La musica risveglia ricordi

La musica risveglia ricordi

Ultimo aggiornamento: 25 settembre, 2016

A tutti è capitato di provare diverse emozioni attraverso la musica: tristezza, gioia, sorpresa, paura… È uno strumento che ci trascina verso le nostre emozioni e che le trasforma, facendo spuntare il sole in un giorno plumbeo o ricordandoci persone e situazioni vissute, che per un attimo tornano a noi. E tutto questo perché le melodie hanno il potere di farci tornare al passato.

La nostra coscienza riesce a richiamare alla mente più facilmente l’apprendimento che è avvenuto in concomitanza con un’emozione. Per questo motivo, tutti i ricordi che risvegliano un sentimento e sono associati ad un’emozione sono più facili da ricordare.

Oggi giorno le terapie musicali vengono impiegate in malattie come l’Alzheimer, con l’obiettivo di stimolare il ricordo, migliorare l’attenzione e lo stato d’animo ed ottenere un effetto rilassante. Lo stimolo sensoriale attraverso la musica migliora, infatti, diversi disturbi associati alle demenze.

La musica nel nostro cervello

L’udito è uno dei sensi più complessi e la via uditiva comunica con numerose aree del cervello. Tra esse si trovano anche il sistema limbico, il nucleus accumbens e il nucleus caudatus, che hanno una stretta relazione con l’elaborazione delle emozioni.

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Ascoltare musica libera dopamina, allo stesso modo del cibo, del sesso o delle droghe. Per questo motivo, la musica influenza il nostro stato d’animo e ci fa stare bene. La musica, inoltre, induce cambiamenti fisiologici allo stesso modo di qualsiasi altro stimolo emotivo. A chi non è mai capitato di notare che aveva la pelle d’oca mentre ascoltava una canzone?

La musica ha il potere di riportare alla mente ricordi relazionati sia con il contenuto del testo della canzone sia con un evento che è avvenuto mentre ascoltavamo quella canzone. Riesce a trasportarci nell’istante esatto in cui è accaduto un evento e a farci rivivere le emozioni di quella situazione.

Le emozioni facilitano il ricordo

Non è la stessa cosa ricordare un momento che per noi è importante ed è legato ad emozioni forti che ricordare qualcosa che non ha avuto nessun impatto nella nostra vita. Le situazioni per noi significative sono sempre quelle a cui la memoria ha più facile accesso.

Per esempio, è più facile ricordare com’era il tempo il giorno del nostro matrimonio che in un momento qualsiasi di pochi giorni fa. Il nostro cervello registra ed immagazzina tutti i momenti importanti per noi. E visto che la musica ha un legame così stretto con le emozioni, può fare da stimolo e aiutarci a ricordare più facilmente.

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Risentire una canzone che ascoltavamo sempre quando avevamo quindici anni ci porterà alla memoria quegli anni, potremmo persino sentirci di nuovo come ci sentivamo a quell’età. Riportare alla memoria tutto questo è più facile grazie alla musica, e ricorderemo molto di più di quanto non avverrebbe senza di essa.

La musicoterapia per esercitare la memoria

La musicoterapia viene ampiamente utilizzata con diversi fini, dal rilassamento fino al miglioramento dello stato d’animo. È stata impiegata anche per incrementare i livelli di attenzione e la memoria, soprattutto in demenze senili come l’Alzheimer. La musicoterapia viene sfruttata in questi pazienti soprattutto quando si trovano ad uno stadio molto avanzato della malattia, e non è possibile lavorare a livello cognitivo.

Migliora la coesione di gruppo, il contatto sociale e lo stato d’animo, un effetto molto positivo per questi pazienti, che soffrono spesso di apatia, depressione ed isolamento. Di solito la terapia ha l’obiettivo principale di utilizzare la musica come mezzo per attivare le emozioni e, attraverso queste ultime, far ricordare al paziente momenti importanti della sua vita.

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Di solito si utilizzano canzoni dell’epoca in cui il paziente era giovane, il tipo di musica che ascoltava di solito e che gli piaceva di più per cercare di evocare ricordi positivi. In questo modo, diventa più facile decidere di condividere queste esperienze con altre persone.

Nel caso di persone che si trovano ad uno stadio molto avanzato della malattia, anche se non riescono a condividere l’esperienza con gli altri, riescono a comprendere e a godere della musica, visto che le vie uditive di solito sono in buono stato. Per questo  motivo, la musica è considerata uno dei migliori strumenti per stimolare a livello sensoriale le persone che soffrono di demenza.


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