La depressione post partum: non posso essere triste

La depressione post-partum non dipende dalla donna. Dopo il parto, i livelli di ormoni (estrogeni e progesterone) nelle donne diminuiscono rapidamente.
La depressione post partum: non posso essere triste
Fátima Servián Franco

Scritto e verificato la psicologa Fátima Servián Franco.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

Nella nostra società predomina un’immagine un po’ troppo idealizzata della gravidanza, per l’enorme gioia generata dall’arrivo di un nuovo membro della famiglia. Eppure, la depressione post-partum è una realtà piuttosto comune.

“Ho un figlio e non posso essere triste”. Sebbene questa frase in genere non venga associata alla gravidanza, si ripete nella testa di moltissime donne, ma spesso non viene verbalizzata o espressa. Le implicazioni della gravidanza, infatti, non sempre soddisfano le aspettative che le mamme hanno su questo periodo.

Tuttavia, sia la gravidanza sia il periodo post-partum sono momenti di grande vulnerabilità per la donna. Questo perché durante questo periodo, non compaiono solo sentimenti di gioia e felicità, ma possono verificarsi anche emozioni come l’ansia e sindromi depressive. Secondo gli studi, tra il 10 e il 25% delle donne presenta sintomi depressivi dopo il parto.

“So che molti di voi probabilmente si staranno chiedendo perché ho questa foto, ma mi ci sono voluti 18 mesi per arrivare qui, 18 mesi per non piangere quando mi guardo allo specchio, 18 mesi per sentirmi finalmente di nuovo bella nella mia pelle.”

-Alexandra Kilmurray- (Una madre che soffriva di depressione post-partum, una delle prime a pubblicare sui social network le immagini reali del suo corpo dopo la gravidanza)

Donna triste che si appoggia su una culla.

È necessario sfatare i tabù su questo disturbo

La depressione è un’alterazione patologica dell’umore, che mostra un aumento della tristezza, accompagnata da sintomi vegetativi, emotivi, mentali, comportamentali e del ritmo vitale che persistono per almeno due settimane.

La gravidanza è uno stadio ad alta incidenza di disturbi depressivi e il puerperio è il periodo di maggior rischio di depressione nella vita di una donna. Secondo Jadresic, i disturbi mentali puerperali più comuni sono: disforia post-partum, depressione post-partum (PPD) e psicosi post-partum (Jadresic, 2005).

La depressione post-partum non ha una sola causa, ma è il risultato di una combinazione di fattori fisici ed emotivi. Non si verifica a causa di qualcosa che una madre fa o non fa. Dopo il parto, i livelli di ormoni (estrogeni e progesterone) nelle donne diminuiscono rapidamente.

I bassi livelli di estrogeni e progesterone causano alterazioni chimiche nel cervello che a loro volta possono causare sbalzi d’umore. Inoltre, molte donne non riescono a riposare quanto dovrebbero per riprendersi del tutto dal parto.

Una costante mancanza di sonno può portare a disagio fisico e spossatezza, fattori che contribuiscono ad acuire i sintomi della depressione post-partum.

“Nessuno ti mette in guardia sugli aspetti oscuri della maternità e della gravidanza. Nessuno ti dice che cambierai mentalmente e fisicamente dopo essere diventata madre”.

-Alexandra Kilmurray-

Donna che prova ansia immotivata.


In che modo la famiglia e l’ambiente possono aiutare la donna che soffre di depressione post-partum?

È probabile che la famiglia e gli amici siano i primi a riconoscere i sintomi della depressione post-partum in una donna che ha appena partorito. La depressione post-partum non colpisce solo la persona che ne soffre, ma possono risentirne anche il nucleo familiare e il rapporto di coppia.

Le persone più vicine dovrebbero comprendere lo stato d’animo di queste madri anche se sono felici e piene di gioia per la nascita del bambino. La famiglia deve fornire alle donne con depressione post-partum un contesto in cui possano parlare senza paura di non essere capite.

Esprimere le emozioni della situazione che stanno attraversando, anche se considerate inappropriate, le aiuta a non sentirsi in colpa. Capire cosa sta accadendo loro è un punto di svolta perché la situazione possa migliorare, e non dipende solo dalla persona che soffre del disturbo, ma da tutta la famiglia.

Se, nonostante il sostegno familiare, i sintomi persistono, è consigliabile e necessario rivolgersi a un professionista. Il primo passo per queste madri per capire cosa sta accadendo è legato all’accettazione delle emozioni che stanno vivendo, anche se spiacevoli.

Quando si sforzano di stare bene e sia il corpo che lo stato d’animo dicono il contrario, la situazione peggiora, aggiungendo frustrazione all’equazione emotiva.

Applausi alle madri che stanno lottando con la depressione post-partum e devono alzarsi dal letto ogni giorno per i loro figli.


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  • Jadresic E. Trastornos depresivos posparto. En: Correa E, Jadresic E, eds. Psicopatoiogía de la Mujer. Santiago: Editorial. Mediterráneo, 2005; 159-75

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