I principi dell'attrazione di H.T. Reis
Secondo lo psicologo H. T. Reis, docente all’Università di Psicologia di Rochester, la letteratura e le ricerche disponibili permettono di individuare i principi dell’attrazione. Sono quattro, ovvero somiglianza, prossimità, reciprocità e stress.
I principi dell’attrazione partono in modo specifico dalle relazioni di coppia. Lo psicologo, tuttavia, assicura che sono applicabili a qualunque tipo di relazione interpersonale che non comporti vincoli di sangue.
Ognuna di queste leggi getta luce su un fattore che è determinante al momento di decidere se chi ci sta di fronte è attraente o sgradevole. Tutte e quattro mostrano che in questo lavoro di etichettatura contribuisce più la mente di chi valuta che le reali caratteristiche dell’altro. Vediamole nel dettaglio.
“Suppongo che nutrire un certo interesse per una persona generi necessariamente l’ovvia convinzione che sia bella.”
–La migliore offerta di Giuseppe Tornatore-
I principi dell’attrazione di H.T. Reis
1. Principio di somiglianza
Tendiamo a essere attratti da chi ci somiglia. In qualche modo questa legge sembra contraddire il detto “gli opposti si attraggono“. A quanto pare, infatti, gradiamo di più le persone che hanno interessi, preoccupazioni o motivazioni simili alle nostre.
Questo principio si basa sul lavoro di Donn-Byrne, il padre della cosiddetta legge dell’attrazione, datata anno 1971. Secondo questa legge, a una maggiore quantità di elementi simili corrisponde una maggiore attrazione tra due persone.
La somiglianza è un principio di attrazione per tre motivi:
- Le persone che ci assomigliano si trovano in una posizione privilegiata per convalidare ciò che pensiamo e crediamo di essere, il che è gratificante.
- La somiglianza conferma i nostri interessi e gusti: quando vediamo che sono condivisi da altre persone, deduciamo che sono validi.
- La somiglianza ci permette di condividere gli stessi ambienti o situazioni senza fare sacrifici o entrare in conflitto. Se a me piace andare a teatro e all’altro fare lunghe passeggiate, finiremo per seguire i nostri interessi separatamente; oppure a turno saremo costretti a sacrificarci e partecipare ad attività di scarso interesse. Quando i gusti sono simili, invece, tale sacrificio non avviene e le attività in compagnia sono più frequenti e di migliore qualità.
2. Prossimità
Il principio di prossimità afferma che è più facile intrecciare un rapporto di amicizia o di coppia con chi avvertiamo più vicino, in senso fisico e non solo. Condividere gli stessi luoghi, reali o virtuali, non solo facilita le occasioni di interazione, ma aumenta anche la simpatia reciproca.
Durante un esperimento sono state mostrate a un gruppo di volontari una serie di fotografie che ritraevano volti di persone sconosciute. È stata ripetuta la stessa cosa una seconda volta, con nuove immagini. In questo caso, però, erano stati inclusi alcuni dei visi già presentati al primo turno. I volontari hanno classificato come “più simpatici” i visi visti due volte.
Bisogna dire che se il contatto è continuo o molto prolungato, l’attrazione potrebbe diventare avversione. Lo stesso avviene quando si prova antipatia istintiva e si è costretti a mantenere la prossimità.
3. Principio di reciprocità
La reciprocità indica che tendiamo a essere attratti da quelle persone nelle quali percepiamo maggiore approvazione o gradimento. In altre parole, siamo più solidali con chi ci dimostra simpatia.
Sentirci accettati o approvati dagli altri genera in noi una sensazione di sicurezza, fiducia e gratificazione. È una situazione che dà luogo a una reazione a catena di emozioni positive. È normale, pertanto, sentirci attratti dalla fonte di queste emozioni.
Secondo H. T. Reis, il principio di reciprocità esercita un’influenza più forte rispetto al principio di somiglianza. Possiamo sentirci molto attratti da chi, sebbene non ci somigli molto, mostra di accettarci e fa qualcosa per noi.
4. Stress e ansia, il più illogico tra i principi dell’attrazione
Questo è il principio di attrazione apparentemente più paradossale. Gli esseri umani tendono a piacersi di più e attrarsi quando si trovano in circostanze che generano ansia o stress. Quindi, se stiamo navigando in barca a vela e all’improvviso compare uno squalo, il nostro vicino ci sembrerà subito più attraente. Oppure chi condivide con noi un salto con il paracadute ci risulterà più simpatico.
Questo spiega anche perché nelle situazioni in cui avvertiamo paura o minaccia, tendiamo a cercare in maggiore misura il contatto sociale. La compagnia altrui ci fornisce sicurezza e fiducia, creando un legame che auspichiamo come positivo.
Questi quattro principi ci parlano di attrazione, non propriamente di amore o affetto. Sono, cioè, fattori che intervengono nella sintonia iniziale, ma che non determinano in seguito la qualità o l’intensità di una relazione.
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- Simbrón, H. P. (2012). La atracción en la elección de pareja. Revista científica de Ciencias de la Salud, 5(1), 55-60.