Ipersensibilità emotiva: quando le emozioni sono sempre a fior di pelle

Ipersensibilità emotiva: quando le emozioni sono sempre a fior di pelle

Ultimo aggiornamento: 30 novembre, 2016

Qualche volta vi siete sentiti dire che siete troppo sensibili? Tutto sembra impressionarvi molto più che agli altri? Qualsiasi situazione o circostanza, per quanto insignificante possa sembrare, genera in voi una reazione che in molti considerano esagerata? È come se aveste sempre le emozioni a fior di pelle, forse proprio a causa dell’ipersensibilità emotiva.

 “Non chiedere mai scusa per la tua sensibilità o emotività. Mostrare le tue emozioni è un segno di forza, non di debolezza”

-Ignacio Novo-

Le persone classificate come emotivamente sensibili dispongono di una sorta di sesto senso, una capacità empatica molto sviluppata che permette loro di individuare le emozioni più profonde negli altri; quando accanto a loro una persona soffre, se ne accorgono prima di chiunque altro; quando qualcuno non è felice, loro lo sanno.

Il problema, però, sta nel fatto che questa loro qualità li porta a provare sulla propria pelle anche il dolore altrui. Non è raro, dunque, che tendano a disporre di un’impulsività emotiva così sviluppata da lasciare stupefatti chi li circonda.

È tutta questione di prospettiva

Lo sviluppo della nostra ipersensibilità emotiva è strettamente legato alla prospettiva attraverso cui affrontiamo il mondo. Ciò nonostante, anche la componente biologica gioca un ruolo importante. Questo è quanto emerso da uno studio realizzato da parte degli psicologi della Stony Brook University di New York.

La ricerca ha previsto il monitoraggio del funzionamento cerebrale di un campione di individui attraverso delle fotografie, il quale ha provato che le persone più sensibili mostravano movimenti della corteccia cerebrale maggiori quando erano di fronte ad immagini di volti allegri o tristi. Erano senza dubbio capaci di captare e percepire i dettagli con maggiore precisione rispetto alle persone meno sensibili.

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Anche l’ambiente circostante ha molto a che vedere con lo sviluppo dell’ipersensibilità emotiva. Di fatti, essa viene determinata da una combinazione di fattori genetici e ambientali. L’esempio più lampante è quello di un bambino nato in un ambiente familiare instabile e vittima di serie carenze affettive. Man mano che cresce, svilupperà seri problemi nel regolare le proprie emozioni e, come conseguenza di un’infanzia poco serena, scoprirà di essere molto più sensibile verso tutto.

Talvolta siamo talmente inondati dai sentimenti percepiti all’esterno, da non riuscire ad ascoltare noi stessi

Quel bambino sarà portato a sviluppare un grande senso di vergogna, timidezza ed insicurezza a causa delle circostanze vissute. Tuttavia, anche la prospettiva può giocare un ruolo importante: con sforzo e affrontando la vita in modo diverso, ogni circostanza può essere modificata. In questo modo, pur continuando ad essere una persona ipersensibile, potrà imparare a gestire le sue emozioni esprimendole e reagendo ad esse in maniera molto meno esagerata.

Notare gli alberi senza vedere il bosco

L’ipersensibilità emotiva può essere molto positiva. Essa implica, infatti, la capacità di essere d’appoggio agli altri nel momento del bisogno, una grande empatia e l’abilità di adattare il proprio comportamento in funzione degli altri. D’altra parte, però, concentrarsi troppo sui dettagli può impedire di avere una visione più globale del tutto.

Per questo motivo, è importante imparare a vedere le cose da più prospettive. Focalizzandovi solo sui dettagli, il vostro punto di vista sarà troppo concreto e, dunque, facilmente influenzabile dai vostri stessi sentimenti; di conseguenza, darete troppa importanza ad aspetti che altri non percepiscono nemmeno, reagendo in modo esagerato.

Per esempio, una parola o una frase dette con un determinato tono potranno provocare in voi una reazione aggressiva o di rabbia, mentre altri, non avendoci fatto caso, la considereranno irrilevante.

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L’ipersensibilità è inoltre rafforzata dai problemi del passato, come ad esempio carenze affettive, tradimenti o sofferenze subite in precedenza. Il fatto di trovarsi in una situazione simile a quelle già vissute – o sentirla in anticipo – avrà una profonda influenza sul vostro modo di comportarvi.

L’ipersensibilità emotiva può essere positiva? Naturalmente. Essa ci permette di entrare al meglio in contatto con gli altri e di aiutarli se ne hanno bisogno. L’unica nota stonata dell’ipersensibilità è legata al senso di insicurezza, all’incapacità di gestire le emozioni e alla suscettibilità.

Sento più degli altri, è come se prendessi a cuore tutto ciò che mi accade. Dalla mia pelle traspaiono emozioni che sono incapace di controllare e gestire

L’ansia, lo stress e la depressione sono malattie tipiche delle persone con ipersensibilità emotiva. La tendenza a provare troppe emozioni, a preoccuparsi in eccesso, a percepire con forza ciò che altri ignorano da alcuni viene considerato un dono, ma può trasformarsi nel peggior incubo per chi lo vive sulla sua pelle.


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