La violenza intragenere, un abuso invisibile
La violenza intragenere avviene all’interno di una coppia LGBT. Questo tipo di aggressività, come nella violenza di genere, ha come scopo il controllo e il dominio da parte di un membro della coppia nei confronti dell’altro.
È così che la definisce l’Arcigay, una delle più importanti associazioni di gay, lesbiche e transessuali d’Italia. Si cerca sempre più di parlare di questo fenomeno in modo da far conoscere questa realtà spesso viene nascosta.
Attualmente, non ci sono molti studi sulla violenza intragenere. Le relazioni omosessuali sono ancora influenzate da una serie di miti che portano a idealizzarle omettendo il fatto che anche all’interno di queste coppie possano verificarsi episodi di violenza.
Tratti comuni tra la violenza di genere (VG) e la violenza intragenere (VI)
La violenza intragenere e la violenza di genere condividono alcuni aspetti comuni. L’aggressore, sia esso uomo o donna, cerca di controllare e sottomettere il partner assumendo una posizione dominante. Il ciclo delle violenze e degli abusi perpetrati, così come le manifestazioni degli stessi presentano delle similitudini in entrambe le relazioni. Ci riferiamo alla violenza fisica, psicologica o sessuale.
L’escalation di abusi è definita come il progressivo aumento dell’uso della violenza. All’inizio, si adottano azioni che possono essere confuse con gesti gentili e amorevoli. In seguito, aumentano progressivamente l’aggressività e il controllo fino ad arrivare al punto di isolare completamente la vittima.
Il ciclo della violenza si articola in tre fasi ben distinte:
- Fase di accumulo della tensione: brevi momenti e piccoli gesti in cui si verifica un aumento dell’ostilità da parte dell’aggressore nei confronti della vittima. Un urlo, uno sguardo intimidatorio in pubblico, la minaccia di uno schiaffo, una spinta, ecc. La vittima pensa che siano degli episodi isolati che può controllare.
- Fase dell’aggressione: avviene quando la tensione raggiunge il limite massimo e l’aggressore scarica sulla vittima tutta la rabbia e la frustrazione accumulate nel tempo. In questa fase si verificano gli episodi di violenza più gravi. In genere, alla fine, la vittima ha bisogno di assistenza medica.
- Fase di riconciliazione o “luna di miele”: è il momento in cui chi ha commesso la violenza si pente. In genere, l’aggressore fa delle carezze alla vittima promettendole che un episodio del genere non accadrà mai più. Inoltre, rivendica una seconda possibilità affermando che l’aggressione è stata causata da un attacco d’ira e che va interpretata come reazione a quella determinata situazione. Tuttavia, il ciclo di violenze continuerà.
Tipi di violenza intragenere
Le forme di violenza all’interno di una coppia omosessuale differiscono da quelle che possiamo rintracciare nelle coppie eterosessuali.
- Violenza legata all’HIV: ci preme sottolineare che non è un tipo di abuso che riguarda solo la violenza intragenere, ma data l’importanza della malattia all’interno di questo gruppo, vale la pena menzionarla. Avviene quando un membro della coppia scopre la sieropositività dell’altro e utilizza la malattia per manipolarlo e impedirgli l’accesso ai farmaci.
- Violenza contro l’identità sessuale: ci riferiamo all’uso di stereotipi per definire la comunità LGBT e, allo stesso tempo, per aggredire il partner. Si cerca anche di evitare o limitare la partecipazione del partner all’interno della comunità.
- Outing: le persone omosessuali (anche se oggi sempre meno) spesso nascondono il loro orientamento sessuale per timore di essere stigmatizzate o rifiutate dagli altri. Il membro della coppia che usa la violenza può minacciare di rivelare le preferenze sessuali del partner ai suoi familiari, ai superiori o agli amici. In questo modo lo si costringe a vivere in un isolamento sociale.
