Insomnia: fantasmi personali che non fanno dormire
Il thriller del 2002 di Christopher Nolan, Insomnia, ruota attorno a uno strano omicidio avvenuto in Alaska. Will Dormer (Al Pacino) è un detective della squadra omicidi di Los Angeles che, insieme al collega Hap Eckhart (Martin Donovan), indaga sul misterioso assassinio.
Quando stanno per catturare l’assassino, Eckhart viene ucciso accidentalmente da Dormer. L’assassino assiste alla scena e poi scappa. Will non è in grado di accettare quanto è successo e racconta una versione diversa dei fatti e nasconde le prove. L’assassino, però, inizia a ricattarlo telefonicamente. Il detective, tormentato dalla morte dell’amico e dai sensi di colpa, iniza a soffrire di insonnia.
Insomnia: quando la colpa si traduce in insonnia
Al Pacino, nella parte di Will Dormer, non è in grado di metabolizzare l’incidente che ha causato, rifiuta l’accaduto incapace di integrarlo nella propria identità. Non vuole o non può identificarsi nel fatto accaduto e accettare le sue colpe, ma la sua coscienza ha registrato ogni cosa.
Quando un evento del genere viene vissuto come un trauma, è necessario elaborare un versione realistica del fatto stesso per dargli un senso. In questo caso, il rifiuto e la negazione hanno compromesso le facoltà fisiche e mentali di base del detective protagonista.
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I fantasmi personali che non lasciano vivere
Dopo l’incidente, Will inizia a convincersi di non avere alcuna colpa. L’evitamento comportamentale e mentale dell’accaduto gli serve per rendersi conto degli aspetti intollerabili del suo “io”, degli altri e del mondo.
Al Pacino interpreta un esempio chiaro di disturbo da stress post-traumatico. Il protagonista ha vissuto un evento estremamente traumatico a cui ha reagito con paura, impotenza e orrore. Dopo la disgrazia, inizia a rivivere il momento dell’uccisione dell’amico, attraverso sogni, ricordi intrusivi, flashback.
Will sa che l’unica soluzione per risolvere il caso è raccontare tutta la verità e liberarsi del senso di colpa, ma preferisce evitare i ricordi e i pensieri cambiando versione e dicendo bugie. Per costruire un nuovo racconto dell’incidente, elabora versioni distorte sulla causa o sulle conseguenze del trauma, cercando di incolpare un’altra persona.
L’unico modo per portare avanti la bugia e nascondere la sua colpevolezza è quello di allontanarsi dagli altri. Will perde la sua capacità di sperimentare emozioni positive. Solo un giovane aiutante si rende conto del cambiamento del detective, riscontrando in lui una minor capacità di concentrazione e attenzione a causa dell’insonnia.
La disgregazione della personalità nel trauma
In Insomnia il trauma si divide in due o più sistemi psicobiologici molto rigidi nelle loro funzioni che causano problemi di adattamento. I sottosistemi di personalità possono raggiungere diversi gradi di elaborazione e di autonomia e diventare:
- Personalità emotiva (EP): un’alta carica emotiva delle esperienze traumatiche che si rivive a livello senso-motorio. Questa parte indirizza involontariamente l’attenzione su possibili minacce che possono risultare sovradimensionate a causa del passato traumatico.
- Personalità apparentemente normale (ANP): una parte che evita i ricordi traumatici e si concentra sulle funzioni della vita quotidiana. Anche se la persona sembra “normale”, di certo manifesta sintomi negativi quali allontanamento, intorpidimento e amnesia parziale o totale relativa all’esperienza traumatica.
Questa marcata suddivisione della personalità caratterizza i disturbi post-traumatici dissociativi semplici, compreso il disturbo da stress post-traumatico. La disgregazione tra personalità emotiva e personalità apparentemente normale impedisce di integrare i ricordi traumatici e blocca la trasformazione dei fatti accaduti in memoria narrativa autobiografica. In altre parole, la persona traumatizzata ha bisogno di poter raccontare e raccontarsi la verità di quanto ha vissuto.
La nostra vita è un palcoscenico che ci vede protagonisti e la sceneggiatura cambia i personaggi in un senso o nell’altro. In definitiva, il film Insomnia ci fa capire come un’esperienza traumatica possa segnare un prima e un dopo in base a come viene integrata nella vita e nella storia della persona che l’ha vissuta.