Il filo rosso del destino

Una leggenda orientale narra che le persone destinate a incontrarsi siano legate dall'invisibile filo rosso del destino.
Il filo rosso del destino
Raquel Aldana

Scritto e verificato la psicologa Raquel Aldana.

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre, 2021

Una leggenda orientale narra che le persone destinate a incontrarsi siano legate dall’invisibile filo rosso del destino. Questo filo non scompare mai e rimane costantemente legato alle dita, nonostante il tempo e la distanza.

Non importa quanto tempo ci vuole per incontrare quella persona, non importa quanto tempo passi, non importa nemmeno se si vive dall’altra parte del mondo: il filo si allungherà all’infinito, ma non si spezzerà mai. Il suo proprietario è il destino.

“Non potrai mai scappare dal tuo cuore. Quindi è meglio che ascolti quello che ha da dirti”

-Paulo Coelho-

La leggenda orientale del filo rosso del destino

Questo filo invisibile è con noi fin dalla nascita e ci accompagnerà, più o meno stretto, più o meno aggrovigliato, per tutta la vita.

Così, il Nonno della Luna, ogni notte esce per incontrare i neonati e legare loro un filo rosso al dito. Un filo che deciderà il loro futuro e i loro incontri, un filo che guiderà queste anime affinché non si perdano mai.

La leggenda

Molto tempo fa, un imperatore apprese che in una delle province del suo regno viveva una strega molto potente, capace di vedere il filo rosso del destino. Decise così che fosse portata al suo cospetto.

Cuore fatto di filo rosso.

L’imperatore ordinò alla strega di trovare l’altro capo del filo che era legato al suo mignolo e di condurlo così alla sua futura sposa. La strega acconsentì alla richiesta e andò avanti all’infinito. La ricerca li portò a un mercato, dove una povera contadina con un bambino in braccio offriva i suoi prodotti.

Si fermò davanti a lei e la invitò ad alzarsi. Fece avvicinare il giovane imperatore e disse: “Il tuo filo finisce qui”. Al suono di quelle parole, l’imperatore andò su tutte le furie credendo che la strega si stesse prendendo gioco di lui.

Spinse la contadina con ancora in braccio il suo bambino e la fece cadere provocandole una grossa ferita sulla fronte. Quindi, ordinò alle sue guardie di arrestare la strega e di tagliarle la testa.

Molti anni dopo, giunse il momento per l’imperatore di prendere moglie e la sua corte gli consigliò di sposare la figlia di un generale molto potente. Accettò e l’incontro avvenne il giorno stesso del matrimonio.

La donna entrò con indosso un bel vestito e un velo che la copriva completamente il volto. Quando lo sollevò, vide che quel bel viso aveva una cicatrice molto particolare sulla fronte.

Un filo rosso dritto al cuore

Questa leggenda è così radicata nelle culture orientali che milioni di persone tengono davvero un vero filo rosso attaccato a sé. Non è chiaro, tuttavia, se sia originaria della Cina o del Giappone.

Si narra che la leggenda si sia diffusa a seguito della scoperta che l’arteria ulnare collega il mignolo (altre fonti parlano dell’anulare, e questa versione è maggiormente radicata nella nostra cultura) con il cuore, fonte di vita ed eternamente concepito come dimora dell’amore.

Coppia circondata da cuori e unita dal filo rosso del destino.

Un filo rosso a cui non potremo imporre i nostri capricci o la nostra ignoranza, un filo rosso che non potremo spezzare o sfilacciare. Un filo rosso collegato al cuore, che fa incontrare gli amori eterni, profondi.

L’amore di una madre, un padre, un fratello, un figlio, un amico, un uomo o una donna… Un filo rosso che simboleggia l’amore e l’interesse comune. La magia del cuore.

Oltre l’amore romantico

Per la cultura occidentale, la leggenda del filo rosso del destino viene solitamente interpretata solo nell’ambito dell’amore romantico. Tuttavia, riguarda anche l’amore genuino ed eterno che due persone possono provare senza innamorarsi.

Ad esempio, i giapponesi che vogliono adottare un bambino usano questa leggenda come metafora ricorsiva nel loro processo di adozione. Ebbene, si presume che il bambino adottato e i futuri genitori condividano già in anticipo un legame grazie al filo rosso. Ciò è di conforto durante la lunga attesa nella maggior parte dei casi.

Ecco perché nelle comunità di genitori adottivi in Giappone è normale l’uso contestuale di frasi come “tiriamo forte sul filo rosso”, o “costruiamo ponti con il filo rosso”.

Ognuno può darvi l’interpretazione che desidera, ma è chiaro che a volte le coincidenze sono tali da non lasciare spazio a dubbi. Si chiamano anime gemelle, cuori intrecciati con una o più eternità da vivere.

Immagine per gentile concessione di Melica’s


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