Le stranezze di Sigmund Freud

Le stranezze di Sigmund Freud

Ultimo aggiornamento: 29 aprile, 2015

Durante la sua vita, Sigmund Freud fu un personaggio che risvegliò più odio e disprezzo piuttosto che ammirazione. Molti neurologi, psichiatri e psicologi, infatti, ritenevano che fosse un ricercatore dalle strane idee, che stava mettendo in dubbio tutte le teorie elaborate fino ad allora. Le sue scoperte sulla sessualità infantile, e in particolare sul complesso di Edipo, lo misero al centro di numerosi scandali.

Erano infatti degli anni dalla rigida morale vittoriana e le scienze umane erano ancora impregnate di pregiudizi, molto più di oggi. Le teorie di Freud venivano considerate sospette, se non assurde. Il problema, però, era che le sue idee avevano in realtà delle basi molto solide e, soprattutto, che Freud nel suo studio riusciva a curare ciò a cui i sui contemporanei non trovavano soluzione.

Tuttavia, non erano solo le teorie di Freud a essere fuori dal comune. Lui stesso era un personaggio strano, pieno di ossessioni. Ecco un elenco delle più singolari:

Freud aveva un’inspiegabile paura del numero 62. Non alloggiava mai in una stanza d’hotel che avesse questo numero, e fuggiva ogni volta che lo incontrava.

• Ma non era l’unica delle fobie del primo psicoanalista della storia: era anche terrorizzato dalle felci.

Le abitudini di Freud erano molto rigide. Pranzava ogni giorno alle 13 in punto. Adorava la carne di manzo e odiava il pollo. Dopo pranzo, usciva a fare una passeggiata di tre chilometri, percorrendo sempre le stesse strade, e lungo il percorso raccoglieva dei funghi.

Freud era un fumatore compulsivo. Questa fu probabilmente la causa di un grave tumore alla gola, che lo portò alla morte.

Aveva solo tre completi, tre cambi di indumenti intimi e tre paia di scarpe. E non lo faceva perché era taccagno, semplicemente gli sembrava inutile comprare altri vestiti.

Adorava i cani. Ne aveva uno di razza chow chow, chiamato Jofi. Il cane diventò il suo assistente durante le sedute di analisi: aveva un effetto tranquillizzante sui pazienti, e imparò a calcolare il tempo di ogni seduta. Quando si alzava in piedi, Freud sapeva che la seduta era finita.

• Sigmund Freud imparò lo spagnolo soltanto per il piacere di poter leggere il Don Chisciotte in lingua originale. Era un grande ammiratore di Cervantes.

Amava giocare a carte e possedeva un’ampia collezione di statuette antiche. Andava sempre alla ricerca di negozi di antiquariato per ampliare la sua collezione.

• La prima edizione de L’interpretazione dei sogni venne stampata in una tiratura di sole 600 copie. La sua casa editrice ci mise 13 anni a venderle tutte.

Freud odiava la vita sociale e ne stava alla larga: non amava né feste né riunioni, ma si trovava spesso con una ristretta cerchia di amici al Caffè Landtmann. Durante quegli incontri, si sedeva sempre allo stesso posto.

• Freud vinse un premio letterario in Germania nel 1930. Era un appassionato della buona letteratura e cercava di scrivere sempre in modo accurato e creativo.

• Quando i dolori del cancro diventarono insopportabili, chiese che gli venisse concessa la morte assistita. Il suo medico di fiducia gli iniettò della morfina per aiutarlo a morire.

Uno dei crateri della luna porta il nome di Freud, in onore dello psicoanalista che rivoluzionò tutte le teorie sulla mente umana esistenti fino ad allora.

Immagine per gentile concessione di Enrico


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