Gelosia, denigrazione e incredulità: come sono collegati?

La gelosia non è sana. Al contrario, è una dinamica che può danneggiare la relazione e dare libero sfogo alla denigrazione e all'incredulità.
Gelosia, denigrazione e incredulità: come sono collegati?
Marcelo R. Ceberio

Scritto e verificato lo psicologo Marcelo R. Ceberio.

Ultimo aggiornamento: 15 dicembre, 2022

Una delle principali dinamiche triangolari si verifica nella gelosia. A differenza dell’invidia, che relazionalmente è un gioco a due, la gelosia è una triade in cui una delle due parti crede che ce ne sia una terza (reale o immaginaria) che pensa essersi alleata con la prima persona e questa situazione fa esplodere (alla seconda persona) i più bassi “istinti assassini”.

In una coppia, la persona gelosa, a parte la sicurezza di sapere con certezza che c’è infedeltà, è sempre impregnata di sentimenti di svalutazione. La persona gelosa diffida, non si sente sicura, ha paura di essere abbandonata. Prova rabbia, che porta all’angoscia e alla tristezza. Soffre soprattutto per quello che immagina, per le sue ruminazioni mentali, per le idee persecutorie.

Perché la gelosia è un grosso ostacolo?

Il problema della gelosia è uno dei principali motivi che portano una persona o una coppia in terapia. Anche se a volte la causa per cui si presentano a un colloquio sembri un’altra, la gelosia risulta sempre presente a condire l’esperienza.

Una persona gelosa nei suoi rimproveri, accuse e critiche finisce per costruire idee di come il proprio partner potrebbe tradirla. A tal punto arriva la sua immaginazione che, per giustificare un’esplosione di gelosia, racconta un motivo che è un vero e proprio piano di infedeltà.

Tutte le recriminazioni contengono un’ideologia fiorita sulle attività che il coniuge potrebbe sviluppare nell’infedeltà immaginata:

  • “Hai fatto tardi perché devi essere rimasto sveglio a chiacchierare con il tuo cliente…”.
  • “Dalle 9 dovresti essere arrivato, ti sei intrattenuto con il tuo capo?
  • “Da quando sei così interessato alla vicina?”

O una moglie gelosa che si lamenta e si arrabbia con suo marito per essere arrivato con 20 minuti di ritardo dall’ufficio, lo rimprovererà: “Che cosa hai fatto fino a così tardi al lavoro?” e disegnerà una storia che potrebbe benissimo essere realizzata o una storia di fantasia, impossibile da realizzare.

Un marito geloso che interroga la moglie sul perché è tornata tardi dall’università comincerà a mettere in mezzo i compagni di studio, molti dei quali la moglie non aveva mai notato.

Anche gli amanti, a volte, sorreggono il matrimonio

È necessario chiarire che la presenza di questa terza parte in discordia nel triangolo non sempre produce una distruzione della relazione, ma a volte la rafforza. Di fronte all’instabilità, un’amante decomprime la relazione e toglie momentaneamente l’attenzione dalla crisi di coppia.

Non si tratta però di una soluzione a lungo termine. L’amante non deve necessariamente essere solo un amante “in carne ed ossa”, ci sono una molteplicità di terzi attori che non sono persone. Gli amanti possono essere il lavoro, le feste, lo sport, la televisione, le partite di calcio, gli incontri tra amici, gli hobby, lo studio, ecc.

Storia sulla gelosia

Si potrebbe narrare un compendio di storie di gelosia, ma fondamentalmente il meccanismo della triade implica che il primo (un coniuge) sia l’oggetto ambito e perseguito dal secondo (l’altro coniuge), a causa dell’esistenza di un terzo che può essere un vero amante (una persona in carne ed ossa) del primo. Il valore è posto, in principio, dal secondo, in quel terzo fantasticato o reale che vive alleato del primo.

Innanzitutto, attraverso questa alleanza, egli diventa il centro del desiderio e il valore del secondo. Quindi, il secondo è colui che si stabilisce nel gioco di ruolo al posto del disvalore. Se ci sono dei soggetti valorizzati (primo e terzo), essi esistono finché c’è un soggetto svalutato (secondo), che è immerso in vari sentimenti, dall’onnipotenza, all’impotenza, al rifiuto, alla denigrazione, all’aggressione.

La tendenza alla gelosia si basa sulla svalutazione. Una persona gelosa ha un basso termometro di autostima. Una persona che si ama e si sente bene con sé stessa non ha motivo di fantasticare che il suo partner lo tradisca.

A meno che il marito sia molto seducente con altre donne, dedichi troppo tempo ai suoi hobby, allo sport, alla televisione, ecc. o la moglie flirti con altri uomini, o si dedichi in modo esaustivo ad uscire, o dedichi molta energia al suo lavoro. Ovvero, se ci sono vere e proprie sentinelle dell’infedeltà.

Una persona con una sana autostima, non pensa che il suo partner possa valorizzare un altro perché sente che la coppia è la cosa migliore che gli sta capitando e che entrambi non hanno bisogno di guardare fuori dal rapporto per colmare le loro carenze. Non si tratta di negare, ma di valorizzare. Concetti e meccanismi molto diversi.

In conclusione, in questo dinamismo interazionale, il secondo fantastica sul fatto che il primo sia con il terzo, ciò significa che valorizza, ama, desidera, riconosce, prende in considerazione, ecc. il primo. Il che equivale a trovarsi in una relazione sottostante. Da questa posizione nascono sentimenti di svalutazione e insicurezza che minano gradualmente l’autostima del protagonista.

La persona gelosa è incredula

Le soluzioni sperimentate rafforzano il disegno. Più il primo cerca di convincere il secondo che si sbaglia nelle sue valutazioni, meno credibile diventa.

