La causa della vostra obesità

La causa del vostro sovrappeso o obesità non siete voi. Avere questo pensiero genererà solo ansia che cercherete di ridurre con il cibo. Così non farete che accrescere il vostro senso di colpa. In questo articolo, parleremo di come spezzare questo circolo vizioso.
La causa della vostra obesità
Daniel Baldó Vela

Scritto e verificato l'infermiere Daniel Baldó Vela.

Ultimo aggiornamento: 29 dicembre, 2022

“Domani inizio”, “È finita”, “Oggi dico addio a tutto questo cibo spazzatura”, “Mai più!”, “Non posso andare avanti così”, “Sto ingrassando”, “Devo cambiare”, “Ho preso una taglia in più”, “Non smetto di ingrassare”. Vi riconoscete in queste espressioni? Forse sono frasi che vi ripetete ogni giorno perché vi hanno fatto credere che site solamente voi la causa della vostra obesità.

Credete di essere gli unici responsabili del vostro corpo. Vi apprezzate solo in riferimento alla vostra immagine corporea. Vi sentite frustrati perché le vostre qualità non sono sufficientemente riconosciute dagli altri.

È possibile che vi sentiate ancora peggio perché avete un corpo che la società non accetta. Sapete che dovete cambiare stile di vita perché i problemi di salute non smettono di apparire o i medici vi hanno avvertito delle imminenti conseguenze di un peso eccessivo. Sono molte le ragioni che possono spingervi a voler cambiare aspetto fisico.

Uomo obeso seduto sul letto

Dallo stress alla disperazione

Un giorno, presi dalla disperazione di cambiare, tutti questi pensieri compaiono nella vostra testa in modo frettoloso e disordinato. In quel preciso momento state male, vi chiedete perché non avete fatto nulla prima e vi puntate il dito contro addossandovi tutte le colpe.

In fondo, pensate di essere gli unici responsabili perché vi hanno fatto credere che cambiare è facile e che dovete soltanto avere forza di volontà.

I metodi restrittivi sono la causa della vostra obesità

La disperazione vi porta a non accettare il vostro corpo e, data l’enorme responsabilità che avvertite, decidete che avete bisogno di un cambiamento immediato. In questi casi, desiderate adottare un metodo per dimagrire che soddisfi due condizioni. La prima è punirvi per non averci pensato prima. La seconda, ottenere risultati eclatanti in un breve periodo di tempo. La triste realtà è che questi metodi esistono davvero e che molti tendono a scegliere la via della “punizione”.

Questi metodi vengono presentati come necessari e salutari. Si sostiene che bisogna essere forti per portare avanti un programma di dimagrimento basato su un sacrificio che sembra eccessivo. Diete ipocaloriche, esercizio fisico intenso, autocontrollo assoluto, ecc. Siamo sicuri che conoscete già questi metodi.

La causa della vostra obesità: il disagio della restrizione

Il disagio che vi causa il vostro corpo è grande. Siete disperati e immersi in un processo la cui durezza rende la vostra insoddisfazione insopportabile. È una situazione insostenibile. Non ne potete più, tutto vi sembra impossibile. La disperazione di porre fine a questa pressione rende il processo di cambiamento più duro, al punto che il disagio va oltre le sensazioni fisiche.

A quanto detto in precedenza, dobbiamo aggiungere che la vostra autostima diminuisce giorno dopo giorno senza che ve ne accorgiate. Vi guardate e provate disprezzo per voi stessi. E questo non riguarda solo il rapporto con il vostro corpo, ma anche quello con la vostra psiche. Sapete perché?

Le cause del vostro disagio

  • Ogni giorno valutate voi stessi solo per l’aspetto fisico. Come se fosse l’unico elemento importante.
  • Vi ripetete che avete un brutto corpo.
  • Ogni giorno provate a cambiare il vostro corpo per farlo sembrare come desiderate che sia e come lo desiderano gli altri.
  • Quando provate a modificare il vostro corpo, lo fate in un modo insostenibile. Questo è autodistruttivo.
  • Non siete capaci di seguire la nuova disciplina che vi siete imposti, ma non vene accorgete. Inoltre, pensate di non riuscirci perché non vi ritenete abbastanza forti.
  • Tutti i giorni vi sentite in colpa perché non riuscite a cambiare e seguite messaggi fuorvianti come “tutto è possibile, basta volerlo!”.
  • Ogni giorno il cibo che vorreste rifiutare vince la battaglia. Avete bisogno di mangiare per alleviare la vostra insoddisfazione e calmare l’ansia. Il risultato è che la voglia di cibo non termina e il sollievo è breve.
  • Il messaggio che mandate a voi stessi è che non siete capaci, che la causa della vostra obesità siete voi, che non vi impegnate abbastanza.
  • Vi ripetete di continuo frasi come: “Non ce la fai”, “Non sei capace”, “Fai schifo”, “Sei un fallito”.

