La cospirazione dell'industria del tabacco

A causa della cospirazione dell'industria del tabacco, nel corso degli anni moltissimi fumatori non hanno compreso il reale pericolo del suo consumo. Molti sono stati manipolati per aumentare la loro dipendenza. La sigaretta elettronica sembra essere un nuovo capitolo in questa storia.
La cospirazione dell'industria del tabacco
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 07 marzo, 2023

La cospirazione dell’industria del tabacco fa riferimento a un insieme di strategie messe in atto dai produttori di tabacco nel corso della storia. Si sospetta che abbiano manipolato le persone per fomentarne la dipendenza; nello specifico, hanno nascosto dati medici rilevanti sui danni fisici legati al consumo di sigarette, e attuando meccanismi di pressione per frenare le legislazioni contrarie ai loro interessi.

Le così dette teorie del complotto sono tante e ci parlano di minacce globali, azioni segrete e altre dinamiche simili. La maggior parte di queste sono false e pensate unicamente per attirare l’attenzione dei più incauti e trarne vantaggio.

La cospirazione dell’industria del tabacco, invece, è supportata da prove reali. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato studi e prove al riguardo. Anche se il complotto del tabacco sembra essere stato smascherato, nuove minacce sono in agguato.

“L’amore, il tabacco, il caffè e, in generale, tutti i veleni che non sono abbastanza forti da ucciderci in un istante, ci rendono una necessità quotidiana.”

-Enrique Jardiel Poncela-

Sigaretta spezzata.

Il tabacco, una miniera d’oro

Per gli indiani d’America il tabacco era (e di fatto è ancora) una pianta sacra. Non veniva impiegata per uso quotidiano, bensì durante rituali e momenti specifici. Quando Cristoforo Colombo arrivò in America, vide per la prima volta gli indigeni fumare, anche se tendevano principalmente a masticarne le foglie.

Furono gli spagnoli a portare il tabacco in Europa. Inizialmente non veniva fumato, ma soltanto sniffato, ossia aspirato attraverso il naso. Il suo uso si diffuse in fretta, al punto che i sacerdoti lo sniffavano durante la messa spingendo Papa Urbano VIII a proibire tale pratica.

A partire dal XVIII secolo l’uso del tabacco si diffuse e venne commercializzato in tutto il pianeta. Un mercato di incredibile redditività, allora come adesso, dato che la pianta del tabacco cresce in ogni clima. Coltivarla è economico e produttivo.

Un commercio di massa

I tabacchifici facevano di tutto per massificare il consumo di tabacco, specialmente tra i giovani. Durante la Prima Guerra Mondiale le sigarette rientravano nella razione che spettava a ogni soldato. Negli anni ’20, si diffuse l’idea del fumo come simbolo di uguaglianza tra i generi.

Presto iniziarono a verificarsi i primi casi di problemi respiratori in tutto il mondo. Il mondo scientifico provò a mettere in guardia sulla situazione: la sigaretta era la causa di molte malattie respiratorie, e la nicotina creava una forte dipendenza.

Il vero problema era dato da tutte le sostanze aggiuntive e nocive contenute nella sigaretta: ammoniaca, acetone, mercurio e tanti altri componenti pericolosi.

Fu allora che iniziò una nuova fase della cospirazione del tabacco. I produttori iniziarono a usare tecniche di corruzione, falsificazione e bugie per nascondere o minimizzare i danni causati dal tabacco. Tutto questo venne a galla soltanto molto tempo dopo.

La cospirazione dell’industria del tabacco

Uno dei mezzi più potenti usato dai tabacchifici per garantirsi la sopravvivenza in questo nuovo contesto sociale fu penetrare nelle strutture dello Stato.

Da un momento all’altro i marchi di tabacco divennero ovunque sponsor dei programmi di stato. Persone utili ai loro interessi si insediarono all’interno dei governi e persino nell’Organizzazione Mondiale della Salute.

Contemporaneamente, si ritiene che lavorarono sulla creazione di combinazioni e concentrazioni sempre più assuefacenti per i consumatori. Li ingannarono facendo credere loro che le sigarette light o a “basso contenuto di nicotina” causassero meno danni. Tutte bugie.

Uno dei momenti cruciali per la cospirazione del tabacco si ebbe quando Ian Uydess, ex impiegato per la Philip Morris (la più grande azienda di tabacco al mondo), rivelò le pratiche della compagnia volte a rendere più assuefacenti le sigarette. La questione finì nei tribunali e la causa si concluse con una sentenza a suo favore.

Uomo spezza sigaretta per combattere la cospirazione dell'industria del tabacco.

Una nuova minaccia nella cospirazione dell’industria del tabacco

Una volta comprovato l’effetto nocivo del tabacco, le legislazioni della maggior parte dei paesi adottarono rigide misure per frenarne il consumo, che incisero sul mercato. Pian piano si diffusero in tutto il mondo iniziative volte a cambiare le diverse modalità di consumo di tabacco, utilizzando a tal scopo la tecnologia.

La cospirazione del tabacco entra in una nuova era: si iniziò a diffondere l’idea che il problema fosse il fumo. Le industrie si concentrarono così sullo sviluppo di sigarette (o simili) che non producessero fumo, portando alla nascita delle sigarette elettroniche.

La stessa Philip Morris mise in atto la campagna “Un mondo libero dal fumo“, esibendo una delle prime sigarette elettroniche sul mercato. Gli esperti smentiscono siano più sicure di quelle tradizionali, anzi possono essere altrettanto pericolosi a causa dell’alto contenuto di nicotina.

Ciò nonostante, i fumatori che sono passati alla sigaretta elettronica sono già tantissimi. A quanto pare, la cospirazione dell’industria del tabacco è tutt’altro che finita.


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  • Soto-Mas, F., Villalbi, J. R., Granero, L., Jacobson, H., & Balcázar, H. (2003). Los documentos internos de la industria tabaquera y la prevención del tabaquismo en España. Gaceta Sanitaria, 17, 09-14.

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