I ponti di Madison County
I vecchi sogni erano bei sogni… Non si sono avverati, comunque li ho avuti.
-Non voglio aver bisogno di te.
– Perché?
– Perché non posso averti.
Francesca Johnson conduce una vita tranquilla in fattoria con il marito e i figli. Dopo che la sua famiglia parte per una fiera, Francesca rimane sola in casa. Un giorno riceve la visita inaspettata di Robert Kincaid, un fotografo del National Geographic che sta visitando la contea di Madison, nell’Iowa, per motivi professionali, poiché deve fotografare i vecchi ponti del luogo.
L’amore e l’ammirazione reciproca non tarderanno a svegliare la passione nascosta dei loro cuori.
L’opera di Clint Eastwood (“Il cavaliere pallido”, “Cacciatore bianco, cuore nero”) ha sorpreso tutti. L’attore e regista nato a San Francisco si era abituato a regalare tonnellate di buon cinema d’azione, sia come interprete (“Trilogia del dollaro”) e attore principale (“Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più” e “Il buono, il brutto e il cattivo”) sia come regista, tra i suoi titoli magistrali “Lo straniero senza nome”, “Bird” e “Gli spietati”. Tuttavia, nel 1995, Eastwood decise di cambiare genere.
Sostituì il revolver con un mazzo di fiori e uno straordinario sorriso; e, con l’aiuto di una incommensurabile Meryl Streep, ha fatto centro.
La situazione presentata nel film è più che interessante poiché è, e sarà sempre, attuale. La protagonista è una casalinga, una brava moglie, una brava madre e affettuosa, ma conduce una vita insignificante.
Un giorno conosce un uomo tanto attraente quanto interessante e sorge il dubbio: vale la pena tradire la fiducia del compagno per un episodio isolato da sogno?
Tutti nel corso delle nostre vite abbiamo vissuto situazioni in cui la forza di volontà è stata messa a dura prova. È inevitabile sentirsi attratti da altre persone a volte, sia per la loro personalità sia per il loro fisico. Se, inoltre, come nel caso della protagonista, conduciamo una vita noiosa e grigia, la capacità di riflettere in qualcuno la nostra noia è più probabile.
Forse vediamo in un altro uomo o in un’altra donna tutto quello che desideriamo essere o avere. La miccia principale sono l’insicurezza e la noia.
Chiaramente esiste un altro fattore: l’altra persona, la nostra dolce metà. Se ci sentiamo abbandonati o poco apprezzati, la reazione più normale è che prima o poi cercheremo fuori dalla nostra relazione quello che tutti aneliamo: riconoscenza.
Al contrario, se nostra moglie o la nostra fidanzata, o nostro marito o il nostro fidanzato, ci corrispondono come vogliamo e come crediamo di meritarci, cercare negli altri quello che non abbiamo può essere frutto del nostro egoismo. Si tratta di un fatto che parte dalla nostra capacità innata di essere insoddisfatti di tutto ciò che ci circonda, positivo o negativo che sia.
Siamo cattive persone se soccombiamo alle fauci dell’inganno? Non necessariamente. Tutti commettono errori di qualsiasi tipo. Quello che dovrebbe farvi preoccupare è la ripetizione di questo tipo di azioni. Se inganniamo e tradiamo ripetutamente, significa solo una cosa: siamo bugiardi e traditori.
A nessuno piace che il proprio partner sia infedele, quindi perché dovremmo commettere azioni che non vogliamo che vengano fatte a noi? Forse perché siamo, la società in generale, degli ipocriti?!