Un’abbuffata per alleviare la sofferenza

Il disagio diventa difficile da sopportare e per stare bene abbassate la guardia. Iniziate a mangiare tutto quello che non avete mangiato nei giorni precedenti. E lo fate in maniera ansiosa, senza gioia e vivendo questo atto con disagio. Vi abbandonate a una vera e propria abbuffata che, sebbene fisicamente sia poco salutare, vi dona sollievo e vi calma mentalmente per un po’ di tempo.

L’abbuffata riesce a placare l’ansia creata da un insopportabile cambiamento. Il ciclo ricomincerà: pressione, disperazione, controllo eccessivo, insoddisfazione, abbuffata e senso di colpa.

La causa della vostra obesità

Purtroppo, il sollievo è stato breve e adesso vi sentite di nuovo in colpa. Vi sentite colpevoli perché non siete in grado di “fare ciò che deve essere fatto” per avere un bel corpo e controllare la pressione e l’insoddisfazione che ne derivano. Vi addossate la colpa di tutto.

Il ciclo inizia di  nuovo. Vi sentirete sotto pressione e troverete le motivazioni per il cambiamento. Adotterete di nuovo un metodo insostenibile. Non riuscirete a sopportarlo e vi abbufferete per alleviare lo stato di profonda insoddisfazione in cui vi troverete. Di nuovo, proverete il senso di colpa. E così il ciclo si ripeterà facendovi sentire ogni volta peggio.

Vi hanno fatto credere che voi siete la causa della vostra obesità. Vi sentite così responsabili che la pressione diventa insopportabile. Questo vi porta a scegliere dei metodi per dimagrire insostenibili e che aggravano la vostra situazione. La soluzione è rompere questo circolo vizioso.

Mettere da parte l’euforia e adottare un approccio più ponderato, adeguato e realistico non significa tornare all’inizio del circolo vizioso e perdere tutti i progressi fatti, bensì mantenere gli obiettivi raggiunti.

Dovete sviluppare uno spirito critico che vi permetta di controllare la vostra vita e le vostre decisioni. Adottare un approccio indipendente rispetto al pensiero di massa.

Donna seduta in cucina che mangia un dolce

Cosa fare per rompere il circolo vizioso?

Per rompere il circolo vizioso, bisogna eliminare la pressione. È altrettanto importante avere un’idea realistica di voi stessi, essere responsabili del vostro corpo e comprendere la rilevanza che esso ha all’interno della vostra vita. Allo stesso tempo, dovete avere uno spirito critico nei confronti della società che vi circonda e migliorare il vostro dialogo interiore.

Voi valete più del vostro corpo o delle parti di esso che non vi piacciono. Dovete capire che siete già belli così. In questo modo, se non doveste riuscire nei vostri intenti, la vostra autostima non ne risentirà.

Affrontando la situazione con calma, sarete in grado di iniziare un processo di cambiamento sano, progressivo e sostenibile. È opportuno scegliere un modello generale che, oltre a insegnarvi come mangiare, vi consenta anche di stare meglio.

Grazie a ciò, eliminerete la pressione, la disperazione e l’insoddisfazione. Non sarete costretti a ricorrere al cibo come unica fonte di benessere e, se ne avrete bisogno, saprete che “mangiare tanto per mangiare” a volte ha un effetto protettivo. L’abbuffata non avrà più i risultati di prima. Il senso di colpa scomparirà e il circolo vizioso verrà interrotto.

La causa della vostra obesità risiede nel senso di colpa che vi hanno fatto provare e in tutto quello che ha generato.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Álvarez Gordillo, G. C., Cruz Sánchez, M., Nigh Nielsen, R. B., Tuñón Pablos, E. & Villaseñor Farías, M. (2013). Sobrepeso y obesidad: una propuesta de abordaje desde la sociología. Región y sociedad, 25(57): 165-201. Consultado el 30/06/2019. Recuperado de: www.scielo.org.mx/pdf/regsoc/v25n57/v25n57a6.pdf

  • Fulgencio Juárez, M., Garciduenas Gallegos, D., Padros Blázquez, F. & Navarro Contreras, G. (2016). Propiedades psicométricas de la Escala de Culpa por Obesidad o Sobrepeso para Niños y Adolescentes (ECOSNA). Nutr. Hosp., 33(2): 239-244. Consultado el 30/06/2019. Recuperado de: http://scielo.isciii.es/scielo.php?script=sci_abstract&pid=S0212-16112016000200008

  • Tamayo Lopera, D. & Restrepo M. (2014). Aspectos psicológicos de la obesidad. Revista de Psicología Universidad de Antioquia, 6(1): 91-112. Consultado el 30/06/2019. Recuperado de: https://dialnet.unirioja.es/servlet/articulo?codigo=4947506


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.