcune abitudini che fungeranno da riferimento per i bambini.

Dopo aver deciso di emigrare, bisognerà ottenere documenti e visti necessari, scegliere il quartiere in cui andare a vivere, la casa e la scuola per i figli. Allo stesso modo, andrà scelto cosa portare, quando e come.

Nonostante il caos, i bambini hanno bisogno di mantenere parte della loro routine per sentirsi al sicuro. Il gioco rappresenta una delle attività principali della loro vita quotidiana, che a sua volta facilita una sana regolazione emotiva. Non è il momento di perdere questo prezioso valore!

Impegnatevi, dunque, a dedicare tempo ed energie ai momenti ludici; per i bambini è molto importante. Grazie alla routine, si abbassano i livelli di stress e ansia.

4. Favorire l’adattamento alla nuova scuola

Cambiare scuola rappresenta sempre una sfida per il minore; se per di più si tratta di un istituto molto diverso dal precedente, la situazione può complicarsi.

Entrano in gioco diverse variabili: il bambino padroneggia la lingua? La comunità scolastica è diversificata e inclusiva? In che periodo dell’anno scolastico inizierà a frequentare?

I bambini più piccoli generalmente riescono ad adattarsi meglio a nuovi ambienti, in quanto presentano minori difficoltà di apprendimento di una nuova lingua.

Nel caso dei più grandi, invece, si nota spesso maggiore resistenza al cambiamento, poiché più radicati nel gruppo sociale lasciatosi alle spalle al di fuori dell’ambiente familiare. In alcuni casi sarà necessario un supporto psicologico e pedagogico.

Che si tratti di bambini di età inferiore o superiore a 12 anni, conviene visitare l’istituto prima di iniziare la scuola. In questo modo il bambino potrà prendere confidenza con lo spazio e conoscere alcuni insegnanti o il preside.

Il bambino può risentire di questo cambiamento e gli adulti possono adottare determinate misure per ridurre al minimo gli effetti.

Madre che parla con la sua piccola figlia.
Parlare con i bambini della nuova destinazione e accompagnarli nell’inserimento nella nuova scuola è essenziale.

5. Emigrare con i figli: è importante essere onesti

Trasmettiamo le nostre emozioni ai nostri figli, anche se non le comunichiamo in modo esplicito. È fondamentale adottare un atteggiamento onesto verso noi stessi e i bambini: tutte le emozioni sono valide, non vanno represse.

Se abbiamo paura, non dobbiamo nasconderlo al resto della famiglia. Le emozioni spiacevoli fanno parte del processo di adattamento, così come quelle piacevoli.

Emigrare con i figli non è senz’altro facile. Cerchiamo di fare del nostro meglio, ma ricordiamo che è impossibile essere impeccabili.


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