I contesti in cui si verifica la violenza intragenere
La violenza intragenere è una realtà nascosta. Molti casi non sono noti non perché non esistano, ma perché non vengono denunciati. A volte la vittima subisce una doppia violenza: perché subisce l’abuso e perché è omosessuale. La paura di essere derisi e di dover mostrare pubblicamente il proprio orientamento sessuale è un trauma che molti vogliono evitare.
Oltre a questo, esistono altre circostanze in base alle quali questo tipo di violenza non viene considerata di grande rilevanza, né si sente il bisogno di trovare delle misure di contrasto per proteggere le vittime e cercare di trovare una soluzione:
- Carenza di studi sull’argomento. Non se ne parla, nemmeno nei media. È raro che si menzionino eventi di questo tipo.
- Mancanza di consapevolezza delle vittime a percepirsi come tali. Non riescono a individuare gli elementi che le rendono vittime. Questo impedisce loro di prendere delle decisioni per risolvere il problema.
- Discriminazione sociale delle relazioni LGBT. Si sottovaluta o non si dà importanza ai problemi vissuti da questo gruppo. Si tende a minimizzarli e a non prenderli sul serio.
- Miti sulle relazioni tra persone LGBT.
Quali dati abbiamo a disposizione?
Nel 2009, l’associazione spagnola Aldarte ha condotto uno studio sulla violenza intragenere e l’anno seguente ha pubblicato un rapporto con i seguenti risultati.
La maggior parte delle persone che subiscono violenza intragenere di solito sono donne, il 75,5% rispetto al 23% degli uomini. Dobbiamo interpretare questi dati con la dovuta attenzione, perché nello studio si sottolinea che una parte degli intervistati non sono le vittime, ma persone che conoscono qualcuno che si trova in questa condizione. Nonostante questo, i dati presentano delle chiare differenze tra donne e uomini.
L’età in cui si verifica la violenza oscilla tra i 21 e i 40 anni. Le vittime sono principalmente giovani e probabilmente anche i loro aggressori.
Nel 2011, sempre in Spagna, la Segreteria di Stato per l’Uguaglianza, il Ministero della Salute, quello delle Politiche Sociali e delle Pari Opportunità, insieme al Col·letiu Lambada di Valencia, hanno condotto uno studio sulla violenza intragenere. I dati ottenuti provengono dall’analisi di 57 casi di violenza. Le donne continuano a essere le principali vittime di questo tipo di violenza all’interno delle loro relazioni sentimentali e il problema interessa soprattutto le donne giovani.
In entrambi gli studi emerge che la violenza praticata è prevalentemente di tipo psicologico: umiliazioni e minacce verbali. L’abuso fisico risulta essere lo strumento finale. Quando non si riesce a ottenere la sottomissione psicologica, si cerca di raggiungere il dominio sul piano fisico.
Come affrontare il problema?
In genere, quando si parla di violenza contro le donne, si pensa sempre che possa essere causata da un partner uomo. In questo modo, le vittime della violenza intragenere vengono discriminate e non sono tutelate da leggi specifiche perché si pensa sempre che una coppia sia formata da un uomo e una donna.
La violenza all’interno della coppia, però, non avviene solamente tra persone di sesso diverso. Potremmo definirla come l’intensione di avere il controllo e il potere con lo scopo di sottomettere il partner. Quindi, non dovremmo considerare diverse la violenza di genere e quella intragenere. Sono entrambe gravissime. Se dovessimo fare delle differenze, significherebbe che una è più importante dell’altra, con conseguente disparità di trattamento per le vittime.
Riferimenti bibliografici
Lagar Méndez, J.M. (2017). “Violenza intragenere: progetto di ricerca sulla violenza e sui fattori associati all’esecuzione dell’abuso”. TFG. Università di Salamanca. Estratto da: https://gredos.usal.es/jspui/bitstream/10366/133455/1/TFG_LagMenJM_Violencia.pdf
Intervento della sottocommissione per lo studio del funzionamento della legge completa e delle misure contro la violenza di genere. Congresso dei deputati. Estratto da: http://www.aldarte.org/comun/imagenes/documentos/COMPARECENCIA.pdf