Il secondo, incredulo e pieno di rabbia, non ha dubbi che il primo sia con il terzo e non è disposto a farsi convincere dal primo.

Prima continuerà a parlare, lo inonderà di attribuzioni positive che cercheranno di valorizzarlo. Ma queste parole non sono credibili al secondo. In questo modo, aggroviglierà e farà impazzire il resto del sistema.

I vicoli ciechi della gente gelosa

D’altra parte, il meccanismo della gelosia tende a creare vicoli ciechi e senza risposte. Le profezie che si realizzano da sole fanno sì che le supposizioni della persona gelosa si avverino sempre.

  • Se il primo dice che non sono vere e respinge le accuse del secondo, la risposta del secondo sarà “Forse mente, è sempre stato un falso…!”.
  • Quando il primo non risponde, il secondo dirà: “Sicuramente chi tace acconsente, deve nascondere qualcosa…!”
  • Se, invece, risponde prima con una carezza o un ti amo, sarà sospettato di seduzione e di eludere l’argomento.

La risposta che emerge dal primo, è la conferma del presupposto originale del secondo, con il quale una qualsiasi delle opzioni porta al caos e alla distruzione. Niente sarà credibile per la persona che soffre di gelosia.

Esempi di gelosia morbosa

Una moglie gelosa e insicura (dietro la quale si nasconde generalmente una bassa autostima) fantastica che il marito concentri il suo sguardo sulla sua nuova segretaria. Non lo perde di vista. Comincia così a chiamarlo insistentemente in ufficio. Inizia a controllare ossessivamente i suoi orari. Un quarto d’ora di ritardo nell’arrivare a casa può essere la scintilla di una catastrofe amorosa relazionale. Tutte recriminazioni che coinvolgono rivendicazioni e accuse di infedeltà con la sua nuova segretaria.

La situazione si ripeterà nel tempo finchè lui si sentirà talmente oppresso nella relazione che comincierà a cercare all’esterno l’ossigeno. Arriverà a casa sempre più tardi. Si prenderà del tempo al lavoro. Si farà una birra con i suoi amici. Organizzerà una cena con i suoi vecchi amici del college. Tutto quel tempo lontano da casa sarà un terreno fertile per le fantasie della moglie che ora avrà confermato ed sarà certa che suo marito la tradisce. La donna è diventata così una “strega” ostile che lo svaluta e lo fa sentire uno stupido.

Non dimentichiamo che una delle risorse della persona svalutata e ferita è quella di ripagare l’altro con la stessa moneta.

Gelosia morbosa.

Gelosia, litigi e violenza

La gelosia porta a discussioni e scontri. I partner credono che stanno cercando di ritrovarsi (o di avvicinarsi) attraverso la comunicazione, ma non è così. Allora l’urlo appare sotto forma di paradosso. Vale a dire, fisicamente sono molto vicini, ma internamente sono distanti, così distanti che hanno bisogno di gridare l’uno all’altro per sentirsi.

Nonostante gli sforzi, continuano a ripetere gesti, depositando aspettative che l’altro dovrebbe soddisfare e non può, accumulando frustrazioni. E in questo feedback patologico le distanze risultano più accentuate.

Così la coppia passa, tra competizioni e rivalità, gelosie e proiezioni, razionalizzazioni e contaminazioni, tra ideali e disillusioni, tra mancanze e necessità, con questo pesante fardello, esausti e tesi, lei e lui sono nel mezzo di una battaglia accesa.

Quando la violenza entra nella relazione

La violenza può entrare nella relazione quando, dopo un’escalation, le parole finiscono e uno dei partner è immerso nell’impotenza più acuta e cerca di dominare la situazione attraverso l’uso della forza fisica.

Dalla violenza verbale alla violenza fisica

Una volta che la violenza verbale e fisica si sarà sviluppata, arriverà il senso di colpa dell’aggressore, arriverà il perdono della persona aggredita, e passerà un periodo di calma apparente e di complementarietà, per tornare ad un certo punto a scatenare un nuovo cerchio di violenza. La “mano facile” ha sempre meno bisogno di incoraggiamento per allentarsi.

Si veda ad esempio: il marito, con la sua squalifica sulle spalle, continua a cercare di scappare passando ore extra al lavoro, motivo per cui la moglie esercita più pressione. È tutto un circolo vizioso che si è irrigidito, in cui entrambi i coniugi sono diventati due “poveretti” svalutati.

Una mattina, arriva al lavoro e un collega dell’ufficio gli dice: “Buongiorno, come sei elegante oggi! Poi i suoi occhi si illuminano e i cuori si disegnano nell’aria, proprio come in un cartone animato. Qualcuno lo ha notato senza squalificarlo!

Questo fatto può essere l’inizio di una vera infedeltà che ha avuto origine da una fantasia. Voilà! Si è costruita una nuova realtà, o meglio, una profezia che si autoavvera.

Riflessioni conclusive

La gelosia è un insulto alla fiducia, un elogio alla menzogna. Nelle coppie funzionali, la comunicazione fluida implica mostrare le proprie vulnerabilità personali, la propria bassa autostima, e non incolpare l’altro per le proprie fragilità. Ma implica anche mostrare il lato positivo di sé e valorizzare quello del proprio partner. Si tratta di guardare negli occhi dell’altro, e di guardare lo sguardo dell’altro su sé stessi. Valorizzare per essere valorizzati. Senza dare spazio alle “terze persone” nella relazione…

“La gelosia è sempre lo strumento sicuro che distrugge la libertà interiore ed elimina nella coppia ogni possibile felicità”.

-Gregorio Marañón-


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