Giocare in età adulta per la salute mentale

Giocare è uno degli scenari migliori per sfuggire a quello che ci travolge, perché ci aiuta ad abbassare i livelli di stress e a ritrovare vitalità nei momenti di sconforto. Per questo motivo, anche nella vita adulta, è importante dedicare un po' di tempo al gioco e al divertimento.
Giocare in età adulta per la salute mentale
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 20 febbraio, 2023

Il gioco è un modello comportamentale condiviso da quasi tutti gli esseri viventi. I cani, ad esempio, sono giocatori instancabili. Non importa quanti anni abbia un cane: sarà ben lieto di giocare. Purtroppo, non succede la stessa cosa con gli esseri umani, in quanto giocare in età adulta è per molti sintomo di immaturità.

Per l’essere umano, invece, giocare sembra uno schema relegato all’infanzia o a determinati ambienti. La maggior parte degli adulti si dimentica di giocare perché ha una lunga lista di obblighi.

D’altra parte, in molti casi diventiamo più spettatori che giocatori. Ecco perché i quiz televisivi e i reality show hanno molto successo tra il pubblico degli adulti.

In realtà, eludere il gioco è un grosso errore. L’antropologo J. Huizinga ha coniato l’espressione Homo ludens per sottolineare che il gioco è essenziale per noi esseri umani.

Sebbene da adulti non sia un’attività così spontanea come quando si è bambini, giocare è fondamentale per la nostra salute mentale.

“La vita è un gioco, un gioco serio, a cui vince chi sa giocare meglio.”

-Herman Hesse-

Bambini che giocano al parco.


Giocare è un bisogno che non sparisce

Anche a volte non ce ne accorgiamo, c’è sempre una parte di noi che vuole giocare. Cioè, che vuole impegnarsi in attività divertenti e inutili, motivate solo dal piacere di farle.

Nella vita adulta, il gioco continua a offrire gli stessi benefici. In altre parole, aiuta a socializzare, a imparare e ad affrontare meglio la realtà.

Una buona parte dei giovani adulti, cioè con un’età compresa tra i 25 e i 35 anni, sceglie i videogiochi come opzione per divertirsi. Non a caso, è questo il segmento della popolazione che sceglie più spesso questo tipo di intrattenimento, molto più degli adolescenti.

Non c’è niente di sbagliato in tutto ciò, ma è limitante, poiché in genere si tratta di esperienze che di solito vengono vissute da soli. Più che divertirsi, ci fanno divertire. Ci aiutano a “passare il tempo”.

Per gli altri adulti, guardare le partite di calcio o i quiz in televisione aiuta a soddisfare il loro bisogno di gioco. Altri, a volte, trasformano il gioco in un’ossessione ed entrano nel vortice della ludopatia.

Si tratta di una distorsione, o perversione, dell’atto di giocare. Infatti, alla soddisfazione iniziale che ne può derivare si contrappone una dose ancora maggiore di sofferenza.

Giocare in età adulta: libertà e obblighi

La maggior parte degli adulti pensano che giocare sia una perdita di tempo. Credono che la vita adulta debba essere fatta di attività “serie”, associate ai concetti di lavoro, di impegno e di responsabilità.

Allo stesso modo, l’accesso alle attività ricreative si riduce in genere al ruolo di spettatori, ad esempio andando al cinema, a teatro o ad altri spettacoli.

Viaggiare sta diventando un’attività sempre più importante proprio perché rappresenta uno di quei pochi spazi dove è possibile giocare. Il gioco, come il viaggio, non ha uno scopo pratico immediato, bensì ricreativo. Serve a far emergere nuove sfaccettature della personalità, che non sono standardizzate. Serve a lasciarsi stupire, a ridere.

Quando un adulto sceglie di dedicare parte della sua vita al gioco, può trarne molti benefici. Nella vita deve esserci sia l’impegno che la libertà.

Per questo bisogna dedicare dei momenti ad amare, lavorare, giocare e pensare. Una combinazione armoniosa di tutti questi aspetti si traduce in una buona salute mentale.

Imparare a giocare in età adulta

I giochi degli adulti non sono gli stessi dei bambini, almeno per quanto riguarda le loro manifestazioni. I “grandi” non sono così attratti dal passare ore e ore a giocare a tris o con gli occhi bendati.

Ma ciò che è certo è che quando si gioca non possono mancare l’entusiasmo, la gioia e la creatività. Da qualche parte in noi tutti quei sentimenti e quelle capacità ci sono e non vengono mai dimenticati: bisogna solo riscoprirli.

Tutte le arti, purché non siano guidate da qualche interesse figurativo o economico, sono un modo di giocare. Musica, pittura, teatro, danza e tutte le discipline artistiche sono giochi per tutte le età.

I giochi migliori, quelli che ci danno di più, sono quelli che coinvolgono la cooperazione e il gruppo. Non conosciamo bene qualcuno finché non giochiamo con lui.

Il gioco dovrebbe svolgersi in un ambiente comodo e accogliente, tra piccoli gruppi democratici, in un clima di spontaneità, privo di critiche e di competizione. La mente e il corpo hanno bisogno di tempo per giocare. Questa attività ci fa crescere e ci rende migliori. La domanda è: come vi piace giocare?


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  • Maturana, H. R., & Verden-Zöller, G. (2003). Amor y juego: fundamentos olvidados de lo humano, desde el patriarcado a la democracia. JC Sáez Editor.


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