Le pericolose conseguenze del fare supposizioni

Le pericolose conseguenze del fare supposizioni

Ultimo aggiornamento: 31 gennaio, 2015

Che cosa sarà successo? Perché l’ha fatto? Che cosa farà adesso?

Se vi sentite tentati dal rispondere a delle domande simili con un “Beh, non ne sono sicuro, ma immagino che…” forse è meglio che vi fermiate prima che sia troppo tardi.

A che cosa portano le supposizioni

Fare delle supposizioni significa dare per vero qualcosa senza aver davvero cercato delle prove che dimostrino ciò che noi immaginiamo soltanto. Significa trovare da soli una spiegazione e rafforzarla a base di pensieri e commenti. Il problema è che chi fa supposizioni spesso finisce per autoconvincersi di qualcosa che lui stesso ha creato. E la cosa più grave è che, la maggior parte delle volte, più tardi non ricorda nemmeno qual è stata l’origine di quell’affermazione.

Come vedete, quindi, capita di frequente che una semplice supposizione generata dalla “innocua abitudine di parlare degli altri” finisca per trasformarsi in una diceria falsa e, in fin dei conti, in una bugia.

Fare supposizioni su qualcuno può rovinare la sua reputazione, perché nonostante diciate che quella è soltanto la vostra opinione e non un fatto, una volta che la pronunciate la voce si sparge in fretta, ed è molto probabile che nel riportarla si ometta il fatto che, quando l’avete detto, non eravate del tutto sicuri. E la cosa sorprendente è che, anche se tenete le vostre supposizioni per voi senza dirle a nessuno, potete comunque crearvi un’immagine distorta di quella persona nella vostra mente. E il tutto per una semplice e innocente supposizione…

Alimento per cattivi pensieri

Sia che quel dialogo venga fatto con un’altra persona o solo con voi stessi, potete star alimentando una bugia, o al di fuori o dentro di voi. Anche se la bugia non è data per certa, genera comunque emozioni, e le emozioni sono difficilissime da cancellare. E anche quando si cancellano, le tracce del sospetto restano, e con loro una predisposizione negativa verso quella persona .

Pensate ai  sentimenti che possono generare le seguenti supposizioni:

Di sicuro lei gli mette le corna.
Ho il sospetto che lui maltratti i bambini.”
Non ti sembra che le sue parole non siano sincere? Secondo me non ci ha detto la verità.

Perché pensiamo sempre al peggio?

Sfortunatamente, la maggior parte delle supposizioni che facciamo sono negative. L’essere umano ha la tendenza a dare più importanza alle notizie cattive. Ma perché accade? Secondo alcune teorie è dovuto al nostro istinto di sopravvivenza, perché l’uomo ha sempre dovuto fare più attenzione a informazioni del tipo “Quel serpente è velenoso!” piuttosto che a un “Guarda che splendido tramonto!”.

Secondo questa teoria, tutto ciò ci porta a dare più peso alle cose negative e, di conseguenza, a conferire esse una maggiore credibilità. In altre parole, in modo inconsapevole e per preservarci, siamo predisposti a pensare sempre il peggio degli altri .

In generale, tentiamo a supporre che molte delle cose che accadono abbiano a che fare con noi in prima persona (anche se la verità è che la maggior parte delle volte non c’entriamo assolutamente nulla), che gli altri sappiano ciò che vogliamo o desideriamo, oppure che tutti reagiranno come noi. Nessuna di queste supposizioni è produttiva, e agire basandoci su di esse può arrivare ad essere devastante per tutte le persone coinvolte, inclusi noi stessi.

Le supposizioni non possono sostituire la comunicazione

Che cosa fare, quindi, se davvero vi preoccupano le azioni di qualcuno o le ragioni per cui le ha compiute? È davvero molto semplice: chiedete! Il dialogo con la persona coinvolta è mille volte più produttivo di un dialogo interno o con una terza persona. Se fate semplicemente una supposizione, state privando la persona coinvolta dell’opportunità di dire la sua.

Quando vi prendete la briga di accertarvi di ciò che è successo, potete agire basandovi su delle informazioni reali. E se non vi sembra opportuno chiedere direttamente, valutate se è davvero una questione che vi riguarda. Se non è così, non sarebbe meglio occuparsi di altro?

Le supposizioni non devono ostacolare la vostra crescita personale

Le supposizioni non hanno sempre a che fare con il comportamento degli altri. Esiste anche un altro tipo di supposizioni, che può metterci il bastone tra le ruote.

Quando supponiamo che qualcosa che non abbiamo mai provato non ci piacerà o che non saremo in grado di imparare qualcosa di nuovo o che non riusciremo mai ad andare in quel posto che ci affascina così tanto, ecc., stiamo costruendo da soli un muro che ci impedirà di accedere a nuove esperienze . A volte diamo per scontato che le tradizioni sono inevitabili e che non esiste un modo diverso di fare le cose. Questo soffoca la nostra creatività e ci trasforma in persone abitudinarie e paralizzate.

In conclusione, cercate di evitare a ogni costo le supposizioni, tanto su voi stessi come su altre persone. Piuttosto, cercate di verificare. Chiedete. Accertatevi. Sperimentate.

Immagine per gentile concessione di Johan Larsson


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