Il disordine nuoce alla salute mentale

Il disordine nuoce alla salute mentale, almeno così suggeriscono alcune ricerche. In che modo ordine e benessere sono correlati? E il disordine e il peggioramento della salute mentale?
Il disordine nuoce alla salute mentale
Laura Ruiz Mitjana

Scritto e verificato la psicologa Laura Ruiz Mitjana.

Ultimo aggiornamento: 11 ottobre, 2022

Il disordine nuoce alla salute mentale? In che modo? Vi è mai capitato di provare pace mentre riordinavate la scrivania? E a livello mentale, vi sentite meglio quando tenete i pensieri ben “organizzati”?

Come vedremo, il disordine può andare oltre la dimensione fisica (l’ambiente), ed è allora che si parla di disordine mentale (non essere in grado di inibire informazioni irrilevanti).

In questo articolo presentiamo alcune interessanti ricerche incentrate sull’analisi del rapporto tra ordine e benessere, o al contrario tra disordine e infelicità o peggio malessere mentale.

Il disordine nuoce alla salute mentale, secondo la scienza

Uno studio del 2018, guidato dalla ricercatrice Catherine Roster dell’Università del New Mexico, ha esaminato la possibile correlazione tra ambiente circostante e benessere.

Nello specifico, la dottoressa Roster e colleghi hanno esaminato le possibili relazioni tra disordine domestico e benessere soggettivo.

Attraverso lo studio, si intendeva determinare se la percezione che abbiamo della casa (e il suo ordine o disordine) avesse un impatto sul benessere e sul senso di soddisfazione per la vita.

Stanza disordinata.

Disordine in casa

Il ricercatore responsabile dello studio citato, la dottoressa Roster, ha definito “casa” come “un’ampia costellazione di esperienze, significati e situazioni che modellano attivamente e sono modellati da una persona nel creare il proprio modo di vivere”.

Secondo Roster, il disordine ci impedisce di vivere comodamente e prosperare nel mondo. Inoltre, è correlato ad altri concetti negativi, come lo sporco.

Cosa dovevano fare i partecipanti?

Per il loro esperimento, Roster e colleghi hanno selezionato un campione di 1.500 adulti (di età pari o superiore a 18 anni) con difficoltà a mantenere l’ordine da lievi a moderate.

Ai partecipanti è stato chiesto di valutare i propri comportamenti legati al disordine, determinare il grado in cui si sentivano attaccati alle loro case e spiegare fino a che punto queste fornivano un certo conforto o benessere psicologico.

Risultati: più disordine, meno benessere?

I risultati dello studio hanno dimostrato che il disordine è in contrasto con il senso psicologico di casa (intesa come rifugio psicologico), e anche al benessere.

In altre parole, maggiore è il disordine, minore è il benessere soggettivo. Secondo i ricercatori, il disordine è spesso una conseguenza del naturale desiderio delle persone di appropriarsi dei propri spazi personali.

Tuttavia, quando il disordine diventa eccessivo, può intrappolare fisicamente o psicologicamente la persona in ambienti domestici disfunzionali. Questo, a sua volta, genera angoscia, nonché una sensazione di spostamento e alienazione.

Motivi per cui il disordine nuoce alla salute mentale, secondo la scienza

Grazie allo studio citato, e altri, possiamo risalire a una serie di motivazioni per cui il disordine nuoce alla salute mentale in vari modi.

Cattiva alimentazione

Tendiamo a mangiare peggio quando ci sentiamo stressati e ci troviamo in ambienti in cui prevale il disordine. Ciò è suggerito da uno studio australiano-americano (2017) della Cornell University, condotto da Lenny Vartarian.

Attraverso questo studio si è determinato quanto segue: quando la cucina è disorganizzata e disordinata (caotica) e si instaura una percezione di basso autocontrollo, mangiamo il doppio dei biscotti rispetto a chi ha un cucina pulita e ordinata.

Peggiore salute mentale e peggiori prestazioni

Un altro studio, questa volta di Bliese et al. (2017) dell’Università della Carolina del Sud, leggiamo che un ambiente confortevole è essenziale per una corretta igiene. L’igiene, a sua volta, è correlata a un buono stato di salute mentale.

A ciò si aggiunge una ricerca sulla soddisfazione sul posto di lavoro; quando gli spazi sono pieni, le prestazioni lavorative diminuiscono.

Basso benessere soggettivo

I risultati dello studio dell’Università del New Mexico suggeriscono che stipare troppi oggetti in un posto molto piccolo può farci sentire peggio. Ciò significa che può diminuire il nostro benessere soggettivo o psicologico. Come mai? Perché sentiremo che quello spazio è nostro nemico.

Pensiero meno efficiente

In questo caso ci riferiremo al disordine mentale e non tanto a quello fisico. Sperimentare disordine mentale vuol dire non essere in grado di inibire le informazioni irrilevanti.

Lynn Hasher, ricercatrice dell’Università di Toronto, indica il disordine mentale come una delle principali cause di perdita di memoria legata all’età. Allo stesso modo, lo studio di ricerca di Hasher (Amer, Campbell e Hasher, 2016) rafforzare questa ipotesi.

Mente con molti pensieri.

Il disordine nuoce alla salute mentale: come ottenere maggiore pace interiore?

La scienza suggerisce che il disordine, sia mentale sia ambientale, è correlato a livelli inferiori di benessere soggettivo.

D’altra parte, quando i nostri oggetti sono in ordine, anche la nostra mente sembra esserlo. In altre parole, maggiore è l’ordine esterno, maggiore sarà quello interno.

Sicuramente vi sarà capitato di buttare oggetti accumulati e sentirvi liberi, più calmi, più “puliti”. Come se vi foste tolti di dosso un peso.

Ci sono varie ragioni per pensare che mantenere in ordine la casa (e la mente) possa essere determinante per ritrovare il benessere e la felicità.


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  • Amer, T., Campbell, K. L., & Hasher, L. (2016). Cognitive control as a double-edged sword. Trends In Cognitive Sciences, 20(12), 905-915. doi:10.1016/j.tics.2016.10.002
  • Bliese, P. D., Edwards, J. R., & Sonnentag, S. (2017). Stress and well-being at work: A century of empirical trends reflecting theoretical and societal influences. Journal of Applied Psychology, 102(3), 389-402. doi:10.1037/apl0000109
  • Roster, C. A., Ferrari, J. R., & Jurkat, M. P. (2016). The dark side of home: Assessing possession ‘clutter’ on subjective well-being. Journal of Environmental Psychology, 4632-41. doi:10.1016/j.jenvp.2016.03.003
  • Vartanian, L. R., Kernan, K. M., & Wansink, B. (2017). Clutter, chaos, and overconsumption: The role of mind-set in stressful and chaotic food environments. Environment and Behavior, 49(2), 215-223. doi:10.1177/0013916516628178

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