I nemici della produttività

I nemici della produttività ci fanno perdere tempo e vanificano i nostri sforzi. In questo articolo ne prendiamo in esame 7. Riconoscerli ci aiuterà a evitarli.
I nemici della produttività
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

I nemici della produttività portano a impiegare più tempo del dovuto nello svolgimento delle mansioni lavorative oppure a sprecare risorse e sforzi per raggiungere un determinato obiettivo.

Essere produttivo rappresenta un beneficio per il lavoratore e per l’organizzazione per cui lavora. Per il lavoratore è importante, perché gli consente di risparmiare energie. Per l’organizzazione si traduce nel raggiungimento di obiettivi senza inutili sprechi di risorse.

Tuttavia, spesso si finisce per essere improduttivi, senza nemmeno sapere il perché. La causa potrebbe essere legata a uno dei 7 grandi nemici della produttività che spesso passano inosservati; pur avendo un grosso impatto sul nostro lavoro. Cosa sono e in che modo ci influenzano? Ne parliamo nelle prossime righe.

“La complessità è il tuo nemico. Qualsiasi sciocco può fare qualcosa di complicato. È difficile mantenere le cose semplici”.

-Richard Branson-

Donna stressata.

I 7 grandi nemici della produttività

1. Mancanza di motivazione

La mancanza di motivazione è uno dei più grandi nemici della produttività. Quando non si prova interesse per ciò che si fa e non se ne percepisce il valore, non ci si impegna. In altre parole, non si fa del proprio meglio per fare le cose in modo efficiente.

In alcuni casi, la ragione è legata al fatto che l’azienda non offre sufficienti stimoli. Oppure, a difficoltà personali che interferiscono con la motivazione del lavoratore. In entrambi i casi si tratta di un problema da analizzare per correggere le distorsioni del caso.

2. Mancanza di organizzazione

Organizzazione e ordine sono essenziali per evitare di sprecare tempo. Non ha senso passare 40 minuti a cercare un file o un foglio che non si sa dove sia, motivo per cui, essere ordinati e organizzati sul lavoro è fondamentale.

Perché sia possibile, però, dev’esserci ordine sia sul piano fisico che mentale. L’ordine fisico consiste nell’organizzazione dei materiali con cui si lavora; mentre l’ordine mentale si ottiene con la pianificazione dei compiti e delle attività. 15 minuti di pianificazione possono risparmiarci due ore perse per via del disordine.

3. Scarsa comunicazione

L’ideale sarebbe stabilire sempre una comunicazione aperta, chiara e rispettosa. Al contrario, se un lavoratore ritiene di non poter esporre liberamente le sue idee e iniziative, probabilmente proverà una forte demotivazione. Analogamente, se la tendenza è quella di parlare delle cose “di nascosto”, l’atmosfera generale sarà tesa e demotivata.

Una comunicazione franca e rispettosa, invece, ci fa sentire maggiormente coinvolti e partecipi delle scelte aziendali. Inoltre, facilita le relazioni tra colleghi e consolida il senso di appartenenza. Pertanto, si traduce in un maggiore impegno.

4. Ambiente di lavoro tossico tra i nemici della produttività

Il clima aziendale, oltre alle relazioni tra colleghi e superiori, include anche l’ambiente fisico. Quando è positivo, la motivazione diventa contagiosa, così come gli atteggiamenti costruttivi e le relazioni positive.

Quando invece l’atmosfera sul lavoro è negativa, l’ambiente è caratterizzato da un diffuso disinteresse, pigrizia mentale e mancanza d’impegno. Per creare un’atmosfera positiva è necessario che ognuna faccia la sua parte e che lo stato della struttura in cui si lavora sia in buone condizioni.

5. I 7 grandi nemici della produttività: orari di lavoro estenuanti

Il superlavoro è uno dei più grandi nemici della produttività. Alcune persone sono convinte che per ottenere maggiori risultati bisogna lavorare tanto. La realtà dimostra invece, che avviene l’esatto contrario.

Le lunghe giornate di lavoro causano stanchezza, che si ripercuote inevitabilmente sulla produttività. Il corpo e la mente hanno bisogno di pause e di riposo per recuperare la loro piena funzionalità. In caso contrario, iniziamo a essere sbadati, maldestri e a ripetere errori su errori.

6. Pessimo rapporto con il capo

Chi non ha mai avuto un pessimo capo? Spesso è definito tale perché si comporta in maniera prepotente, dà ordini contraddittori o cerca sempre di cogliere in fallo i sottoposti. Oppure, perché al contrario si tratta di un capo assente, che non hai mai una risposta.

La differenza principale tra leader e capo, consiste nel fatto che il primo ispira, mentre il secondo dà gli ordini. Naturalmente, chi è in grado d’ispirare tende a motivare e a coinvolgere.

Mentre chi si limita a imporre ordini, porta solo all’obbedienza passiva. Quest’ultima, contribuisce a renderci meno produttivi.

Problemi con il capo.

7. I 7 grandi nemici della produttività: i social network

I social network si sono trasformati in acerrimi nemici della produttività, in quanto occupano e sottraggono tempo prezioso al lavoro. L’aspetto peggiore è gran parte delle interruzioni dedicate a questa attività non sono nemmeno particolarmente costruttive.

Siamo così abituati a prestare attenzione alle notifiche – indipendentemente dalla loro reale importanza – da fermare ogni cosa per occuparcene.

Secondo alcuni studi, possono volerci fino a 23 minuti per riprendere quello che stavamo facendo prima dell’interruzione.

Conclusioni

Riflettere sui fattori che interferiscono sulla nostra produttività è molto importante. D’altronde sono aspetti in larga parte facili da modificare e che una volta corretti, ci permetterebbero di essere più produttivi ed efficienti. Vale la pena tenerne conto e se necessario cambiarli.


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  • Sivickas, A. M. (1994). Anfibios culturales, moral y productividad. Revista Colombiana de Psicología, (3), 125-135.


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