La musica promuove la creatività?
Tra le tante classificazioni, le persone potrebbero essere suddivise in quelle che ascoltano la musica in sottofondo mentre lavorano e quelle che non lo fanno. Per coloro che lo fanno, la musica aiuta a concentrarsi e a generare più idee. Per coloro che non lo fanno, è una fonte di distrazione che non consente loro di essere ispirati. Dunque la musica favorisce la creatività o no?
Per molto tempo, la musica è stata collegata allo sviluppo cognitivo grazie alla sua influenza sull’umore. Il cosiddetto effetto Mozart definisce l’idea secondo cui ascoltare la musica di questo compositore dota di migliori facoltà cognitive.
Vi invitiamo a scoprire in questo articolo se la musica influisce la creatività mentre si esegue un compito o se lo fa a lungo termine. In caso affermativo, quale genere è il più adatto? In quali condizioni risulta davvero utile? Dipende dal compito da svolgere?
Cosa si intende per creatività?
La creatività è definita come la capacità di generare idee, pensieri o soluzioni originali e utili. Questa raggruppa il pensiero divergente e quello convergente.
Il primo, colloquialmente noto come creatività, consiste nel produrre, sulla base di informazioni o risorse specifiche, risposte multiple costituite da combinazioni inaspettate. Oppure, trasformando la risorsa (idee, materiali) in qualcosa di diverso.
Il pensiero convergente, d’altra parte, è la capacità di utilizzare la logica e l’acuità mentale per risolvere un problema, utilizzando la ricerca, il riconoscimento e il processo decisionale.
Per molti, questo pensiero non è creativo. Eppure, lo è, poiché richiede di mettere in relazione a priori concetti non associati, combinare informazioni e stabilire una strategia efficace per ottenere un risultato.
Entrambi i tipi di pensiero sono totalmente necessari quando affrontiamo un compito e come qualsiasi altra capacità cognitiva, non tutti gli individui godono dei medesimi livelli, ma è possibili allenarli. In genere, lo sviluppo viene acquisito mediante lo svolgimento di determinate attività
Tuttavia, specialisti di varie discipline sono alla ricerca di modi per migliorare tali facoltà in modo più passivo con elementi dell’ambiente circostante. La musica è uno di questi?
In che modo la musica influenza l’attività cerebrale?
L’interesse per il rapporto tra musica e cognizione nasce dallo studio sull’effetto Mozart. La ricerca in questione indica che tale effetto si verifica quando la musica viene suonata per i nascituri.
Tuttavia, il numero di studi che hanno indagato l’effetto diretto della musica sulle capacità cognitive è piuttosto scarso. La maggior parte suggerisce che il possibile potenziamento è dovuto al livello di attenzione e allo stato d’animo generati dalla musica.
Pertanto, uno stato mentale più positivo è stato associato a miglioramenti nel pensiero divergente, ma non nel pensiero convergente. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che l’umore facilita la flessibilità cognitiva, fondamentale per generare idee diverse.
Mentre per il pensiero convergente, la capacità di ragionamento logico e di processo decisionale sarebbero maggiormente determinanti.
La musica favorisce la creatività?
Uno studio condotto nel 2017 dall’Università di Radboud (Paesi Bassi) ha rilevato che la musica favorisce la creatività, anche se non di qualsiasi tipo.
Per arrivare a questa conclusione, sono stati formati 5 gruppi: 4 hanno svolto un compito creativo mentre ascoltavano diversi stili musicali e uno lo ha fatto in silenzio.
Si è osservato che durante l’esecuzione di compiti che richiedevano il pensiero convergente, si ottenevano risultati migliori in silenzio. Al contrario, il gruppo che ascoltava musica allegra era quello che registrava performance migliori nel pensiero divergente, in particolare con musiche di Vivaldi e Caille Saint-Saens.
Tuttavia, uno studio più recente, condotto nel 2019 presso l’Università del Central Lancashire (Inghilterra), mette in dubbio quanto affermato. In questo caso vi erano 3 condizioni sperimentali.
La prima prevedeva un compito che ha valutato la creatività attraverso l’ascolto di musica sconosciuta e straniera. Nella seconda musica strumentale. E, infine, musica nella propria lingua.
Gli studiosi hanno scoperto che chi ascoltava musica di sottofondo, di qualsiasi tipo, eseguiva peggio i compiti, indipendentemente dal fatto che fossero abituati o meno a lavorare o studiare con la musica.
Allo stesso modo, il risultato era indipendente dall’atmosfera creata dal tipo di musica. Gli autori hanno spiegato che questo effetto dannoso potrebbe essere dovuto all’interferenza degli stimoli uditivi con l’attenzione.
Conclusioni
Data la scarsità di risultati coerenti in tal senso, non si può dire che la musica favorisce la creatività. Così come non si può affermare che ne costituisca un ostacolo. L’unica conclusione che sembra avere più supporto è che lo stato mentale faciliterà alcuni processi cognitivi rispetto ad altri.
Quindi, finché le conclusioni non sono conclusive, dobbiamo credere in ciò che è valido per ciascuno di noi. La musica di sottofondo e la sua influenza sul nostro lavoro dipenderà in gran parte da altre variabili.
Se ascoltare la musica ci rilassa, la creatività migliorerà, poiché consentirà al cervello di lavorare in modo più efficiente.
Insomma, fino a quando non troveremo il modo di migliorare la nostra capacità creativa, la soluzione migliore sarà quella di formarla attivamente. Fare esercizi che richiederanno attenzione e tempo, ma dai quali otterremo anche risultati coerenti.