La mente può controllare il dolore fisico?
Il dolore è un segno individuale e soggettivo che serve ad indicare che qualcosa nel nostro organismo non funziona come dovrebbe. Può avere un impatto enorme sul nostro benessere e sulla nostra capacità di affrontare il processo di guarigione e in generale la vita quotidiana. I processi della mente hanno il compito di identificare ed elaborare il dolore fisico, ecco perché è importante capire come questo viene percepito ed analizzato dal nostro cervello.
Nel cervello ci sono regioni ben definite che si occupano della percezione del dolore. Le cause di molti dolori risiedono nei processi del cervello che influenzano l’atteggiamento mentale e le emozioni. Tra le strategie della mente che possono avere un effetto benefico sul danno fisico ricordiamo: gli esercizi di rilassamento e di respirazione, la terapia con la musica e il biofeedback.
Caratteristiche affettive del dolore
Gli studi condotti da McCracken e colleghi nel 2004 rivelano che le persone con maggior accettazione del dolore, lo percepiscono meno, così come presentano meno sintomi di ansia e di depressione. L’aspetto più importante di questo studio è che il livello di accettazione del dolore non è legato all’intensità di quest’ultimo. In altre parole, le persone non mostrano più accettazione solo perché provano un dolore meno intenso.
L’accettazione implica entrare in contatto con esperienze sgradevoli o dolorose senza che questo abbia un impatto significativo sul comportamento. In particolare, accettare significa evitare comportamenti invalidanti o che la persona non si senta limitata quando deve prefissarsi degli obiettivi.
La società a volte promuove uno stile di vita poco adeguato attraverso motti e frasi fatte che, per la loro semplicità, vengono facilmente accettate come vere. Ad esempio: “evita la sofferenza e sarai felice”. Bisogna fare attenzione, però.
La sofferenza fa parte di noi. Bisogna accettare come normale il dolore in determinati contesti. Questo non vuol dire farsi accecare dal catastrofismo, perché questo comporta un peggioramento nell’evoluzione del dolore. Il catastrofismo è un insieme di processi cognitivi ed emotivi che rendono il dolore cronico.
Sia il catastrofismo sia l’accettazione sono considerati importanti per quanto riguarda il pronostico circa l’evoluzione del dolore, dato che sono mediatori fondamentali nell’elaborazione della sofferenza e la lotta di entrambi è chiave per il controllo della mente sul dolore fisico.
Quando ti ammali, invece di odiare quel male, consideralo un tuo maestro.
Il dolore e la mente
La mente, secondo la ricercatrice Patricia Churchland, dell’Università della California, è ciò che il cervello produce ed ha un’influenza enorme sulla salute. La mente, le idee e le emozioni influenzano la nostra salute fisica perché c’è sempre un aspetto psicologico da considerare in ogni malattia.
Il Dottor Sarno, professore di medicina riabilitativa presso la facoltà di Medicina della New York University School, conferma che il cervello genera dolori che non hanno una spiegazione biologica, ma al fine di prestare attenzione al nostro corpo e, in questo modo, concentrarci sulle “tensioni emotive represse”. Quando riconosciamo le tensioni emotive che reprimiamo, i sintomi del dolore fisico diminuiscono.
Uno studio dell’Università di Stanford rivela che l’allenamento cerebrale può ridurre il dolore senza bisogno di ricorrere all’assunzione di farmaci. Anche se non funziona per tutti, la tecnica può portare a nuovi trattamenti medici. L’allenamento cerebrale funziona solo quando le persone possono contemplare direttamente, attraverso le immagini della risonanza magnetica, la zona del cervello collegata al dolore.
Lo studio dimostra che in determinate circostanze è possibile “dominare” la nostra attività cerebrale e che, inoltre, si può controllare l’intensità del dolore che proviamo senza dover assumere dei farmaci. La tecnica apre nuove porte a trattamenti medici inediti, anche se bisogna tenere in considerazione che non funziona allo stesso modo per tutti gli individui.
La combinazione di una buona predisposizione ad accettare il dolore e un allenamento mentale adeguato è fondamentale per ridurre l’impatto del dolore e della sofferenza sulla nostra vita. Forse non riusciremo a farli sparire, ma, grazie alla nostra mente, possiamo comunque guadagnare terreno.